sabato 8 febbraio 2014

Faccio cose, vedo gente/2

Come ha potuto innamorarsi tanto di uno che oggi sente così lontano, uno con cui adesso non può nemmeno intrattenere una banale conversazione in auto? Quali sono i meccanismi dell'amore che ti portano a non vedere ciò che non si vuol vedere? Perché quello che è oggi Lorenzo Rinaldi era tale anche tre anni fa. Non ha dubbi al riguardo. Lei, allora, vedeva di lui solo ciò che l'attraeva. Cosa l'attraeva? Le sue mani, la sua voce, questo è certo. Ma bastano una voce e due mani perché una donna cada ai piedi di un uomo? Se oggi lei, Nurit Iscar, dovesse dire cosa l'ha fatta innamorare di Lorenzo Rinaldi, direbbe, perché è questo che crede, che a farla innamorare era stata la convinzione che lui fosse innamorato di lei. O quanto meno che lui dicesse ciò. Molto innamorato, diceva. Lo ha ripetuto fino all'ultimo. E Nurit gli aveva creduto. Questo, sentire che una donna, lei, chiamata Betibù da lui, ribattezzata così proprio da lui, suscitasse passione, affetto, bisogno in quell'uomo, l'aveva fatta innamorare. Una cosa che Nurit Iscar non provava più da tempo nel matrimonio. E aveva puntato tutto. Sull'innamoramento. Si era sbagliata? si chiede ora guardando dal finestrino, mentre Rinaldi le parla del calo di vendite da quando sono comparse le edizioni on line. No, non ha sbagliato nel puntare tutto. Ha sbagliato scommessa.

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