Oggi a scuola dei miei figli c'era la cosiddetta"didattica flessibile": una sorta di autogestione concordata con quel volpone del preside, che dirige da anni, grazie a questi sistemi di trattativa con gli studenti e a un sapiente dosaggio bastone/carota, un liceo dove non si occupa e non ci sono mai interruzioni delle lezioni.
Mio figlio, il maggiorenne di casa, se n'è bellamente impipato ed è rimasto a ronfare. Mia figlia giacobina, invece, che fa il primo e non si perde un appuntamento scolastico, un po' per suo rigore morale e d'impegno, un po' per inserirsi il meglio possibile con l'obiettivo di diventare la ragazza più popolare del liceo, si è recata di buon mattino a prender i primi posti per i corsi - organizzati dagli studenti ma tenuti da specialisti gentilmente offertisi - che aveva scelto di frequentare.
E' tornata da me all'ora di pranzo scrutandomi tra il sollevato e il guardingo.
"Mamma, sai quel corso sulle malattie mentali? Ecco. E'venuto fuori che tu hai il disturbo istrionico della personalità, associato a disturbo borderline. E ovviamente intrecciato con quello narcisistico."
Di quello narcisistico sospettavo, l'istrionico a naso lo intuivo ma non l'avevo mai analizzato nel dettaglio. Ho aperto la bibbia di noi internauti, Wikipedia.
Mi è bastato il cappello.
"La caratteristica essenziale dell'HPD è l'eccesso di emotività e ricerca di attenzione. Queste persone sono vitali, drammatiche ed entusiastiche. Possono essere tendenti alle provocazioni sessuali inappropriate e all'espressione di emozioni forti, tramite uno stile impressionistico. Sono inoltre facilmente influenzabili dagli altri.
Le persone con HPD sono descritte come egocentriche, indulgenti con se stesse e intensamente dipendenti dagli altri. Sono emozionalmente labili e tendono ad attaccarsi ad altri in contesti di relazioni immature. I soggetti con HPD si identificano eccessivamente negli altri; proiettano le loro irrealistiche e fantasticate intenzioni sulle persone con cui sono coinvolte. Sono emozionalmente superficiali per evitare sofferenze legate alle emozioni e hanno difficoltà a capire in profondità sia se stessi che altre persone. La selezione dei partner, relazionali o sessuali, è spesso altamente inappropriata. Spesso i loro partner possono avere sintomi di disordini di personalità, simili o molto più gravi dei loro."
Ecco.
Al che mi sono fatta un profondo esame di coscienza e ho mandato un SMS di scuse per una mia eccessiva reazione emotiva del week end.
Gli effetti di quest'atto mi hanno scatenato il disturbo borderline.
"Il disturbo borderline di personalità è definito oggi come disturbo caratterizzato da vissuto emozionale eccessivo e variabile, e da instabilità riguardanti l'identità dell'individuo. Uno dei sintomi più tipici di questo disturbo è la paura dell'abbandono. I soggetti borderline tendono a soffrire di crolli della fiducia in se stessi e dell'umore, ed allora cadere in comportamenti autodistruttivi e distruttivi delle loro relazioni interpersonali. Alcuni soggetti possono soffrire di momenti depressivi acuti anche estremamente brevi, ad esempio pochissime ore, ed alternare comportamenti normali.
Si osserva talvolta in questi pazienti la tendenza all'oscillazione del giudizio tra polarità opposte, un pensiero cioè in"bianco o nero", oppure alla "separazione" cognitiva("sentire" o credere che una cosa o una situazione si debba classificare solo tra possibilità opposte; ad esempio la classificazione"amico" o "nemico", "amore" o "odio",etc.). Questa separazione non è pensata bensì è immediatamente percepita da una struttura di personalità che mantiene e amplifica certi meccanismi primitivi di difesa.
La caratteristica dei pazienti con disturbo borderline è,inoltre, una generale instabilità esistenziale. La loro vita è caratterizzata da relazioni affettive intense e turbolente che terminano bruscamente, e il disturbo ha spesso effetti molto gravi provocando "crolli" nella vita lavorativa e di relazione dell'individuo."
Cazzarola.
E a 'sto punto evito di controllare i sintomi del disturbo narcisistico che è meglio.
Attenzione alle autodiagnosi! Io se mi guardo a leggere il DSM IV me le ristrovo tutte :D
RispondiEliminaIo comunque non credo alle classificazioni semplici e ricorda, se hai paura dell'abbandono, è perché sei stata abbandonata troppe volte. Matematico e logico. Un abbraccio
Aggiungi anche "ipocondriaca" :D
RispondiEliminaE poi "capire in profondità sia se stessi che altre persone" è solo una delle tante vie sicure per la nevrosi.
Contento a riguardo di non averci mai capito niente.
Ipocondriaca??? Bomba!!! Come fai a saperlo??? :D :D :D
RispondiElimina(Grazie)
Martina: sì, è vero. Ed è anche vero che i primi traumi d'abbandono risalgono, probabilmente, a un periodo della mia primissima infanzia, sicuramente pre-verbale.
L'abbraccio è interamente ricambiato.
Moltissimi anni fa lessi, se non mi sbaglio, nel romanzo "Tre uomini in una barca per non parlare del cane" di Jerome K.Jerome, una frase detta da uno dei tre: "ho tutte le malattie descritte nella enciclopedia medica tranne il ginocchio della lavandaia". Leggendo quello che ti ha detto tua figlia liceale, se ti può consolare, nel campo psicologico-psichiatrico e non solo, io adotto per me la frase di cui sopra. E' la mia autodiagnosi.
RispondiEliminaAldo, hai ragione (e me la ricordo anch'io la storia di Tre uomini in barca per tacer del cane :D)
RispondiEliminaP.S. la Pandina oggi è parcheggiata dove stava ieri ;)
In parole povere, forse era meglio che a ronfare ci fosse rimasta tua figlia.
RispondiEliminaMia figlia purtroppo, a causa della madre disturbata che ha, è sempre stata troppo sveglia ^^
RispondiEliminaTranquilla: non sei borderline.
RispondiElimina"Tranquilla" per me è un'utopia, Mezza.
RispondiEliminaSedati: non sei borderline.
RispondiEliminaSedati. Ahahahahahahahahahha!
RispondiElimina(Comunque concordo, non dar troppo retta a quel che leggi. Hai già abbastanza inquietudini così!)