giovedì 2 agosto 2012

Trentadue





02/08/1980
Sono entrata, sei entrato, siamo entrati. Tutti in una stazione.
Non volevamo entrare in un mistero.
Avevamo un biglietto in mano, un semplice biglietto in mano.
Di quelli di cartone, piccoli, quelli che prendevano umidità subito.
I nostri fatti privati stavano dentro di noi, nelle valigie, nelle borse. Nei sacchetti della spesa.
Prendevamo un locale, un diretto. Qualcuno un treno rapido
Ora non fa differenza. Nemmeno allora.
Un attimo dopo hanno mischiato le nostre carni, le nostre budella. Violenza, quella vera senza diritto di replica o difesa.
Poi violenza su violenza hanno sparpagliato e mischiato i nostri pensieri, senza sapere nulla dei nostri sogni.
Di noi hanno fatto spremuta di speculazione, dopo il macello, hanno giocato con ciò che restava. Senza fine.
Indagine, senza soluzione di giustizia.
Chi ha scelto di essere li, era da quelle parti per profonda quotidianità.
Chi ci ha ucciso lo ha fatto per abitudine all'impunità.
E se oggi non sapete cosa dire almeno non pontificate, non giocate.
Se non sapete cosa dire, non meritate il dono della parola.
Se non sapete ancora cosa pensare di tutto questo, il vostro cervello è morto, molto prima di noi.
Che il diavolo o il caso vi secchi la lingua ogni volta che sparpagliate i vostri inutili "mi dispiace".

Testo di Listener
Postato da Gap

5 commenti:

  1. crudo, crudele, però è così

    purtroppo...

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  2. Quell'abitudine all'impunità che consente ancora oggi ad accertati macellai arroganze oltraggiose.

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  3. @Cri .... tenera, perennemente frantumata @Cri ... gambe bellissime, profumo di lavanda .... ed infinite, inarrestabili percezioni ed espansioni nel cuore pur fragile, aperto al sogno, mai alla miserabilità che ci circonda ferendoci, sempre e comunque !
    Ti abbraccio ...
    @Cavaliereerrante ...

    http://youtu.be/ln14paI3xbU

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  4. Grazie, Bruno. :*
    Grazie List :)
    Grazie a Bomba e a r.
    Grazie a tutte le persone che arricchiscono questo mio spazio e la mia umanità. Vi abbraccio stretti.

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