mercoledì 4 gennaio 2012

Canzone delle domande consuete


Ancora qui a domandarsi e a far finta di niente
come se il tempo per noi non costasse l' uguale
come se il tempo passato ed il tempo presente
non avessero stessa amarezza di sale

Tu non sai le domande, ma non risponderei
per non strascinare parole in linguaggio d'azzardo
eri bella, lo so, e che bella che sei,
dicon tanto un silenzio e uno sguardo

Se ci sono non so cosa sono e se vuoi
quel che sono o sarei, quel che sarò domani,
non parlare, non dire più niente, se puoi,
lascia farlo ai tuoi occhi, alle mani

Non andare - vai
Non restare - stai
Non parlare - parlami di te

Tu lo sai, io lo so, quanto vanno disperse
trascinate dai giorni come piena di fiume
tante cose sembrate e credute diverse
come un prato coperto a bitume

Rimanere così, annaspare nel niente,
custodire i ricordi, carezzare le età
è uno stallo o un rifiuto crudele e incosciente
del diritto alla felicità

Se ci sei, cosa sei? Cosa pensi e perchè?
Non lo so, non lo sai; siamo qui o lontani?
Esser tutto, un momento, ma dentro di te
aver tutto, ma non il domani

Non andare - vai
Non restare - stai
Non parlare - parlami di te

E siamo qui spogli in questa stagione che unisce
tutto ciò che sta fermo, tutto ciò che si muove,
non so dire se nasce un periodo o finisce
se dal cielo ora piove o non piove

Pronto a dire "buongiorno", a rispondere "bene",
a sorridere a "salve", dire anch'io "come va?"
Non c'è vento stasera, siamo o non siamo assieme?
Fuori c'è ancora una città?

Se c'è ancora balliamoci dentro stasera,
con gli amici cantiamo una nuova canzone
tanti anni e son qui ad aspettar primavera
tanti anni ed ancora in pallone

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