E a festa finita, dopo un inquieto dormiveglia su di una zucca Frecciarossa funestato dalla scomodità dei sedili e dai fastidi alle orecchie per i continui scompensi di pressione, ieri a mezzanotte, come in ogni fiaba che si rispetti, sono tornata a calcare i sozzi marciapiedi della Stazione Termini a Roma. Scoprendoli, per bizzarria della sorte, fradici per un nubifragio che doveva essersi abbattuto sulla città fin da parecchie ore prima, mentre io ancora scorrazzavo allegra, appagata e asciutta per una Milano più primaverile che novembrina.
Tornavo a Milano per la seconda volta in vita mia, dopo la puntata ancora più fugace del lontano settembre 1994.
Pensando alla persona che ero allora - chiusa, limitata, spaurita - dovrei piuttosto dire che è stata una seconda prima volta.
Difatti ho tratto dalla visita un'impressione diametralmente opposta.
Certo ha contato molto anche la compagnia: quella conosciuta in situ che tutta mi ha, distintamente e in blocco, piacevolmente sorpresa per affabilità, simpatia, cordialità, schiettezza, gentilezza, formazione umana e culturale, e il nucleo organizzativo con cui avevo di già trascorsi amicali, Ambra e Sandra in particolare, per le quali, tra cabalistici incroci di nomi date numeri e strenue scorribande "ad eliminazione" per gli angoli più caratteristici e suggestivi della città, dove con l'avanzare del pomeriggio ad ogni canton di strada si perdeva un membro della compagnia come in una filastrocca per bambini, ho sentito rafforzarsi con sempre maggior vigore un affetto che ho istintivamente provato sin da quel maggio 2012 in cui le avevo incontrate per la prima volta.
E insomma, per tutti questi motivi, se diciannove anni fa Milano mi sembrò brutta, stavolta invece mi è parsa bellissima. Di una bellezza discreta, fatta di segrete meraviglie, come testimonia il post di Ambra, Sandra ed Erika; una grazia pudica, non chiassosa, tutta da scoprire. Ma una bellezza genuina e assoluta, senza ambiguità, senza ombre; lieve ma solida, salda di un fascino antico e moderno assieme. Composta di minuti pregiati dettagli come arabeschi di oreficeria sopraffina, mai pacchiana; compatta, non dissipata, parcellizzata in mille sfaccettature contrastanti, come è Roma. E armoniosa, organizzata, palesemente non maltrattata da una cittadinanza che si è lì radunata dall'inizio della sua storia per esercitare le sue prerogative civiche, il suo riconoscersi comunità, unita da una lingua, uno stemma e un insieme di valori, sociali e individuali. Smarrita, oggi, forse, almeno a giudicare dai racconti di qualche garbato commensale; ma non del tutto; e nonostante tutto capace ancora di sentire un senso di appartenenza, una comune identità, Milano è, in un certo senso, esattamente opposta e speculare a Roma: Roma grande dea meretrice magnifica sfatta indolente puttana che tutti e tutto accoglie e tutti e tutto lascia andare; Milano matura, elegante, dignitosa ma non austera, ritrosa, amabile, vera grande signora.
Che una romana per caso, appassionata dell'autentica bellezza, non può non amare.
Pensando alla persona che ero allora - chiusa, limitata, spaurita - dovrei piuttosto dire che è stata una seconda prima volta.
Difatti ho tratto dalla visita un'impressione diametralmente opposta.
Certo ha contato molto anche la compagnia: quella conosciuta in situ che tutta mi ha, distintamente e in blocco, piacevolmente sorpresa per affabilità, simpatia, cordialità, schiettezza, gentilezza, formazione umana e culturale, e il nucleo organizzativo con cui avevo di già trascorsi amicali, Ambra e Sandra in particolare, per le quali, tra cabalistici incroci di nomi date numeri e strenue scorribande "ad eliminazione" per gli angoli più caratteristici e suggestivi della città, dove con l'avanzare del pomeriggio ad ogni canton di strada si perdeva un membro della compagnia come in una filastrocca per bambini, ho sentito rafforzarsi con sempre maggior vigore un affetto che ho istintivamente provato sin da quel maggio 2012 in cui le avevo incontrate per la prima volta.
E insomma, per tutti questi motivi, se diciannove anni fa Milano mi sembrò brutta, stavolta invece mi è parsa bellissima. Di una bellezza discreta, fatta di segrete meraviglie, come testimonia il post di Ambra, Sandra ed Erika; una grazia pudica, non chiassosa, tutta da scoprire. Ma una bellezza genuina e assoluta, senza ambiguità, senza ombre; lieve ma solida, salda di un fascino antico e moderno assieme. Composta di minuti pregiati dettagli come arabeschi di oreficeria sopraffina, mai pacchiana; compatta, non dissipata, parcellizzata in mille sfaccettature contrastanti, come è Roma. E armoniosa, organizzata, palesemente non maltrattata da una cittadinanza che si è lì radunata dall'inizio della sua storia per esercitare le sue prerogative civiche, il suo riconoscersi comunità, unita da una lingua, uno stemma e un insieme di valori, sociali e individuali. Smarrita, oggi, forse, almeno a giudicare dai racconti di qualche garbato commensale; ma non del tutto; e nonostante tutto capace ancora di sentire un senso di appartenenza, una comune identità, Milano è, in un certo senso, esattamente opposta e speculare a Roma: Roma grande dea meretrice magnifica sfatta indolente puttana che tutti e tutto accoglie e tutti e tutto lascia andare; Milano matura, elegante, dignitosa ma non austera, ritrosa, amabile, vera grande signora.
Che una romana per caso, appassionata dell'autentica bellezza, non può non amare.
(Grazie a Milano e ai milanesi, quelli purosangue e quelli per un giorno. Sono stata tanto bene. Tornerò)
Certo che questo post mi piace ma anche mi dispiace in quanto io sono dovuto rimanere qui in casa bloccato dagli eventi passati e recenti.
RispondiEliminaSono contento però che grazie all'amicizia e alla simpatia che i blogger provano negli
incontri organizzati tutto sia andato bene così come scrivete te, Ambra, Erika e Sandra e che non poteva andare diversamente grazie anche al contributo del bel tempo che vi ha consentito di girare in lungo e in largo.
A tutti i partecipanti i miei complimenti.
Un caro saluto,
aldo.
Comincia a metterti seduto: tra doni e resoconti avremo da fare ;)
EliminaSapevo che vedere la mia città con i tuoi occhi sarebbe stata una grazia ricevuta. Credo che questo tuo sia uno dei dipinti di Milano più suggestivi, più ricchi e saturo di bellezza che abbia mai visto. Con la tua sensibilità così acuta hai colto lo spirito di questa grande città così spesso maltrattata da gente che pensa e parla solo per stereotipi. Tu le hai sollevato delicatamente il velo di "pudicizia" che l' avvolge portando alla luce la sua vera e autentica natura. Tornerai, lo so, e sarai nuovamente accolta a braccia aperte da tutti noi.
RispondiEliminaSai, Ambra, un pensiero costante, in quelle ore fatate, è stato che, come io mi sento di essere Roma, di portarla dentro di me, tu sei Milano, e Milano è te: tu sei stata, per me, la personificazione, il paradigma vivente della sua grazia e della sua bellezza. Stando lì ti ho vista finalmente nella tua cornice, e ho compreso in maniera privilegiata la cornice perché avevo accanto te. Non è da tutti vivere un'esperienza così privilegiata. Grazie anche di questo :)
Elimina:*
Che meravigliosa descrizione!!! E' davvero, come dice Ambra - una grazia ricevuta - soprattutto per una come me che adora Milano!!!!
RispondiEliminaGrazie della tua compagnia così effervescente, cara Cri!!!!
Cara Annamaria, mia squisita vicina di tavola... Sono felicissima di aver aperto lo scrigno del tesoro della cappella Portinari assieme a te. Spero sia solo l'inizio di altre contemplazioni comuni di altre magnificenze in prossime visite meneghine :)
EliminaBellissimo, spiace non esserci stati!
RispondiEliminaAbbracci
Noi
Bellissimo davvero. Speriamo di rifarlo presto, e di avere occasioni di rifarlo anche con te. Sono sempre momenti gratificanti e "ricaricanti" :)
EliminaAbbracci anche da me!
milano sono tutto tua
RispondiEliminaCri no non mi rinchiude piu'
oh Milano sii buona almeno, almeno tu
lei mi picchiava tutto l'anno
e mi faceva dire si
Mi-Milano tu non trattarmi mai cosi.
;)
:DDD
EliminaOddio quanto mi piaceva Fortis. Non le canzoni: proprio fisicamente, intendo <3
Complimenti Cri per la splendida descrizione di Milano.
RispondiEliminaE' stato bello conoscerti.. è stato bello essere tutti inseme
Ciao
Ste
Sì, è stato davvero bello essere tutti insieme. Ed è stato bello conoscerti e conoscervi :)
EliminaSai, Ste, io ammiro tanto chi sa fotografare, e con le foto descrivere, narrare, riportare emozioni, impressioni, atmosfere. Io non ho questo talento, e perciò ogni volta che ho l'urgenza di trasmettere quello che vivo - ed avendo il carattere che ho è un'urgenza che sento spesso :D - provo una grande frustrazione nel non poterlo fare con questa immediatezza, mi sento impedita, handicappata. Allora ho cominciato a tentare di farlo con le parole. Non rende bene l'incanto di una tua foto, ma, insomma, io ci provo con i mezzi che ho :D
Ciao! :)
Leggendo il tuo post ritrovo sentimenti comuni sulla città: non sarei mai riuscita a descriverli così bene. E' un'ode bellissima. Spero di avere l'opportunità di poterci rincontrare in futuro per approfondire la conoscenza. Ciao Cri
RispondiEliminaLo spero anch'io, sinceramente e vivamente, cara Tiziana: ricordo con autentico piacere il tuo bel viso, il tuo fare amabile; elementi che mi hanno fatto sentire per te una spontanea, autentica simpatia! Ed è bello sapere che c'è sintonia di sentimenti con altre belle persone: è una cosa che addolcisce l'esistenza :)
EliminaNooo! Ho perso il post in cui annunciavi il tuo arrivo e quindi temo di aver perso un'ottima occasione di incontrarci e conoscerci. Ma visto che a Milano si sta bene quando si sta bene, tornerai giusto?
RispondiEliminaEbbé, almeno adesso so dove vivi, eh :D
EliminaGiusto così, no, Ago? Non vedo endi, che abita nella mia città, e quando vado a Milano, nella tua città, non vedo te ;) :D
Scherzi a parte, io a Milano ci devo tornare, e ci tornerò quanto prima... Per esempio, per andare subito a vedere, prima delle migliaia di altre cose bellissime che mi sono persa, i Navigli. Ci verresti con me? Mi faresti da guida? Attento a dirmi di sì: guarda che ti prendo in parola!
I navigli sono una delle meraviglie nascoste e dimenticate (soprattutto dopo che Benito li interrò in nome di un supposto progresso futurista). Quel che ne rimane è comunque affascinante. Ci mise lo zampino anche Leonardo.
EliminaFeci su questi una tesina nelle lontane scuole superiori e perciò: eccomi! Il tuo cicerone è pronto!
^_^
EliminaMa questo non è un racconto, è una poesia!
RispondiEliminaCiao Cri. Avevo letto da Ambra, pochi giorni fa, di questo incontro di cui avevo perso memoria. Purtroppo, l'assenza dalla rete fa anche questo effetto! Comunque, come scrissi anche da Ambra, credo proprio che "noi" di Roma dovremmo organizzare qualcosa di speciale per il prossimo anno... magari più in là, tempo e problemi permettendo, approfondiremo. Però, per esempio, un tour dei Castelli romani non sarebbe malvagio... c'è solo da capire come organizzare gli spostamenti per chi arriva da fuori Roma perché, poi, la zona merita e come! La cucina è particolare e rinomata, lughi dove ammirare la natura non ne mancano e per gli appassionati della "Storia", soprattutto della Roma imperiale, può competere con la classica Roma del Colosseo e dei Fori Imperiali. Non per vantarmi ma perfino nel mio giardino... ci sono due lapidi di epoca romana!!!!!
Ciao Cri e buona serata.
Carlo, tu sei uno che sono fiera di aver conosciuto e che vorrei incontrare sempre: un tour ai Castelli Romani sarebbe tutt'altro che malvagio, anzi!!!, e conoscendoti un pochino so che riusciresti a cavarne fuori un itinerario e un programma ricchissimi, dai quali, sono certa, anch'io avrei parecchie cose da approfondire, quando non da apprendere tout court... Io sono a disposizione sin da subito per qualsiasi aiuto possa fornire: posso, per esempio, fare da cocchiere, e magari rimediarne un secondo, sì da scarrozzare agevolmente gli ospiti... Tu fai un fischio, e io accorro subito!
EliminaBuona serata, amico carissimo, buona settimana :)))
Mi è piaciuto molto il tuo racconto Cristina, sei davvero brava a trasmettere emozioni con le parole, complimenti. Anche per me era la seconda volta a Milano e questa, vuoi per quel cielo a sprazzi azzurro e il clima mite, vuoi per quell'appuntamento così speciale, è stata migliore della prima. Insomma mi ci sono trovata bene, l'ho trovata una città accogliente anche se difficilmente rinuncerei alla tranquillità della mia, molto più piccina. Beh, ma questo è normale, credo...Ciao!
RispondiEliminaP.s. Suggestiva l'immagine dei membri del gruppo che si perdono uno ad uno come in una filastrocca.
Grazie, Ninfa! Le tue impressioni su Milano sono e stesse mie; e sono davvero felice che abbia trovato azzeccata la descrizione dello scioglimento del nostro gruppetto: sarà stato che c'era davvero un'atmosfera lieve, ludica, a me è sembrato davvero che ci staccassimo via via l'uno dagli altri con un po' di dispiacere ma col sorriso sulle labbra come bambini al termine di una festa ben riuscita :)
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