lunedì 10 ottobre 2011

Le mie parole

Ribadiamo il concetto.






Le mie parole sono sassi 
precisi aguzzi pronti da scagliare 
su facce vulnerabili e indifese 
sono nuvole sospese 
gonfie di sottointesi 
che accendono negli occhi infinite attese 
sono gocce preziose indimenticate 
a lungo spasimate e poi centellinate, sono frecce infuocate che il vento o la fortuna sanno indirizzare 
Sono lampi dentro a un pozzo, cupo e abbandonato 
un viso sordo e muto che l'amore ha illuminato 
sono foglie cadute 
promesse dovute 
che il tempo ti perdoni per averle pronunciate 
sono note stonate 
sul foglio capitate per sbaglio 
tracciate e poi dimenticate 
le parole che ho detto, oppure ho creduto di dire 
lo ammetto 
strette tra i denti 
passate, ricorrenti 
inaspettate, sentite o sognate... 
Le mie parole son capriole 
palle di neve al sole 
razzi incandescenti prima di scoppiare 
sono giocattoli e zanzare, sabbia da ammucchiare 
piccoli divieti a cui disobbedire 
sono andate a dormire sorprese da un dolore profondo 
che non mi riesce di spiegare 
fanno come gli pare 
si perdono al buio per poi ritornare 
Sono notti interminate, scoppi di risate 
facce sovraesposte per il troppo sole 
sono questo le parole 
dolci o rancorose 
piene di rispetto oppure indecorose 
Sono mio padre e mia madre 
un bacio a testa prima del sonno 
un altro prima di partire 
le parole che ho detto e chissà quante ancora devono venire... 
strette tra i denti 
risparmiano i presenti 
immaginate, sentite o sognate 
spade, fendenti 
al buio sospirate, perdonate 
da un palmo soffiate

2 commenti:

  1. Esiste un Bersani che crede ancora al valore delle parole, meno male.

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  2. Stupenda, l'ho cantata per settimane pensando alle mie parole, quelle che però non ero riuscito a dire.

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