venerdì 13 luglio 2012

Canto (quel motivetto che mi piace tanto)

E ora, siccome qui chiudo e non prevedo di riuscire a riaprire per tutto il week end, lascio qualcosa di mio a tenere il posto.
Dopo aver letto il post di Zefirina che suggerisce film, e quello di non ricordo più quale blogger pescato non ricordo più a casa di quale altro blogger amico che faceva la lista delle dieci canzoni che lo fanno sempre lacrimare, avevo deciso anch'io di alleggerire un po' il clima, adattandolo ad un fine settimana estivo, con una lista analoga.
Solo che ho incontrato subito un ostacolo insormontabile: l'irriducibile ed incredibile novero delle suddette (mammamia, Cri, sempre 'sta scrittura barocca infarcita di aggettivi ridondanti, bleah).
Di canzoni che mi fanno piangere, difatti, ce ne sono legione. E di queste le più significative sono almeno una cinquantina. Ciascuna legata ad un momento specifico, ad un ricordo preciso. Come faccio a scremarle?
Lo farò un'altra volta.
Allora ho deciso: posto quelle che mi fanno stare bene. Che davvero, a passarmele in rassegna nella testa ieri pomeriggio ne ho contate dieci esatte.
Ne metto tre qui, quattro nel post successivo, tre in un post finale.

Al decimo posto:
(Io Ramazzotti lo schifo e lo odio. Però 'sta canzone l'ho ascoltata una volta, vent'anni fa, sparata dalla filodiffusione di una Upim e boh, mi ha messo proprio di buon umore. Da allora ci sono affezionata. Sentire le strofe che salgono di tono, in un crescendo di energia amorosa, mi entusiasma)

Al nono posto:
(Questa invece m'arrapa. E' una delle punte di diamante della musica anni '80 della mia giovinezza. M'arrapa e mi conturba, con quell'incalzare trash orientaleggiante e sensuale, un po' alla bolero, e quell'allusione alla figura paterna - il mio principe azzurro, per il mio complesso di Edipo irrisolto - fatta da un figone macho e burino al punto giusto con una voce calda da morire che poi si sarebbe, ovviamente, rivelato gay)

All'ottavo posto:
(Questa mi commuove, proprio, e mi scende come un balsamo sulle ferite. Perché vorrei essere io, quella "te". Non per Jovanotti, che mi sta abbastanza sul cavolo. Ma per un uomo vero, importante, essenziale, nella mia vita. Un compagno dei giorni. Di fatto, non ho mai sentito parole più belle per descrivere l'unione di due persone in una situazione reale, quotidiana, di vita autentica.)

E ora vai col secondo post.




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