giovedì 21 febbraio 2013

Alla fiera dell'est

Conosceva Ics da più di un anno; ma mise un dito a mollo nell'acqua del mare prospiciente la sua casa virtuale solo un giorno afoso e assolato dell'estate seguente, quando, per fedeltà al sodalizio di tipo quasi cavalleresco instaurato con Alfa, che l'aveva approcciata espletando la pratica una settimana prima, Ics le chiese il contatto su FaceBook. 
Lei, neofita dei rapporti telematici, ed ingenua ed entusiasta com'era allora, fu orgogliosa e fin commossa della doppia circostanza: glielo scrisse pure ad Alfa, che si sentiva come se le avesse chiesto l'amicizia Jane Austen, la sua scrittrice preferita.
Oltre a loro, ella "conobbe" virtualmente in quel periodo un congruo e variegato manipolo di individui, maschi e femmine in pari misura: tra i quali A, con cui non ebbe occasione di interagire ma che notò spesso saltabeccare rilucente di immaginari lustrini colorati su varie bacheche da ambedue frequentate fino alla sua improvvisa ed inspiegabile sparizione, ed Ypsilon, in apparenza cornucopia di disimpegno e leggerezza, alla resa dei conti invece la testa più pensante e più lucida; tutti più o meno riconducibili ad Alfa, di cui non tardò a scoprire la vena psicotica a partire dal momento in cui allacciarono un rapporto epistolare intenso e alquanto discontinuo poiché interamente dipendente dall'umore instabile di Alfa, che ad un dato segno esplose in un fuoco d'artificio di follia, lasciandola alquanto frastornata.
(Non le fu lasciato neanche l'agio di rifiatare che, tempo tre giorni, tramite l'incolpevole Ypsilon, già le si era infilato in casa - sempre ovviamente quella virtuale -, e le scorrazzava avanti e indietro, annusandole con la più ampia libertà a proprio piacimento muri e pavimenti, Omega.)
Nel frattempo i mesi passavano, il suo giro di "amicizie" sul web si ampliava, arricchendosi di rapporti sorti in rete o recuperati dalla realtà, con la prima opzione a surclassare la seconda in ragione di 10 a 1.
Tra la manciata di appartenenti alla seconda opzione si era annoverato subito D, suo caldo affetto della prima giovinezza che, trascorso il periodo di vicinanza e frequentazione in cui erano stati come fratelli, lei non aveva più visto né sentito da una buona ventina d'anni; mentre sul versante opposto si registrò ad un certo punto tra gli altri l'arruolamento volontario di E, indirettamente in relazione con A (che nel frattempo aveva fatto la sua ricomparsa ma là stava, in una zona grigia nella quale continuavano ad ignorarsi reciprocamente), ma in più stretto legame con I, tanto da indurre I a chiederle il contatto quasi per proprietà transitiva. I ed E ad un certo punto ruppero i rapporti, senza troppo clamore (lei se ne accorse lo stesso da una serie di piccoli dettagli), ma continuarono reciprocamente e singolarmente a bazzicarla.
(Sarebbe poi avvenuta la prima di varie clamorose agnizioni quando, molto tempo dopo, I avrebbe scoperto per caso, tramite un paio di foto e un commento su FB, l'antica amicizia che legava lei a D, di I stretta conoscenza nella realtà attuale.) 
Passò altro tempo e, tra alti e bassi, la cerchia di contatti di lei si ramificò, e al contempo si ampliò in spirali sempre più estese proprio come le vertigini nella sua testolina smarrita - smarrita, sì, ma non tanto da non saper rintuzzare gli attacchi fuori controllo di Alfa e di un paio della sua gente, tra cui Ics, che ad un certo punto, dopo una lite tanto furibonda quanto immotivata, le tolse il contatto.
Lei comunque aveva ormai cambiato giro e aveva altro a cui pensare: principalmente ai casi di Omega, che oltretutto, ufficialmente per alti e nobili motivi, in realtà per sue infime ragioni personali, vedeva Alfa, Ics e tutta la loro compagnia come fumo agli occhi, radice e origine di ogni male del mondo, anzi, vessilliferi del Male assoluto. Tal ché, come spesso accade in questo paesello telematico, lei, che già aveva abbandonato al suo destino la fazione di Alfa ai tempi del suo sbrocco primigenio, sposò col solito entusiasmo la causa del partito di Omega e della sua angusta cerchia di commilitoni (le ci volle del bello e del buono, e che le cadessero molte fette di prosciutto dagli occhi, per comprendere che Omega e Alfa, così apparentemente antitetici, erano identici, le due facce di una stessa medaglia di latta circolante su internet in palate su palate di esemplari).
Un bel giorno, captando quasi impercettibilmente alcuni segnali, con tono spensierato e innocente chiese ad Omega notizie di A. Aveva rinvenuto vestigia di alcuni strani, minimi ma incontrovertibili, nessi tra i due, incomprensibili tra membri di eserciti avversari. 
Omega la guardò (per una volta non era un incontro virtuale, stavano passeggiando fianco a fianco) con occhi stralunati.
Lì cominciarono a staccarsi le prime fette.
Tuttavia Omega fece anche cose buone: ad esempio, presentarle O, Gamma ed U, persone belle ed interessanti collegate ad altre persone altrettanto belle ed interessanti, che l'aiutarono tanto.
Altro giro, altra corsa. Volarono le settimane, volarono i mesi, accaddero cose piacevoli ed altre molto, molto, molto meno piacevoli, ancorché non concrete.
(Frattanto lei, vedendo A ed E ormai inseparabili, profittò della circostanza per chiedere ed ottenere l'amicizia di A: ne sentiva un gran bisogno, per fare una scelta di campo che giovasse alla sua pace interiore.)
Comunque, tra le cose piacevoli lei ebbe a registrare il felice incontro, nella casa feisbucchiana di I, con cui aveva, anche grazie alla carrambata di D, notevolmente intensificato i rapporti, con Dabliù, personaggio simpaticissimo e arguto, che grazie ai suoi argomenti misurati, la serenità ostentata, una sorta di arcaica saggezza e la vena sardonica che emergeva dai suoi commenti tra abbondanti strati di buon senso, umanità e gentilezza d'animo, contribuì a distoglierla dalle sue moleste ossessioni psichiche e mentali, a ridimensionare i suoi problemi immaginari, a restituirle il sorriso e a riportarla coi piedi per terra anche se si incontravano sempre nello spazio dell'irrealtà, ora qui, ora là, in varie bacheche di "amici" virtuali.
Un giorno U, ad uno scambio di chiacchiere tra lei e Dabliù nel suo proprio non luogo, sbottò: "no, adesso voi due dovete dirmi come fate a conoscervi!"
Dabliù ed U erano amici nella realtà. Un altro incrocio clamoroso e inaspettato. Il terzo di una qualche rilevanza.

E insomma.

Per chiudere la storia, una bella e fredda mattina di metà febbraio, Ics le richiese il contatto su FaceBook...


10 commenti:

  1. Una fiera della vanità 2013 scritta con molto brio. Per una recensione scriverei: "Luci ed ombre si intersecano in questo racconto sospeso tra il reale e il virtuale, specchio di piccinerie e meschinità di entrambi i mondi e rappresentativo della genìa umana certo non la migliore, ma forse nemmeno la peggiore.

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    1. Ahahahaah, Ambra, grazie, sono onorata! (Tanto brio che ho pure dovuto editare; avevo messo una A al posto di una E, me ne sono accorta rileggendo compulsivamente da ossessiva quale sono...)

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  2. chi è ics, chi U chi è cosa. Oh, quanto mi piace quando sgusci come una fanciulletta-anguilla tra i racconti...

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    1. Con Ics, grazie al cielo, non hai mai avuto niente a che spartire; U, invece, chissà, se capiterà qua dentro e leggerà magari si riconoscerà e te lo rivelerà di pirsona pirsonalmente :D :D :D

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  3. Allora ricapitoliamo.
    Vari personaggi si nascondono dietro Ics, Alfa, A, Ypsilon, Omega, D, E, I, O, Gamma, U, Dabliù.
    Se capisco chi sono c'è un vistoso premio? Nooo, allora nisba.
    Quanto mi piacciono queste storie che non capisco, ci vado a nozze.

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    1. Poiché, per dirla come Ambra, si parla essenzialmente di una Vanity Fair di FaceBook, tu qui non hai una citazione diretta, stavolta, Aldo: sei "semplicemente" una delle belle ed interessanti persone che mi hanno aiutato tanto (al che però dovresti capire chi sono O, Gamma ed U. Oltre ad Omega, certo :)

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  4. Cri, sono tornata perché il tuo commento non mi ha solo fatto piacere, mi ha profondamente commosso ed emozionato e volevo dirtelo.
    Ma ora qui il commento di Aldo mi sta facendo scompisciare dal ridere (brutto il verbo, ma rende bene).

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    1. Aldo, se non ci fosse, bisognerebbe inventarlo :D
      In quanto al commento, cara, carissima Ambra, mi è venuto dal cuore pensando a te e a un piccolo gruppo di donne - Alberta, Federica, Rossana, Rossella, e sicuramente ne scordo qualcuna - fantastiche (quasi) quanto te, milanesi, che sono miei contatti di FaceBook. Leggere voi è ripensare al migliore spirito meneghino, quello che discende da Beccaria e Manzoni, composto di vivacità culturale, umanesimo e di aderenza a valori illuminati di progresso e civiltà :)
      (Spero proprio tanto di rivederti presto!!!)

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  5. capito, e pensare che non ce li facevo ICS e IPSILON così amici, anzi...secondo me è colpa di OMEGA, ma alla fine tutti i nodi vengono al pettine. e chi la fa l'Aspetti.
    che spasso :)

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    1. :O
      Come fai tu a sapere di Ics e Ipsilon???
      (Sì, è colpa di Omega. E sì anche a tutto quel che segue :D )

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