E' venerdì santo e tu stai di nuovo piangendo. Di venerdì santo.
E fattele du' domande, Cri. E traile, du' conclusioni.
Non sei più diciassettenne. Non lo sei più da trentatré anni (l'anni de Cristo, peraltro, guarda tu le coincidenze), per cui non lo eri nemmeno tre anni fa, quando hai aperto questo blog perché così ti sentivi, una diciassettenne Rosaspina appena risvegliata da un sonno fatato che aveva cristallizzato te e il tuo mondo a quell'età. Poi per fortuna il dolore ti ha riattivata, ti ha fatto crescere tutta d'un botto, come il fungo sbocconcellato da Alice, e lo smarrimento che ne è seguito si è aggravato per la velocità del processo, sicché per lungo tempo tu non solo hai sofferto per 1), la questione in sé, 2), per la questione madre di tutte le questioni che ti aveva riattivato dentro e 3), per il dolore di dover fare i conti con la questione in sé e con la questione madre, ma anche per l'accelerazione del tutto: per la tensione insostenibile dei tuoi arti che ingrandivano a vista d'occhio, dei tuoi nervi che si allungavano a dismisura, del tuo cuore che si sbrindellava per quello stiramento che sarebbe stato eccessivo da reggere persino per il capo dei Fantastici Quattro.
Eppure ce l'hai fatta. Hai superato un viaggio compiuto oltre la velocità della luce senza disintegrarti: anzi, ricompattandoti. Perciò non negare, tu non sei più né diciassettenne né quella che si credeva diciassettenne.
Quelle stanno tutte e due dentro di te come matrioske. Ma tu sei più grande, le comprendi in te, non ti esaurisci in loro.
Per questo, e solo per questo, può capitare che tu ti ci senta ancora, diciassettenne.
Ma passa.
Eppure ce l'hai fatta. Hai superato un viaggio compiuto oltre la velocità della luce senza disintegrarti: anzi, ricompattandoti. Perciò non negare, tu non sei più né diciassettenne né quella che si credeva diciassettenne.
Quelle stanno tutte e due dentro di te come matrioske. Ma tu sei più grande, le comprendi in te, non ti esaurisci in loro.
Per questo, e solo per questo, può capitare che tu ti ci senta ancora, diciassettenne.
Ma passa.
Yea though we venture through
The Valley of the stars
You and all your jewelry
And my bleeding heart
Who couldn't be together
And who could not be apart
We should've jumped out
Of that airplane after all
Flying skyways overhead
It wasn't hard to fall
And I had so many crashes
That I couldn't feel
At all
And it feels like
I'm 17 Again
Feels like I'm 17
Times might break you
Godforsake you
Leave you burned and bruised
Innocence will teach you
What it feels like to be used
Thought that you'd done everything
You didn't have a clue
Looking from the outside in
Some things never change
Yeah yeah hey yeah hey yeah
Flying highwards seems like yesterday
All those fake celebrities
And all those viscious queens
All the stupid papers
And the stupid magazines
Sweet dreams are made of anything
That gets you in the sea
Yes
17, 17 Again
Sweet dreams are made of this
Who am I to disagree
I travel the world and the seven seas
Everybody's looking for something
Fade out