"Sai, quella cosa lì, di farmi stare con la bocca spalancata a guardare il soffitto, giovedì scorso, mi ha tutta scombussolata. Venerdì pomeriggio, dopo il fatto che ti ho detto, dovevo andare da Ilaria a cena e in autostrada ho sbagliato due volte casello perché piangevo da schiantarmi il petto. Non può essere che sia "solo" quella la causa scatenante. Sicuramente questa faccenda, che ormai ho accettato nella mia vita come una sorta di Avanti e Dopo Cristo, riveste tanta importanza dentro di me perché, Dio solo sa perché, ha catalizzato con potenza dirompente un transfert della Madonna, tutto in un punto, come un Big Bang al contrario."
"Certo. Sicuramente. Ma insomma, diciamo che ti sei un po' rimescolata."
"Sì. Perché, ecco, piangevo da non riuscire a vedere la strada, ma piangevo di un misto di parti distinte: di dolore, ma anche di gioia, di tenerezza immensa. Non di sofferenza: non chiamerei più sofferenza quella che provo, quella sensazione bruciante, intollerabile che avevo dentro e addosso quando sono venuta qui al principio e che non mi faceva campare. Ora si è addensata in un dolore sordo, calmo, come un buco nel cuore. Ecco, è dolore. Dolore per essere davanti alla verità: che questa situazione non posso la cambiare. Dolore per qualcosa che ho perso e che non posso recuperare. Dolore di voler bene e non esser riuscita a farmi voler bene. Un dolore che mi crepa il cuore..."
"Siamo tutti incrinati, Cri."
"... Sì. E' la vita, lo so. E' un dolore buono, che mi fa sentire viva. Una pena dolce che mi porto dentro, che fa parte di me, in fondo alla quale trovo me stessa."
"E' che dentro di noi ci sono queste cisti di dolore che vanno sciolte una ad una, per arrivare alla pace e all'equilibrio. Perché credi che io, con tutti i miei limiti, oggi sia così? Perché anch'io sono passato in mezzo al mio dolore. E ora anche tu ci stai passando. Ora attraversi questo dolore antico, finalmente."
"Non mi importa come tu ci sia diventato, così. Sono solo contenta che tu ci sia diventato, perché è grazie a te che io ora sto così. Con questo dolore e con la fiducia, la consapevolezza che davanti a me, in fondo al dolore, c'è un bene, una ulteriore gioia di vivere."
"Sì. E sai perché ora lo provi, questo dolore? Perché ora te lo puoi permettere."
"Capisco quello che dici. E mi commuove. Sai, tanto tempo fa, all'inizio di questo cammino di rinascita, ho capito che avevo imparato ad amare - no, non imparato ad amare, avevo scoperto di saperlo fare - e che dentro l'amore c'è sempre il dolore. Ora ho scoperto anche il viceversa: che dentro il dolore c'è l'amore. E' la vita."
"Sì. Perché, ecco, piangevo da non riuscire a vedere la strada, ma piangevo di un misto di parti distinte: di dolore, ma anche di gioia, di tenerezza immensa. Non di sofferenza: non chiamerei più sofferenza quella che provo, quella sensazione bruciante, intollerabile che avevo dentro e addosso quando sono venuta qui al principio e che non mi faceva campare. Ora si è addensata in un dolore sordo, calmo, come un buco nel cuore. Ecco, è dolore. Dolore per essere davanti alla verità: che questa situazione non posso la cambiare. Dolore per qualcosa che ho perso e che non posso recuperare. Dolore di voler bene e non esser riuscita a farmi voler bene. Un dolore che mi crepa il cuore..."
"Siamo tutti incrinati, Cri."
"... Sì. E' la vita, lo so. E' un dolore buono, che mi fa sentire viva. Una pena dolce che mi porto dentro, che fa parte di me, in fondo alla quale trovo me stessa."
"E' che dentro di noi ci sono queste cisti di dolore che vanno sciolte una ad una, per arrivare alla pace e all'equilibrio. Perché credi che io, con tutti i miei limiti, oggi sia così? Perché anch'io sono passato in mezzo al mio dolore. E ora anche tu ci stai passando. Ora attraversi questo dolore antico, finalmente."
"Non mi importa come tu ci sia diventato, così. Sono solo contenta che tu ci sia diventato, perché è grazie a te che io ora sto così. Con questo dolore e con la fiducia, la consapevolezza che davanti a me, in fondo al dolore, c'è un bene, una ulteriore gioia di vivere."
"Sì. E sai perché ora lo provi, questo dolore? Perché ora te lo puoi permettere."
"Capisco quello che dici. E mi commuove. Sai, tanto tempo fa, all'inizio di questo cammino di rinascita, ho capito che avevo imparato ad amare - no, non imparato ad amare, avevo scoperto di saperlo fare - e che dentro l'amore c'è sempre il dolore. Ora ho scoperto anche il viceversa: che dentro il dolore c'è l'amore. E' la vita."
Dialogo tratto da una seduta d'analisi, che mette in luce emozioni intense oltre ogni dire. E la capacità di provare o trasmettere emozioni profonde, che provengano dal dolore o dalla gioia, dall'amore o dall'odio, è un segno vitale.
RispondiEliminaSi, certo, questa è la vita. Solo la morte spegne ogni fremito.
E' bellissimo quello che hai scritto, soprattutto quello che senti e che hai sentito.
La sensazione è che tu abbia parlato di un cerchio che si è aperto e che si è appena richiuso, uno dei tanti cicli che si susseguono nella nostra vita.
Le tue sensazioni precorrono persino le mie percezioni. Certe volte, Ambra, ho l'impressione che tu sia stata presente alle cose che racconto qui. Il che significa che, quando narro i miei moti dello spirito, tu sei stata a visitarmi nell'anima :))))))
Eliminabisogna accettare il dolore, quando lo fai puoi continuare a vivere o meglio come dici tu, rinasci
RispondiEliminaHai totalmente ragione, Pat. Ed è una cosa che non si capisce se non ci si passa. Ma è bello avere l'opportunità di rinascere, sempre e comunque. :)
EliminaUna bella lazione per me ma, data la mia età, è troppo tardi scoprire adesso il viceversa.
RispondiEliminaE dai, Aldo, non dirmi che non ti son mai capitati viceversa, o anche versavice, in abbondanza in passato ;) :D
EliminaVero. E bello. Beauty is truth, truth beauty... sempre :)
RispondiEliminaSempre. Ormai persino Edo è un fedele di Keats, per quanto gliene ho parlato :)
EliminaSono venuta qui attirata dal titolo di questa canzone bellissima, struggente come poche, e leggo un dialogo altrettanto intenso, pieno di sofferenza, ma anche della consapevolezza che il dolore si sta trasformando. E' bello poter stare qui a leggere queste parole, perchè che tutti noi siamo incrinati non c'è dubbio e se queste crepe non le aggiustiamo (mi piace più però come hai scritto: sciogliere le cisti di dolore) ci ritroviamo a pezzi quasi senza accorgercene. Ciao, Cristina.
RispondiEliminaQuesto tuo commento, cara Ninfa, è di bellezza delicatissima e preziosa. Ti ringrazio con affetto, tanto affetto, per avermelo donato :)
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