Sono fermamente convinto che, se i cittadini si rendessero conto della loro fame di bellezza, ci sarebbe una ribellione per le strade. Non è stata forse l'estetica ad abbattere il Muro di Berlino e ad aprire la Cina? Non è stato il consumismo e i gadget dell'Occidente come ci viene raccontato, ma la musica, il colore, la moda, le scarpe, le stoffe, i film, il ballo, le parole delle canzoni, la forma delle automobili. La risposta estetica conduce all'azione politica, diventa azione politica, è azione politica.
Ci può anche stare l'esprimere un concetto così filosofico (?).
RispondiEliminaOggi 20 settembre è il tuo compleanno e quindi ti invio i miei più affettuosi auguri.
RispondiEliminaRitieniti abbracciata forte,
aldo.
Ehi, grazie anche qui! Il tuo abbraccio me lo verrò a pigliare di persona quanto prima. Così, tanto per cambiare, mi spieghi il tuo commento di sopra, e soprattutto il punto interrogativo :D
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Il problema è quando alla bellezza si sostituiscono estetiche di propaganda e modelli disumani finalizzati al consumo o all'anomia sociale...
RispondiEliminaDifatti qui il confine è sottile. La forma di un'auto rientra in un concetto di bellezza o serve soltanto a conformare le masse ad aderire ad uno status sociale basato sul narcisismo e sul consumismo? Dove si situa la demarcazione tra l'idea della macchina, di velocità, di progresso, di tecnologia, e dove comincia invece la mistificazione del falso bisogno?
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