giovedì 2 gennaio 2014

Domenica e lunedì

Ho passato una notte di San Silvestro serenamente e pigramente a casa, buttando ogni tanto un occhio  assonnato al pc.
Avendo così modo di festeggiare Capodanno in compagnia virtuale di parecchi miei contatti. Che ho visto per lo più continuare a postare lagnanze ed insulti indirizzati all'anno morente, inflazionandomi il rullo della home con cose del tipo: "sbrigate ad annattene, 2013 de merda" o "un anno peggio de questo deve ancora venì' " o "il peggior anno della mia vita".
Non ce n'era uno connesso, praticamente, che non aggiungesse il suo granulo avvelenato a 'sto sacco di stricnina.
Un'amica me l'ha pure mandato via sms un augurio siffatto: "bella, ti auguro un 2014 migliore di questo... e penso non ci voglia molto".
Per vincere l'irritazione ho immaginato che alludesse al lutto che nel 2013 mi ha colpita.
Perché, sì, conosco gente che avrebbe mille motivi - me compresa, sulla carta - per pensare che il 2013 non abbia coinciso con un periodo felice della sua esistenza. Gente che ha visto morire o ammalarsi persone care, che ha perso il lavoro, o ha subito qualche altro rovescio pesante.
(Per inciso ho un'altra amica che nell'ultima parte dell'anno ha fatto bingo, riuscendo ad inanellare un lutto in famiglia, un dramma per la scoperta di una malattia gravissima di un altro membro della medesima, e un licenziamento senza preavviso per crack finanziario della ditta in cui lavorava. Eppure il suo messaggio di auguri, giuntomi stamane, cominciava con: "Buon anno, cara, ti auguro tutte le cose che desideri e tanta serenità". Per dire.)
Ma sono un'esigua minoranza, rispetto all'immensa totalità dei lamentosi.
Sì, sarà vero, viviamo in tempi bui, cupi. Però finché il querulante sta col sedere al caldo dietro un pc poggiato sul desco familiare, in mezzo ai parenti satolli, in ferie dal lavoro e con la pancia piena, oppure con uno smartphone da seicento euro minimo in mano a postare compulsivamente mentre fa il trenino con il cappelletto di carta in testa, la trombetta in bocca e i coriandoli al collo, non mi sembra che ci sia ancora da sputarci in toto in questo modo, su questa merda di vita.
Che oltretutto, se ci è andata da cani, che c'entrano i giorni e i mesi dell'anno? Con la misura del tempo, poi, che è una mera convenzione immateriale. Perché gettare sempre addosso al primo che passa - l'anno, nella fattispecie - la responsabilità delle nostre defaillance o dei nostri fallimenti?
Sospetto che quest'attitudine da perseguitati al piagnisteo e allo scaricabarile sia molto italica. Il classico "chiagni e fotti" che i nostri conterranei hanno fatto assurgere ad arte sopraffina.

Io invece, nonostante la morte di mio padre, ho salutato con affetto il 2013 che se n'è andato. Perché è stato un anno in cui finalmente ho cominciato a prendere contatto con me stessa. Ad acquisire consapevolezza della mia persona. A conoscermi. A innamorarmi un po', anche, di me.
Non lo cambierei col 2012, per esempio, manco per il ciufolo. Il 2012, un anno in cui sono morta dentro, e ho rischiato di morire sul serio.
L'anno appena passato, invece, ho preso a rivivere. O, meglio, ad avere coscienza di vivere.

Auguro questo a me, e a tutti noi. Che il nuovo anno, questo 2014 nuovo di zecca, sia un tempo intenso, intensamente percepito, senza che se ne perda un attimo. Perché il tempo che ci è concesso su questa terra è un bagliore di luce troppo bello, e troppo breve, per sprecarne anche solo un minuto.

Dopo domenica è lunedì.

Buon anno.

17 commenti:

  1. Oh, bella, sono d'accordo con te! finché l'umanità farà cose assurde, appassionanti e curiose, avremo una parata da osservare, uno spettacolo di cui godere e una vita in cui rilanciare. Olè! :-)))

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  2. Bello come l'anno che ti aspetta. Perché sono sicura che sarà bello, te lo meriti. Un bacio.

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    1. So che sarà bello, Angie mia: visto che il primo messaggio d'auguri, a mezzanotte e sei minuti, è stato il tuo :)))
      :*

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  3. La proiezione (dei propri disastri su qualcos'altro) è un meccanismo di difesa dall'ansia, una delle poche cose che ho imparato al liceo.

    Ma sì, povero 2013, checcazzo.
    Buon anno Cri, sarà bello.

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    1. E' già cominciato bello, Tazza, ora che sei tornata. Buon anno :)
      :*

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  4. Eccomi finalmente di ritorno, quasi completamente, ad anno già iniziato. Anche a me il piagnisteo è insopportabile. Chi è capace di soffrire veramente, difficilmente si lascia andare a vani lamenti.
    Sono certa che saprai vivere intensamente anche se magari non sempre felicemente, i giorni a venire. Perché è un atteggiamento dell'anima, la consapevolezza di quanto ricco può essere quel "bagliore" di vita che ci è riservato, se sappiamo vederlo e dargli valore. Perché non si ripeterà.
    E questo atteggiamento, questa esasperata sensibilità sono la tua ricchezza. Buon anno, carissima amica mia:)

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    1. "Chi è capace di soffrire veramente, difficilmente si lascia andare a vani lamenti." Questa è una grandissima verità.
      Come lo è la constatazione che il valore del "bagliore" sta proprio nel suo essere effimero e irripetibile. La mortalità è ciò che ci crea dolore e insofferenza, pesandoci come un castigo intollerabile, ma allo stesso tempo costituisce la preziosa cornice della nostra esistenza :)
      Buon Anno, Ambra, donna carissima al mio cuore :)
      :*

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  5. Ma io la ripeto da tempo, il 2013 è stato un anno fortunato per me dato che nonostante tutto - e sottolineo tutto - sono ancora vivo.
    Gli auguri per il 2014 li faccio a tutti e anche a me.

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    1. E' esattamente quello che penso anch'io di me, Aldo... E penso che chiunque si soffermi a rifletterci, sull'equilibrio instabile e delicatissimo del nostro esistere, la deve pensare per forza come me e come te. La nostra finitudine, ribadisco, è insieme la nostra condanna e la nostra ricchezza. Perché ogni giorno, ogni minuto vissuto, è un dono prezioso e irripetibile. Auguri, amico mio, buon Anno. :*

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  6. Grazie per il benvenuto! La prossima volta che vi incontrate chiederò di poterci essere. Mi piace molto l'idea che avete avuto di incontrarvi!
    Ps: Almeno sul cellulare, i collegamenti ad altri blog, scritti in verde, non si capiscono...

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    1. Non capisco il ps, probabilmente perché non ho un cellulare con connessione internet e posto solo da pc; in quanto alla tua volontà di esserci ad un prossimo incontro blogger, ti rispondo di nuovo: benvenuto! :D

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  7. Io ero troppo ubriaca per insultarlo.
    Buon nuovo anno!

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    1. Bionda!!! Ti ho pensata tanto tanto. Dovrai raccontarmi :)
      Buon nuovo anno :***

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    2. Sono di ritorno a Roma a fine mese, ti aggiorno.

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