martedì 13 agosto 2013

Bad day


Stamane tutto avrei voluto fare, meno che alzarmi per andare al lavoro.
Il senso di smobilitazione che aleggia in città, l'indolente atmosfera pre-ferragostana, l'accumulo di sonno arretrato nelle notti torride (in senso atmosferico) della scorsa settimana, mi avevano messo addosso, insieme ad un torpore pesante e incredibilmente piacevole, un'accidia imbronciata, fanciullesca. Ce n'è voluto, per convincere la mia bambina interiore a consentirmi di mettere i piedi giù dal letto. 
Di estrema malavoglia mi sono trascinata in ufficio per consumare quest'agonia dei due ultimi giorni di servizio prima delle ferie. Oggi e domani senza nulla da fare, centellinando ore, minuti e secondi che mi separano dalla prospettiva della pila di libri e DVD da assaporare in beato relax, e poi dei chilometri da macinare sotto le ruote in autostrada, via, via, verso le mie piccole gustose mete da esplorare in viaggi da godere fin dal tragitto, la macchina che corre, il paesaggio che sfreccia fuori dal finestrino, la compagnia delle soffici, eleganti sfumature della beneaugurante voce di Annie: quarantott'ore talmente estenuanti da affrontare da avvicinarsi ad un'idea di tempo incommensurabile, un purgatorio prossimo all'inferno vero e proprio.
Ma quando arrivo in ufficio, pam!, senza preavviso prende corpo una notizia che era nell'aria da tempo ma fino a ieri era priva di qualsiasi consistenza, vaga, fumosa, più simile ad un auspicio che ad un evento da verificarsi, per come le voci si rincorrevano di bocca in bocca, rimbalzando da uno all'altro degli edifici dell'amministrazione senza esser suffragate da qualcosa di più concreto di un provvedimento di riorganizzazione di massima delle competenze molto generico e ancor più generici avvisi di continui rinvii dell'attuazione dello stesso, che spostavano sempre un po' più in là temporalmente l'asticella dell'Apocalisse.
E invece tutto si è messo repentinamente in movimento: la Giunta Zingaretti nel passato week end s'è destata dal torpore completando il balletto delle nomine dirigenziali - con poche varianti di rilevante discontinuità rispetto agli sconci passi di danza della passata gestione, più una sorta di gioco dei quattro cantoni che altro, ma insomma contentiamoci - e, tra un giro di valzer e l'altro, il mio psicotico dirigente è stato sostituito.
Ecco perché si era preso, sorprendentemente e in maniera del tutto irrituale, due settimane di vacanza ad agosto a cominciare da ieri, il notorio irriducibile stakanovista.

D'improvviso, puf, tutte le angherie e le cattiverie che con vana e fatua protervia ha inteso farmi subire nei mesi passati sono state cancellate come per incantesimo. Il 2 settembre si insedierà il nuovo nominato. Io rientrerò dalle ferie il 5.
Non è che questo preluda a una rivoluzione, eh. Non cambierà proprio niente. Quello che gli succederà, uomo mite e di buon cuore ma d'apparato, classica pedina che non disturba il manovratore assai nota nell'ambiente, non mi accende alcun guizzo di speranza. Però stavolta sono preparata. Gli starò alla larga, questo è tutto il mio proposito nei suoi riguardi, e vedrò di pararne gli eventuali colpi come meglio potrò.

Ma questo, intanto, non lo vedrò più. Se ne va insalutato ospite, odiato dai più, lasciandosi alle spalle non buoni ricordi, ma una scia di insofferenza per la sua persona e un palpabile sollievo collettivo. 
Ha spadroneggiato da aprile 2011 ad agosto 2013 in un crescendo di isterica tirannia, facendo comunella con i peggiori, forte coi deboli, debole coi forti, rompendo l'anima ai pochi meritevoli e fracassando più o meno indistintamente a tutti le parti sporgenti. E ora, zacchete, il suo dominio vessatorio è finito. Chi l'avrebbe mai detto che ci sarebbe voluto tanto poco?







7 commenti:

  1. allora in bocca al lupo con il nuovo dirigenti, non ho mica capito se è una buona o una cattiva notizia :-)

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    1. E' una buona notizia per il senso di fiducia che porta con sé: fiducia che niente è eterno, e che ciascuno deve ridimensionare le proprie pretese, perché non può sentirsi sicuro di spadroneggiare sugli altri se non per breve tempo. Alleluja!

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  2. Sono contento perché tu sei contenta sia per il cambio dei dirigenti nel tuo ufficio, sia per il fatto che tu vai in ferie.
    Divertiti.
    Un salutone,
    aldo

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    1. Grazie! ^_^
      Sono contenta che tu sia contento. E che tu me lo dica!
      Stai bene, e divertiti anche tu.
      A prestissimo!
      Cristina
      :*

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  3. Ciao Cri, mi sembra che non sia stato un cattivo giorno, anzi buonissimo se un tiranno s'è tolto di mezzo. Nell'amministrazione pubblica (e anche privata), è difficile la convivenza lavorativa con il capo, perché anche lui ne ha uno e via di seguito e per stare ai desideri del superiore non si riesce mai a imbroccarne una giusta: meglio stare alla larga come hai già deciso tu saggiamente.
    Buone ferie:)

    Nou

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    1. E' quello proprio il problema, carissima Nou: che ciascuno, invece di essere inserito in un sistema armoniosamente integrato, sta tra un'incudine e un martello. Questo è senz'altro vero, in senso lato, ovunque; ma in special modo nella pubblica amministrazione, dove la riforma Bassanini, con la pratica dello spoil system, ha incardinato mani e piedi la dirigenza al potere politico, facendo venir su una classe di piccoli e grandi manager che barattano il cuore e il cervello in cambio del favore del politico di turno, e per conseguenza abdicano al loro dovere e alla loro dignità di pubblici ufficiali, e soffrono, e fanno soffrire tutti quelli che gli stanno intorno...
      Grazie! Buona vita, e buon godimento del proseguo della stagione estiva! :)

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