(Samuele Bersani invece lo amo parecchio. Questa, incredibilmente, è la canzone che me l'ha fatto conoscere sul serio. Incredibilmente perché è il singolo di un album arrivato piuttosto avanti nella sua carriera, quando aveva già scritto da anni roba maiuscola come Spaccacuore o Giudizi universali. Ma questa canzone mi ha costretto a fermarmi, a riflettere. Mi ha regalato anche parecchie emozioni. Non è sentimentale, è proprio concreta. Che poeta, Samuele)
Al sesto posto:
(Ah, Kim Carnes, altro mito della mia giovinezza. Com'è meravigliosamente 80's. E questa canzone fece furore. Almeno dentro di me. Solo ad ascoltare le prime note mi sale il cuore in gola. E pensare, leggo ora su wiki, che è stata composta nel 1974, passando del tutto inosservata. Poi arrivò, nel 1981, Kim, con quella sua voce roca e sporca...)
Al quinto posto:
(Oh, quanto ho amato, e amo, e amerò Freddie. La sua energia affettiva, la sua vitalità. Qui era già malato, forse lo sapeva già, chissà. Eppure quanta folle positività trasmette, quanta disperata gioia di esistere e godersela. Quanto è cute, quanto visionario, quanto semplice e divertente, quanto ambiguo, quanto tenero, quanto potente, quanto demoniaco, quanto angelico! Che animale magnifico, che anima meravigliosa)
Al quarto posto:
(Uhu, già a sentire l'incipit di bossanova vibro. Canzone poco nota, per me la migliore di un album che ho idolatrato nel lato A, prima inter pares di una cinquina di singoli assoluti - Tragedy in testa - e totalmente ignorato nel lato B. E' ipnotica, mi infonde serenità, ma al contempo è energica, effusiva. Si dilata per me in cerchi concentrici, allontanandosi all'infinito, e la mia testa con lei)
Nessun commento:
Posta un commento