martedì 26 luglio 2011

Come i treni a vapore

Oggi sono andata alla Stazione Termini, ad accogliere la mia amica Silvia, che tornando dal sud verso il nord aveva quattro ore di buco che ha voluto dedicarmi.
Silvia è una donna speciale, una delle persone che ho conosciuto sul web, e che, senza questo ausilio, probabilmente nella vita non avrei mai incontrato. Perdendomi molto.

Sono un tempo fatato, per me, quelle brevi ore in cui persone invisibili che mi sfiorano con le dita su di una tastiera escono dallo schermo e diventano carne viva, palpitante. Con una voce, e un modo di camminare, e di guardarmi, di ridere, di mangiare un gelato.
E io che assaporo questi passaggi effimeri di vita, cercando di assorbirli, per ritirarli fuori da me quando quelle persone saranno di nuovo lontane.
Ad ogni incontro la confidenza si fa più naturale, l'affetto più caldo, il legame più profondo. E ogni incontro si sovrappone agli altri, e ad altri con altre creature che il mio cuore ha imparato ad amare e riconoscere come familiari.
Si cammina fianco a fianco, felici di essere insieme, di essersi ritrovati, e già proiettati nel prossimo distacco, e nella lunga lontananza che ne seguirà.

E ogni volta con l'ansia che, per i più svariati motivi, sia definitiva. 

E dopo l'addio si cammina verso casa, con un piccolo affanno nel petto, e quella separazione ne richiama altre, che pesano un po', ogni giorno, di un peso che al presente si rinnova, nel ripercorrere tragitti già percorsi, luoghi di appuntamenti passati, di incontri e di congedi, di sorrisi nel riconoscere i tratti di un volto che ci attendeva lì, in quel punto, quella volta, e invece oggi non c'è.

Quanto sono belli, i momenti in cui i miei sentimenti per amici di pixel si riscontrano con la realtà di un abbraccio forte, di due meravigliosi occhi verdi di una donna bellissima, di un dialogo di vita, tra un treno da cui si scende ed uno su cui si risale. E lo strappo finale, quando si riparte, e si aggiunge in un posto del cuore anche questo ricordo, accanto agli altri, che, subito ridestati, si fanno più vivi e più dolenti di nostalgia.





Nessun commento:

Posta un commento