martedì 29 aprile 2014

Menzogna e sortilegio

"So che qualche volta una bugia si dice per bontà. Ma non credo che riesca mai bene. Il vivo dolore della verità passa alla svelta, ma la lenta, corrosiva agonia di una menzogna non si perde mai. E' una ferita che non si rimargina."

(Me la sto appuntando ovunque questa frase di Steinbeck. Il libro da cui è tratta mi sta dando soddisfazione come e più di ogni opera dei più Grandi, da Dante a Shakespeare. Contiene, sparsi nelle sue pagine come diamanti grezzi su un panno di cuoio, distillati di verità esistenziali della commedia umana che pochi altri hanno saputo intuire e trasmettere. Aveva ragione Angie, è un libro fondamentale. Un'altra delle cose vive che ti fanno sentire viva, e te ne danno anche una buona ragione.)

venerdì 18 aprile 2014

Amarsi un po'


E comunque tu sai che oggi si celebra la definitiva dipartita della tua diciassettennitudine.
Perché da oggi c'è un'altra diciassettenne che ti passa avanti.
Da oggi l'unica diciassettenne legittimata è la giacobina, che compie oggi le sue diciassette primavere.
A lei, alla vostra burrascosa relazione, che tu sai cosa significhi nella tua vita ma non puoi scriverlo perché c'è il rischio che lei legga il post, e alla sua passione per Lucio Battisti (che a te ha invece sempre fatto abbastanza cagare, prima che arrivassero lei e il suo compagno di classe a costringerti ad ascoltarlo e ad apprezzarlo), alzi i calici nella sintesi di una delle di lui canzoni più note, la più adatta, scritta due decenni prima che lei venisse al mondo.
E speriamo che lei non se ne accorga.

(Auguri!)



17 again


E' venerdì santo e tu stai di nuovo piangendo. Di venerdì santo.
E fattele du' domande, Cri. E traile, du' conclusioni.

Non sei più diciassettenne. Non lo sei più da trentatré anni (l'anni de Cristo, peraltro, guarda tu le coincidenze), per cui non lo eri nemmeno tre anni fa, quando hai aperto questo blog perché così ti sentivi, una diciassettenne Rosaspina appena risvegliata da un sonno fatato che aveva cristallizzato te e il tuo mondo a quell'età. Poi per fortuna il dolore ti ha riattivata, ti ha fatto crescere tutta d'un botto, come il fungo sbocconcellato da Alice, e lo smarrimento che ne è seguito si è aggravato per la velocità del processo, sicché per lungo tempo tu non solo hai sofferto per 1), la questione in sé, 2), per la questione madre di tutte le questioni che ti aveva riattivato dentro e 3), per il dolore di dover fare i conti con la questione in sé e con la questione madre, ma anche per l'accelerazione del tutto: per la tensione insostenibile dei tuoi arti che ingrandivano a vista d'occhio, dei tuoi nervi che si allungavano a dismisura, del tuo cuore che si sbrindellava per quello stiramento che sarebbe stato eccessivo da reggere persino per il capo dei Fantastici Quattro.
Eppure ce l'hai fatta. Hai superato un viaggio compiuto oltre la velocità della luce senza disintegrarti: anzi, ricompattandoti. Perciò non negare, tu non sei più né diciassettenne né quella che si credeva diciassettenne.
Quelle stanno tutte e due dentro di te come matrioske. Ma tu sei più grande, le comprendi in te, non ti esaurisci in loro.
Per questo, e solo per questo, può capitare che tu ti ci senta ancora, diciassettenne.
Ma passa.



Yea though we venture through
The Valley of the stars
You and all your jewelry
And my bleeding heart
Who couldn't be together
And who could not be apart

We should've jumped out
Of that airplane after all
Flying skyways overhead
It wasn't hard to fall
And I had so many crashes
That I couldn't feel
At all

And it feels like
I'm 17 Again
Feels like I'm 17

Times might break you
Godforsake you
Leave you burned and bruised
Innocence will teach you
What it feels like to be used
Thought that you'd done everything
You didn't have a clue

Looking from the outside in
Some things never change
Yeah yeah hey yeah hey yeah
Flying highwards seems like yesterday

All those fake celebrities
And all those viscious queens
All the stupid papers
And the stupid magazines

Sweet dreams are made of anything
That gets you in the sea

Yes
17, 17 Again

Sweet dreams are made of this
Who am I to disagree
I travel the world and the seven seas
Everybody's looking for something

Fade out


giovedì 17 aprile 2014

Return to Innocence



That's not the beginning of the end
That's the return to yourself
The return to innocence.

[Love - Devotion
Feeling - Emotion]

Love - Devotion
Feeling - Emotion

Don't be afraid to be weak
Don't be too proud to be strong
Just look into your heart my friend
That will be the return to yourself
The return to innocence.

If you want, then start to laugh
If you must, then start to cry
Be yourself don't hide
Just believe in destiny.

Don't care what people say
Just follow your own way
Don't give up and use the chance
To return to innocence.

That's not the beginning of the end
That's the return to yourself
The return to innocence.

About time

I periodi di tempo sono qualcosa di strano e di contraddittorio, riguardo allo spirito. Sarebbe ragionevole supporre che un periodo di vita abitudinaria e priva di avvenimenti debba sembrare interminabile. Dovrebbe essere così, eppure così non è. Proprio i periodi noiosi e senza avvenimenti sono privi di durata. Un tempo spruzzato d'interesse, ferito da una tragedia, spaccato in due dalla gioia: questo è il tempo che sembra lungo al ricordo. E a pensarci su, è giusto. Dove non ci sono avvenimenti, non ci sono pali a cui appendere la durata. Dal nulla al nulla non vi è tempo di sorta.

sabato 12 aprile 2014

Così celeste

Roma quanto sei stupida stasera, in cui io, in missione per conto della giacobina, dopo l'ufficio invece di andare a casa devio verso il tuo centro, parcheggio sotto la lama del sole al tramonto all'angolo con Piazza della Pilotta e mi avvio a piedi verso l'ex Rinascente ora Zara di Via del Corso seguendo il solito tragitto che passa per Fontana di Trevi e Galleria Colonna, quello che le mie gambe hanno percorso migliaia di volte da quando sono su questa terra, perdendo magicamente peso e fatica ad ogni falcata.
Quanto sei stupida, Roma, quanto sei ruffiana, quando meno di un'ora dopo esco dalla Feltrinelli e poi anche dalla Galleria, ingolfata di pacchetti di profumi e di libri, e mi incammino a ritroso su quelle tue pietre accumulando, un piede dietro l'altro, le mie ennesime impronte sopra al minutissimo puzzle degli altri miliardi di miliardi di passi perduti e ritrovati, presenti e passati, di estranei sconosciuti che ti hanno calpestata, di persone care che m'hanno camminato accanto, un anno, due anni fa, o dieci, o trenta, ed è frattanto sceso su di te il manto della notte, un manto scuro così celeste, e nell'aria c'è una freschezza lieve che solo qui da te, di sera, in aprile può aleggiare, una freschezza che ti lucida e ti rimette a nuovo come fossi stata costruita oggi, come se non t'avessi mai attraversata prima d'ora, come se tu ti schiudessi al mio passaggio per la prima volta; un senso di non so che aspettativa di felicità, che trasfigura come un incantesimo le facciate in ombra dei palazzi e i volti dei turisti divenuti tutti così familiari, così perfettamente inseriti nel quadro che mi circonda, come se non ci fosse altro posto nel mondo più adatto a loro di questo, come se fossero sempre vissuti qui con me, come se la loro espressione competente, l'accuratezza nello svolgimento del loro ruolo, si stemperasse in un languore segreto e morbido che è lo stesso mio, che è lo stesso loro. Dalla centralità del mio essere volgo lo sguardo in giro, e vedo tutti gli uomini belli, e bellissime le cosce delle ragazze sfiorate da stoffe svolazzanti, sorelle delle mie, che paion anche loro rinvigorite da stamane, quando sono riuscita ad infilarmi uno dei tubini che non mi entravano più scoprendo giubilante una sorta di salto a ritroso del tempo, e così pure del mio girovita, e che ora ondeggiano nelle mie calze color perla tra il biancore di tutta quella massa di carne giovane discretamente indistinguibile dalla mia.
Quanto sei stupida, Roma, quanto puttana, nel danzarmi intorno corteggiandomi così, come se fossi per te unica e speciale quanto tu lo sei per me e per qualche altro centinaio di milioni di persone, insinuandoti nel mio cuore fino a spaccarlo in due come un cocomero maturo, e inondandolo d'amore, amore immenso, totale e appassionato, e di gioia purissima, e fierezza inesprimibile, nel sentirti mia, mia, parte delle mie viscere, sangue del mio sangue, ossa delle mie ossa, e nel farmi pensare inebriata che non sono mai stata innamorata di nessuno come lo sono di te, che tu, solo tu, sei il mio solo uomo e la mia sola donna, e uguale io per te, e che questo è un miracolo che si rinnova di anno in anno, da prima che io esistessi, quando tu invece c'eri già, e anche quando io sarò finita, e tu continuerai ad esserci ancora.

Un altro sole, quando viene sera 
Sta colorando l'anima mia 
Potrebbe essere, di chi spera 
Ma nel mio cuore è solo mia! 
E mi fa piangere e sospirare 
così celeste, she's my baby
E mi fa ridere, bestemmiare,
e brucia il fuoco, she's my baby


lunedì 7 aprile 2014

Weather to fly

Buona settimana a tutti. E ora apriamo le ali!




Are we having the time of our life?
Are we having the time of our lives?
Are we coming across clear?
Are we coming across fine?
Are we part of the plan here?
Are we having the time of our lives?
Are we coming across clear?
Are we coming across fine?
Are we having the time of our lives?
Are we part of the plan here?

We have the drive and time on our hands
One little room and the biggest of plans.
The days were shaping up,
Frosty and bright.
Perfect weather to fly
Perfect weather to fly

Pounding the streets where my fathers feet still
Ring from the walls,
we'd sing in the doorways,
or bicker and row
Just figuring how we were wired inside
Perfect weather to fly

So in looking to stray from the line
we decided instead
we should pull out the thread that was
stitching us into this tapestry vile,
And why wouldn't you try?
Perfect weather to fly

domenica 6 aprile 2014

Una sola stella nel firmamento

Era là, sul banco delle novità, da Auchan, che mi fissava, Federico. Mi attirava e mi respingeva.
Alla fine l'ho preso, piena di timore perché sapevo cosa ci avrei letto dentro.
Mi sono uscite le lacrime lì, in mezzo alle corsie dell'ipermercato.

Questa, come racconta Patrizia, è la storia di un'esplosione nucleare che ha investito tante persone: Federico, la sua famiglia, i suoi amici, i suoi concittadini, gli abitanti di Viale dell'Ippodromo che quell'alba videro e udirono e non ebbero il coraggio di raccontare.

Questa è una storia atroce di abominio e omertà.

Questa è la storia di Federico Aldrovandi, ucciso a diciotto anni, e poi ucciso di nuovo, più e più volte.
E di sua madre Patrizia Moretti, anche lei uccisa assieme a lui, e poi uccisa di nuovo, più e più volte.

Lei, però, è ostinatamente rimasta viva. E in questo libro ci racconta "la sua" verità.

Che sarebbe, semplicemente, "la" verità, quella di tutti, se questo fosse un paese civile.


venerdì 4 aprile 2014

How to save a life

Accettando con amore il proprio passato, così si salva una vita.
Oggi celebro la mia salvezza. Lo faccio oggi per ricordarmi della gioia che sto provando. Perché domani potrebbe essersi appannata. Perché ogni giorno porta la sua pena.
Ma oggi me lo devo segnare sul calendario. Il giorno in cui mi sono riappropriata di un pezzo del puzzle della mia anima che avevo smarrito, l'ho rimesso al suo posto e ho ritrovato il mio nell'universo.



Step one you say we need to talk
He walks you say sit down it's just a talk
He smiles politely back at you
You stare politely right on through
Some sort of window to your right
As he goes left and you stay right
Between the lines of fear and blame
You begin to wonder why you came

Where did I go wrong, I lost a friend
Somewhere along in the bitterness
And I would have stayed up with you all night
Had I known how to save a life

Let him know that you know best
Cause after all you do know best
Try to slip past his defense
Without granting innocence
Lay down a list of what is wrong
The things you've told him all along
And pray to God he hears you
And pray to God he hears you

Where did I go wrong, I lost a friend
Somewhere along in the bitterness
And I would have stayed up with you all night
Had I known how to save a life

As he begins to raise his voice
You lower yours and grant him one last choice
Drive until you lose the road
Or break with the ones you've followed
He will do one of two things
He will admit to everything
Or he'll say he's just not the same
And you'll begin to wonder why you came

Where did I go wrong, I lost a friend
Somewhere along in the bitterness
And I would have stayed up with you all night
Had I known how to save a life

Where did I go wrong, I lost a friend
Somewhere along in the bitterness
And I would have stayed up with you all night
Had I known how to save a life
How to save a life
How to save a life

Where did I go wrong, I lost a friend
Somewhere along in the bitterness
And I would have stayed up with you all night
Had I known how to save a life

Where did I go wrong, I lost a friend
Somewhere along in the bitterness
And I would have stayed up with you all night
Had I known how to save a life
How to save a life

Pretty woman

"Quando non ti agiti sei bellissima. E molto alta!"

mercoledì 2 aprile 2014

Eu amo tudo o que foi

Eu amo tudo o que foi,
Tudo o que já não é,
A dor que já me não dói,
A antiga e errônea fé,
O ontem que dor deixou,
O que deixou alegria
Só porque foi, e voou
E hoje é já outro dia.


Amo tutto ciò che è stato,
tutto quello che non è più,
il dolore che ormai non mi duole,
l’antica e erronea fede,
l’ieri che ha lasciato dolore,
quello che ha lasciato allegria
solo perché è stato, e volato
e oggi è già un altro giorno.

1931