NON MI VA
Non è colpa mia.per quanti sforzi faccia
non riesco a soffrire
più di due minuti
poi mi distraggo
e tanti saluti.
Che vi devo dire?
Al funerale
all'eccidio, all'ingiustizia
all'alluvione
oppongo la distrazione.
Non è che io sia sordo
al dolore...
No, io me ne scordo.
Saluto chi mi insultò
chi mi tradì
chi mi rovinò.
Ho scordato l'affronto
non ne tengo più conto.
Ma non è generosità
è che di soffrire
non mi va.
Direi che è un pensiero filosofico da grande genio capace di vedere il reale dietro le pieghe dell'anima. In fondo l'obiettivo di tutti noi è di vivere al meglio i nostri pochi giorni e questo è il percorso più sensato, più saggio per raggiungerlo.
RispondiEliminaP.S. - Forse l'avevi già messo da un po' il gadget a destra, ma io lo vedo solo ora, si vede che dormo anche di giorno. E' bellissima la foto dell'incontro di Milano, ma soprattutto la tua frase. Tu sola sai giocare così bene con le parole.
Sono perfettamente d'accordo con te, Ambra: lo trovo davvero da geni e da illuminati.
EliminaSul P.S., è bellissimo scoprire di saper giocare! Quando ho visto la foto, siccome sono una sentimentale, mi è venuto subito "sapessi com'è strano sentirsi innamorati a Milano", e poi mi sono detta "non è strano affatto, Remigi aveva torto, banalotto di un Remigi!": ma non è altro che memoria storica, io sono una bambina dei primissimi anni settanta e mi rivendo i ricordi che fanno parte di me :D ;) :*
Non avere nemici per difetto di memoria è un privilegio accordato a pochi: Montaigne, Mirabeau, Nietzsche...
RispondiEliminaHo grandi ambizioni, più che aspirazioni, io ;)
EliminaCiao Matt carissimo :*
Non si può soltanto sorridere a ciò che scrive M.Marchesi perché le sue parole colpiscono duramente e te le senti addosso, come pietre.
RispondiEliminaColpiscono forte sì: ma non te né me, no? Noi dovremmo essere quelli nella condizione che Marchesi descrive attribuendola a se stesso...
EliminaAnch'io saluto chi mi tradi, mi insultò, mi rovinò ma faccio di tutto per non incontrarli e, se me ne ricordo, nel lampo in cui li penso desidero ardentemente che muoiano. Ne ho di strada da fare per raggiungere la pacificazione di Marcello Marchesi!
RispondiEliminaBacioni :)
Anch'io, Nou carissima: sapessi quanto ti capisco :)))
EliminaMa è l'obiettivo a cui tendo!!!
Bacioni straricambiati :*
Chissà, forse ogni tanto bisognerebbe "distrarsi". Facciamolo in questi giorni perché poi, già lo so, finito il momento potrei affermare "Non è colpa mia. Per quanti sforzi faccia, non riesco..."
RispondiEliminaCiao Cri, serene feste anche a te che, poi, è quello di cui abbiamo bisogno. Serenità!
La distrazione somma ha qualcosa di divino, è un sovrumano distacco che ci pacifica e ci colma di misericordia, facendoci un gran bene. Per ora questa pacificazione io l'afferro solo a tratti, ma mi sfugge sempre, la malandrina. Per quanti sforzi faccia, non riesco davvero! :D
EliminaSerene feste, Carlo, ci hai preso in pieno. Serenità, caro amico! :*
È la società liquida ante litteram bellezza.
RispondiEliminaBuone feste. Se possibile.
Veroverovero, Alberto. Questi qui, Marchesi come Pasolini (il paragone sembra blasfemo, ma non del tutto), erano profeti.
EliminaGrazie dell'augurio: faremo in modo di renderlo possibile. Ce la metteremo tutta. Lo stesso auspico per te :)
Atteggiamento che "mi-sa-di-molto-sano", devo dire. Buone Feste ...se ti riesce. Ma sicuramente sì.
RispondiEliminaGrazie della fiducia, Sandra carissima; spero che tu ci pigli. In effetti mi sento molto meglio dell'anno scorso di questi tempi. L'intenzione c'è, e somiglia molto all'atteggiamento del componimento marchesiano succitato ;)
EliminaUn abbraccio e caldi, caldi auguri di ogni bene a te, Franco, Filippo e tutti i vostri cari. :*