sabato 4 gennaio 2014

Nel bel mezzo di un gelido inverno

Au milieu de l’hiver, j’apprenais enfin qu’il y avait en moi un été invincible



(A.C., 7/11/1913 - 4/1/1960)

10 commenti:

  1. Non è mai troppo tardi per imparare, dopo questo gelido inverno l'estate dovrà pur arrivare. O no?

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    1. Commentarti adesso, dopo aver letto dei meno cinquanta gradi del Montana, è quanto mai appropriato :D :D :D

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  2. Magnifica la tua idea di un messaggio di Camus come inizio d'anno. Un concetto stupendo il suo.
    E' pur sempre la rivolta contro l'insensatezza della vita, dentro la quale però in qualche modo affiora una vena "solare". Specchio del reale e ben augurale.

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    1. Una sensata insensatezza ;)
      Sensata nella misura in cui per consentirti di apprendere - e apprezzare - il sole in te bisogna che intorno a quel nucleo caldo e luminoso ci sia qualcosa che gli fa da contrasto. Ed è beneaugurale, sì, proprio perché è specchio del reale. Come mi piace ragionare con te di queste cose :)))

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  3. Buona Epifania Cri!
    Un abbraccio
    Nou
    P.S.
    Regalino della Befana :))
    Aforismi:
    “Bisogna vedere quel che non si è visto, vedere di nuovo quel che si è già visto, vedere in primavera quel che si è visto in estate, vedere di giorno quel che si è visto di notte, con il sole dove la prima volta pioveva, la pietra che ha cambiato posto.„
    José Saramago
    ***
    “Oltre alla conversazione delle donne, sono i sogni che trattengono il mondo nella sua orbita.„
    José Saramago

    Ho trascorso tutto il tempo(libero) delle feste a leggere L'anno della morte di Ricardo Reis, sono sopravvissuta alla tristezza e ho un sacco di bei concetti sul vivere appresi e rispolverati su cui soffermare i miei pensieri e un nuovo amore per questo autore che non mi decidevo a conoscere. E' piovuto molto negli ultimi giorni, ma oggi c'è un bel sole caldo ed ho aperto tutte i vetri per lasciarlo entrare nelle ore più calde. Baci.

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    1. Oh, Nou, che prezioso scampolo di vita m'hai regalato :)))
      Mi segno Ricardo Reis. E devo decidermi anche ad affrontare Saramago... I suoi aforismi "epifanici" me li sento calzare addosso in maniera perfetta, mi ci sento proprio comoda :)
      Io invece ho finito or ora un bellissimo libro di Sōseki Natsume che mi ha illuminata, anche quello, per la prodigiosa capacità di far scivolare pianamente, con dolcezza, concetti profondissimi sulla vita e sulla morte come fossero un musicale, cristallino ruscello di acqua sorgiva. E ho imparato anch'io a profittare del sole caldo in qualsiasi periodo dell'anno :)))
      Baci a te :*

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    2. Cristina, mi devi scusare per essere stata imprecisa e non aver aggiunto il nome dell'autore, ossia José Saramago a "L'anno della morte di Ricardo Reis". E' un romanzo impegnativo, ma ne vale la pena per l'arrichimento letterario e storico che lascia al lettore.
      Un abbraccio
      Nou









      2

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    3. Ah! E' Saramago! Non sei tu imprecisa, sono io che sono tarda di comprendonio :)))
      Rettifico e metto in lista come si deve. Come ho detto, è proprio giunta l'ora che io affronti Saramago! Un abbraccio! :)

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  4. Ecco cos'era in queste feste quando dicevo, lo dicevo davvero, «Ma cos'è che non sento freddo, sono forse malato?».

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    1. Ma sicuro che era quello! Uno come te... Cos'altro volevi che fosse, Alberto??? ^_^

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