Stamane sono uscita di casa presto, a piedi.
Senza salutare nessuno.
Senza dire dove andavo.
Col mio libro in mano, gli occhiali al sommo della testa, protetta dalla nebbia del mio sguardo miope che scontornava tutto, e dal silenzio che invece marcava il mio contorno, delimitando il mio spazio vitale.
Come una figurina stagliata in primo piano nell'acquarello di un indefinito paesaggio di sogno.
Autosufficiente, sola, non intimorita di essere persona.
Con un vago sorriso sul volto.
Turbata e insieme serena, ho camminato assaporando in crescendo ad ogni piè sospinto la struggente sensazione di distacco nel non aver più bisogno di qualcuno. Quel senso, che mai era stato mio, di dolce fortezza, e di tenero dolore, per l'impossibilità di credere ancora alla nostalgica illusione di una fusione vagheggiata dall'inizio del mio tempo sulla terra e mai sperimentata.
Straziata e felice della scoperta della mia unicità.
Col cuore incrinato, le lacrime sul viso, il petto che mi si apriva, dilatato in respiri sempre più ampi, sempre più profondi.
Faceva freddo. Al ritorno ho alzato la testa, scoprendo la meraviglia della chioma verde di un pino immersa nel contrasto di un cielo così azzurro da parere un disegno coi pastelli a cera di un bambino.
Non si può trattenere la primavera.
You can be sure that I will never
Stop believing
The blushing rose will climb
Spring ahead or fall behind
Winter dreams the same dream
Every time
Baby you can never hold back spring
Even though you've lost your way
The world keeps dreaming
dreming of spring
So close your eyes
Open you heart
To one who's dreaming of you
You can never hold back spring
Remember everything that spring
Can bring
Baby you can never hold back spring
Baby you can never hold back spring
Avevi gli astri con te. Non credo all'astrologia ma agli astri sì. Buon fine settimana.
RispondiEliminaChe bella osservazione, Alberto, mi ha commosso. Non dico per dire. Credo anch'io agli astri... Buona nuova settimana :)
EliminaTi affascina anche questo tipo di solitudine.
RispondiEliminaSei sola con te stessa, perciò in buona compagnia.
Compagnia vivace e chiassosa, Aldo caro, finché le due o tre che ho dentro non si saranno riarmonizzate a dovere :D
EliminaGioia, lacrime, sgomento: un impasto terribile e affascinante.
RispondiEliminaDio, quanto è vero, Luz mia... Mi sento come Leopardi nell'Infinito, col cor che si spaura: letteralmente :)
EliminaNon si è mai soli con noi stessi quando siamo in pace con quello che siamo pienamente. Buona primavera Cri, fuori e dentro di te. Mi sembri sulla buona strada. (penna bianca)
RispondiEliminaEssere in pace con quello che siamo pienamente: ah, se ti sentisse il mio terapeuta, ti bacerebbe in fronte, Sandra :D
EliminaGrazie, buona primavera anche a te. E spero che questa buona strada mi porti, tra un paio di mesi, a fare anche qualche bella passeggiata sull'appennino tosco-emiliano :)
E il saperlo (l'impossibilità di trattenere la primavera) dà una gran bella sensazione di salda sicurezza. Almeno questo. Almeno a me.
RispondiEliminaLa comprendo, questa sensazione; quest'anno più che mai :)
Eliminaqui invece la primavera non riesce ad arrivare.
RispondiEliminanonostante tutti gli sforzi per immaginarsela.
Anche qui si sta facendo parecchio desiderare: anche se, nonostante tutti i suoi sforzi per occultarsi, ogni tanto si svela nei raggi di sole che fanno capolino nelle pause degli acquazzoni, oppure nel profumo del vento...
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