In prigionia ci si dimentica di come viva una persona libera. Se ne conserva soltanto un'indistinta percezione. Durante l'internamento la mia nostalgia forgiava l'immagine di un ombreggiato sentiero boschivo ricoperto d'erba, contornato dalle precoci fronde estive ed illuminato da macchie di sole verdi-dorate.Ora che stavo attraversando la selva della Turingia, il sogno si trasformava in realtà. Nella valle ridente la strada seguiva i tornanti di un ruscello montano. Era il mese di giugno ed i campi erano un'esplosione di fiori. Il verde smagliante dell'erba si stagliava all'orizzonte contro gli scuri versanti montuosi fitti di faggi ed abeti. Ad un certo punto il corso d'acqua deviava dalla provinciale formando una grossa curva ed io attraversai i prati profumati per poi fermarmi sulle rive coperte di sterpaglie. I cespugli formavano degli anfratti che sottraevano alla vista della strada ed una roccia piatta mi sembrò il posto ideale per fare il bagno. Su entrambe le sponde alberi e cespugli si chinavano sullo specchio d'acqua proiettandovi larghe zone d'ombra. Il gorgoglio dell'acqua sovrastava gli altri rumori. Deviata dai massi rocciosi scivolati in acqua, la corrente formava piccole cascatelle, gorghi e pericolosi mulinelli che spingevano lontano dalla riva. Scivolai in acqua con precauzione, mi aggrappai alle rocce con entrambe le mani e lasciai lottare il corpo contro la corrente. Il contrasto con l'acqua gelida ed impetuosa risvegliò in me una sensazione di gioia fisica, quel brivido animale per la vita da tanto sopito.
Si, sono i sogni e la forza dell'immaginazione quelli capaci di sovrastare e vincere una realtà incombente, feroce e distruttiva. Una facoltà qui magnificamente espressa con una grande forza che nasce dalla ricchezza dei dettagli, come dipinti in un'opera d'arte.
RispondiEliminaE' con la fantasia che l'essere umano riesce a sopravvivere alle esperienze più atroci. Essa è così potente da portarti in un'altra dimensione per permetterti di vivere una realtà alternativa a compensazione.
E' molto giusto quello che dici, Ambra. Io stessa ho sperimentato, lungo tutta la mia infanzia e prima giovinezza, il potere taumaturgico, creativo e consolatorio dell'immaginazione, senza la quale mi sarebbe mancato un importantissimo supporto di resistenza esistenziale. Tuttavia le mie ultime disavventure mi hanno fatto toccare con mano come la fantasia sia un'arma potentissima, e come tutte le armi possa essere di estremo ausilio come anche di devastante nocumento. Può aiutare a sopravvivere in contesti estremi (come ci racconta anche poeticamente Benigni in La vita è bella, ad esempio, per rimanere in tema) ma può anche distruggere il legame concreto con la realtà, con esiti disastrosi...
EliminaNon si può non ammirare e omaggiare una tale donna la quale malgrado le sue inimmaginabili sofferenze scrive parole così poetiche.
RispondiEliminaLa voglia di vivere ha il sopravvento su qualsiasi cosa.
Quello che è riuscita a sopportare questa donna è incredibile, semplicemente. Incredibile. Va al di là di ogni immaginazione. Eppure la sua narrazione ha un tocco sempre intenso, vivido, delicato, gravido di una dolcezza e una maturità femminile che rende ogni parola feconda di gioia e di amore per la vita e l'umanità. Davvero una donna eccezionale.
EliminaCiao Cri, ho scoperto solo ora il nuovo sottotitolo del tuo blog. Un detto che ho sempre amato.
RispondiEliminaBello scoprire che io e te abbiamo concezioni categoriche molto affini :D
EliminaForse in prigionia a mano a mano si perde coscienza del proprio corpo e dunque "l'acqua gelida ed impetuosa risvegliò in me una sensazione di gioia fisica, quel brivido animale per la vita da tanto sopito." E comunque possono toglierci la libertà ma non i nostri sogni. Ciao.
RispondiEliminaQuesto mi ha colpito del brano (come peraltro di tutto il libro): la capacità di questa donna di essere anima e corpo, di riuscire a mantenere intatta la capacità di essere "altrove" pur restando concreta, in contatto con le proprie sensazioni, in attesa di poterle sprigionare di nuovo da se stessa riappropriandosi della propria sensualità. Non è mai morta dentro, Margarete. Nessuno ha potuto toglierle la sua essenza. Dunque nessuno è riuscito ad avere ragione di lei, a piegarla. Vorrei essere indomita come lei, ma mi contento, come te, di poter dire "possono toglierci la libertà ma non i nostri sogni." Ciao, e grazie di esser passato. E' stato per me un piacere :)
EliminaCiao Cri. Non mi ero mai imbattuta in questa autrice. Una persona perseguitata dalla cattiveria e dalla sventura oltre che dagli avversi avvenimenti storico-politici.
RispondiEliminaMi piace molto e metto nella lista delle prossime letture il suo "Prigioniera di Stalin e Hitler"
:)
Nou
Carissima Nou, hai visto che donna? Io l'ho conosciuta nel libro di Todorov "Memoria del male, tentazione del bene", che ripercorre la storia del drammatico secolo scorso attraverso le vicende di alcuni suoi protagonisti, tra cui lei. Poi, in occasione della Giornata della Memoria, ho avuto modo di parlarne con Luz che aveva letto il suo incredibile memorandum e me l'ha consigliata senza riserve. L'ho comperato, e ti assicuro che la commessa della Feltrinelli aveva le lacrime agli occhi di commozione quando me l'ha consegnato. Davvero una lettura intensa e gratificante, che non induce mai alla disperazione, ma si dispiega, in mezzo ad avversità indicibili, come limpido e ininterrotto filo d'amore per la vita. "Restiamo umani" diceva Arrigoni: ora penso che il suo motto l'avesse coniato da lei...
Elimina(Sono contenta di aver contribuito a fartela incontrare. Sono le cose belle che capitano qua dentro)