Stanotte, con l'ausilio di belle creature a me care, ho riflettuto sui legami.
Io, suggestionata dai miei bisogni emotivi, sostenevo non si può essere liberi da ogni legame, e che in ogni caso i legami autentici e profondi non si spezzano mai.
Oggi il diciottenne che amo di più al mondo dà una festa, organizzata e pubblicizzata dalla scorsa settimana, a cui ha invitato un po' di conoscenti (tra i quali si aspetta anche qualche defezione, ci sta, non ne farà una tragedia) e quelli che considera i suoi amici più cari, con cui divide da quattro anni la sua vita, gioie e dolori, bene e male, nonché, spesso, i posti letto della sua casa di campagna e di città e parecchie mangiate (l'ultima sabato scorso, grigliata di salsicce alla brace sul terrazzo con cooptazione della mamma per l'approvvigionamento e del babbo per la cottura sul barbecue delle medesime).
Di tre di questi quattro amici, olandese volante a parte, non aveva notizie dalla domenica. Cellulari staccati, risposte evasive dai familiari contattati.
Poi stamane lo smartphone di uno dei tre transfughi è tornato raggiungibile, e lui ha scoperto la realtà: sono tutti e tre insieme, due di loro ospiti nella casa di campagna del terzo. Lui non è stato invitato né avvisato.
E' tempo di rivedere il mio stolido ottimismo sui legami autentici e profondi.
Mi dispiace tantissimo per il tu' citto!
RispondiEliminaSpero che si parleranno, magari liticheranno ma arriveranno a spiegarsi tra loro. Magari avranno pensato non succedesse nulla o non volevano spiegargli perché non poteva andare con loro, se è un momento di stupidità può succedere ma non va bene che lui ci patisca e faccia conto di nulla: se è rimasto deluso lo deve dire, il fatto in sé non è irrecuperabile, dipende da come lo affronateranno tra loro. :)
Grazie, Angie, per la solidarietà e per la tua saggezza preziosa! Hai ragione, queste cose succedono e possono essere anche motivi di crescita personale e relazionale, se si ha il coraggio di farci i conti. E io devo riuscire a stargli vicino senza proiettarmi nella sua vita: soprattutto se credo alla concezione da me sbandierata che vivere le frustrazioni è inevitabile e anzi deve diventare un fattore di crescita... :)
RispondiEliminaCon le mie figlie ho avuto esperienze analoghe, nel senso che tu, adulta e madre, inquadri i loro rapporti con la logica che si è venuta formando negli anni, e loro fanno cose da alieni!. Niente di più facile che anche per uno screzio superficiale, magari per un comportamento recente che non gli è piaciuto, gli amici di tuo figlio lo abbiano estromesso dal gruppo, tra l'altro in maniera goffa e assolutamente dolorosa per lui. Però è vero quello che dici, dobbiamo ingoiare il rospo e vedere come vanno avanti i nostri figli, come introiettano l'esperienza e a distanza, cosa ne viene fuori.
RispondiEliminaDa quello che ho potuto intuire di te l'altra sera, durante la cena pantagruelica, immagino che tu figlio abbia tutte le carte in regola per uscirne alla grande.
Un abbraccio. Luz
Scusate la volgarità. Al tuo posto a tuo figlio direi: "Vai e fagli un culo così", non necessariamente con le mani ma principalmente a parole. Amicizia è altra cosa dal far fuori un membro del gruppo senza un perché o senza una spiegazione.
RispondiEliminaLuz, Gap! Quale onore, benvenuti nel mio blogghino <3
RispondiEliminaAvete ragione tutti e due, assolutamente. La voglia e la necessità di comprendere da una parte, la "ribellione" ad un atteggiamento di maniera inaccettabile dall'altra. Spero che il mio diciottenne sappia dosarsi al meglio di tutti e due gli aspetti (per l'intanto, comunque, uno dei tre traditori ha bivaccato di nuovo a casa mia nella notte tra venerdì e sabato, dunque...)
La cena di sabato è stata pantagruelica in tutti i sensi. Ho fatto un'abbuffata di divertimento e di godimento come non mi capitava da molto tempo. Spero che sia un'esperienza ripetibile! ^^
Un abbraccio a tutti e due! E un pensiero straffettuoso alla Volpe, generoso artefice di questo incontro :D