"Cri, basta pensare al male che hai ricevuto, esserne schiava, coattivamente indotta a riviverlo. Devi cessare di fartene fare ancora. Devi ribaltare il punto di vista: non è che perché hai sofferto nella vita devi continuare a soffrire. Al contrario, ora devi pretendere il giusto risarcimento che ti spetta. Sii esigente, goditi ogni attimo, piglia tutto quello che puoi, è un tuo diritto sacrosanto. Smettila di elemosinare affetto e considerazione. Da chiunque, fosse anche tuo marito, fossero i tuoi figli. Datti importanza, tutelati, non mendicare. Non ne hai bisogno, affatto."
Ho cambiato canzone nel mio walkman. La ascolto mentre cammino nella mattina odorosa di primavera, avvolta dal tepore del sole, dagli abbracci degli sguardi della gente, dalla vicinanza dei miei colleghi discretamente rompicoglioni, dalla carezza di due occhi verdi impressi nel mio cuore, dal calore di una telefonata ricevuta ieri sera, dal pensiero grato di persone che ho incontrato, sfiorato, nelle quali ho impresso la mia umanità, scambiandone un po' con la loro.
E se qualcuno mi ha aperto l'anima, nutrendosi di me, senza ricambiare, beh, io lo perdono. E lo amo lo stesso. Non può farmi del male, davvero, in fondo. Ne ho una riserva inesauribile, di amore, non mi ha sottratto niente. Io continuo ad amare. Amo, e amerò ancora. Finché vivrò.
E voglio telefonare al mio amico d'infanzia. E voglio sistemare i miei DVD, e leggere il mio nuovo Flaiano e la mia nuova Gimenez-Bartlett. E vedermi There must be the place, e tutti gli altri film che ho comprato. E non vedo l'ora che arrivi Claudio.
Mi sono rimessa in piedi anche stamattina.
Buona settimana a tutti.
A parte il primo paragrafo che insieme a un calcetto negli stinchi potrei avertelo scritto io :-D
RispondiElimina"E se qualcuno mi ha aperto l'anima, nutrendosi di me, senza ricambiare, beh, io lo perdono.": no, No, NO! Dannazione! In un angolo, ché continui a non imparare! :-D
Ripeto per l'ennesima volta: tu puoi decidere di dare (perché magari è la tua natura o perché lo ritieni una cosa 'giusta' o per altre ragioni ancora) ma la devi smettere d'avere l'aspettativa che ti si risponda dandoti a propria volta quando tu ne hai bisogno - a meno che non ci fosse un accordo esplicito di reciprocità. Altrimenti, tra l'altro, le frustrazioni te le cerchi da sola.
E il concetto (cattolico: vieppiù agghiacciante quindi) che tu "perdoni" qualcuno perché non ha agito come avresti voluto tu è quanto meno privo di senso.
In sintesi: se fai qualcosa per me e poi io non ricambio facendo qualcosa per te, non azzardarti a perdonarmi, ché questo starebbe in un tuo sistema disfunzionale di aspettative. Ma il mondo non funziona così, e tanto meno io funziono così.
Io tiro calcetti con amore alle persone che amo, e poi loro facciano ciò che desiderano (sono libertaria, poco giudicante e priva di aspettative!) - mica mi devono calcetti di rimando quando me li meriterei o ne avrei bisogno io! :-)
Ora scrivi alla lavagna 100 volte "devo smetterla d'avere aspettative che il mondo non mi ha concesso esplicitamente" :-DDD
Ma io sono d'accordissimo con te! :D
RispondiEliminaE' proprio perché smetto di avere aspettative che lo perdono, nel senso: mollo dentro di me :D
Capisco che possa sembrare un concetto "cattolico", ma ti assicuro, non lo vivo in quel senso. E' come dire, se togli un secchio d'acqua al mare, esso cesserà di esser mare per questo? Ma il mare manco se ne accorge. E questo concetto di perdono è alquanto complesso, nella sua linearità, e implica un sacco di roba dietro, che comprende anche il mio libero arbitrio. Di lasciarmi fare cose, o non lasciarmele fare, spostando il fulcro: smettendo di pensare all'altro e pensando invece a me stessa, a quel che sento io, che voglio io.
Da te i calcetti negli stinchi me li prendo con grande diletto, Minerva. Come li piglio con immensa gioia dalla persona che mi ha fatto quel discorsetto, che è ovviamente Claudio, il collega che questa amministrazione mi ha inaspettatamente regalato e della cui compagnia mi beo in maniera libidinosa :P
Penso che la tua riserva inesauribile di amore sia per te come un'armatura che ti protegge e ti proteggerà. Appunto "finché vivrai".
RispondiEliminaps. ho omesso volontariamente un mio commento al tuo post precedente.
Ecco, vedi, Aldo, tu hai capito esattamente come mi sento.
RispondiEliminaSul p.s., non è che ci puoi ripensare, e omettere l'omissione, e postare il commento? Altrimenti mi tocca telefonarti nel pomeriggio, lo sai quanto sono curiosa :D
Non lo faccio, mi dispiace.
RispondiEliminaE allora mi dispiace, ti beccherai la mia chiamata. :)
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