giovedì 31 ottobre 2013

Canzoni alla radio

E' già notte, ma questo non mi disturba. A Roma si vive una coda di ottobrata particolarmente gradevole, e il buio che piomba improvviso prima delle sei di pomeriggio sembra uno spruzzo anticipato di magia della sera, di quelle ruffiane serate romane profumate e brillanti di stelle e percorse dal dolce fremito del ponentino come quella invocata da Rugantino per fa' capitola' Rosetta (ancora Trovajoli, così caro al mio cuore e in questi giorni tanto presente nei miei pensieri, questo meraviglioso menestrello dello spirito universale della città eterna cantato in tante colonne sonore di commedie musicali e film che fu, in virtù del suo talento strepitoso, imprescindibile complice di Luigi Magni nel perfetto connubio tra musica e parole per la creazione dell'atmosfera delle sue storie antiche e sempre attuali).
Questo, però, non è un post su Trovajoli, di cui pure, per noti e plausibili motivi, ascolto e canticchio incessantemente fra me e me le melodie da qualche giorno; né sugli incanti della mia città. Questo è solo un post di pace e di quiete, di soffice tranquillità che mi scende addosso dopo un paio di giorni faticosi, un paio d'ore prima dell'alba passate in lucida veglia e una mattinata emotivamente convulsa; perché capitano anche giorni così, albe così, mattinate così. Questo è un post di decantazione, di riassestamento, di placida errabonda rilassatezza meditativa.
Di riordino di idee vaganti che afferro mentre mi volano nella mente come farfalle da acchiappare col retino. Di pigra, amabile contemplazione di cose semplici, belle, essenziali.
Il sorriso splendido di una persona cara.
Gli occhi chiari, vividi, di un'altra.
La canzone qua sotto, che è passata alla radio l'altra mattina cogliendomi di sorpresa e facendomi vibrare di una piccola, improvvisa, insensata esultanza.
Cose minuscole che bastano e avanzano per amare la vita.


Coi dadi si stan giocando le stelle 
con gli spot sono bravi a venderci i sorrisi 
e noi davvero chissà chi lo sa con quale voce parlare 
è così così per caso nasce una canzone 
forse è stupido ma

è la più bella di tutte 
si stacca piano dal cuore 
è la più bella di tutte 
è una canzone d'amore 
è come un sasso leggero 
guardo la mano poi guardo in su 
lo tiro in alto e non ritorna più 
è un miracolo o no?

se il sasso nel cielo 
è già una stella cometa
se fosse per questo
che hanno inventato la radio
e le gite all'aperto
le corse in bici sotto ai cieli blu
proprio come quando c'eri tu

Coi dadi e poi con le guerre 
coi robot che sanno già fare l'amore 
per noi ancora qui proprio qui 
con tante cose da dire 
è così che in silenzio parte una canzone 
sembra stupido ma

è la più bella di tutte 
si stacca piano dal cuore 
è la più bella di tutte 
ecco la rima: amore 
è solo un sasso leggero 
guardo la mano poi guardo in su 
lo tiro in alto e non lo vedo più 
è un miracolo o no?

Che il sasso nel cielo 
è già una stella cometa
forse è proprio per questo
che hanno inventato la radio
e le gite all'aperto
e i vestiti di seta
le corse in bici sotto al cielo blu
le corse in bici sotto al cielo blu


10 commenti:

  1. Questa canzone - mai sentita prima - interpreta perfettamente lo stato d'animo che traspare dalle tue parole. Quella deliziosa leggerezza, la sensazione di essere finalmente in pace con se stessi e con gli altri e non importa poi se non durerà a lungo, è un momento limpido, felice, che resta fissato lì senza nulla poco prima né poco dopo.

    RispondiElimina
  2. Che bello saperti in uno stato di grazia. Breve, forse. Effimero, magari. Però uno di quei momenti che ti fanno apprezzare veramente le piccole cose belle.
    Ti confesserò che un po' ti invidio, perché a me questi momenti mancano da tempo.
    Ciao Cri, a presto.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Ah, caro AGO, gli stati di grazia sono sempre brevi ed effimeri. Come tutti gli altri, per fortuna. E' soprattutto questa scoperta - che il flusso della vita non è statico, ma in movimento, e che ad ogni luce segue sempre la tenebra ma anche viceversa - che mi ha reso capace di apprezzare le piccole cose belle. E per me è una novità assoluta :)
      A presto ;)

      Elimina
  3. è il profumo del pane fresco la mattina, la voglia di cappuccino, la speranza fallita che qualcosa sta per cambiare, la sorpresa di ascoltare una canzone alla radio che chissà perchè ci ha trovato.
    è una luce calda che portiamo nel petto al centro e che scalda tutto il corpo, perché in fondo in fondo siamo ancora capaci di stupirci, come un bambino meravigliato dalla capacità dello scivolo a farti divertire.
    buona vita cri :)

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Faccio mie tutte le tue immagini, endi. La luce calda al centro del petto non è solo un'immagine, ma una precisa percezione... E sì, l'alleanza tra il nostro bambino interiore e noi è la chiave di tutto.
      Buona vita, caro invisibile amico :)

      Elimina
  4. Tu Cri sai scegliere benissimo le canzoni che piacciono e cogli sempre nel cerchio il centro. Saper assaporare bene la musica e le parole di una canzone e riuscire a parlarne non è da tutti ma tu ci riesci. E' una dote la tua.
    Un tenero abbraccio,
    aldo.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Oh, Aldo caro, finalmente!!!
      E' inesprimibile il sentimento provato nel vedere di nuovo il tuo commento sul mio diario virtuale.
      Ora, forse, finalmente riuscirò a scrivere un nuovo post :)
      :*
      <3

      Elimina
  5. Mi piacciono gli Stadio. Bella la canzone ed il tuo post. Io ascolto spesso la radio e la preferisco alla TV. A domenica, cara Cri.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Piacciono anche a me... E non vedo la TV dal 2008 ;)
      A domenica, cara Erika!

      Elimina