martedì 26 febbraio 2013

Apocalypse now

"Ho votato PD anch’io, come cristina_emme, e pur riconoscendone i limiti in campagna elettorale, ritengo che siano stati limiti principalmente di comunicazione: una campagna troppo blanda, senza voli pindarici o frasi d’effetto azzeccate, pressoché priva di slogan efficaci. Senza sogni.
Ora tutti gridano al peccato mortale, ovviamente: dopo vent’anni di berlusconismo e la crisi economica che morde, in Italia più che altrove la comunicazione è il messaggio, e hai voglia di essere un uomo onesto come Bersani, hai voglia di sbandierare contenuti veritieri se poi non le spari abbastanza grosse da far sognare la gente almeno per due minuti. Insomma, il linguaggio di verità non paga e si può ben dire che sommando i voti abbia vinto il populismo, sia vecchio che nuovo.
Perché che Grillo sia populista non ci piove, non venitemi a dire che non è vero.
Purtroppo però la storia recente (v. Lega) mi fa diffidare di chi si presenta con la ramazza in Parlamento e non so proprio perché la natura umana dei grillini dovrebbe essere diversa da quella dei leghisti della prima ora, comunque stiamo a vedere.

Io ho votato PD perché dopo 20 anni detesto il populismo in ogni sua forma, volevo un leader affidabile, e ho vissuto il berlusconismo con grande sofferenza, consapevole del fatto che prima di essere scelta politica è un fenomeno culturale che da noi è maggioritario e forse lo sarà sempre: ho visto gente inchiodare con la macchina di fronte ai manifesti di Berlusconi che prometteva la restituzione dell’Imu e le piazze di Grillo piene a gridare “via dall’Euro”, senza forse capire la reale fattibilità o opportunità di entrambe le cose.
Ieri sera ho trovato agghiacciante che gli attivisti M5S dichiarino di volere un referendum per uscire dall’euro che
a) Non è previsto dalla nostra costituzione
b) solo annunciarlo da chi ormai è nelle istituzioni provoca un terremoto nei mercati
c) Provocherebbe un disastro interno totale.
La 25enne portavoce intervistata dalla Gruber pareva non avere idea di cosa fosse una Fiducia da votare in Parlamento e continuava a ripetere il mantra “voteremo le idee”.

Trovo che anche quelli che ora, col senno di poi, dicono che sarebbe stato meglio Renzi di Bersani per vincere forse non hanno capito che il punto non è essere più giovani o sembrare un family banker di Mediolanum (cit.).
Se Bersani si trovava uno spin doctor decente e sparava caz*ate vinceva a mani basse. Non avrebbe avuto bisogno di cedere il passo, di avere meno anni, di non sembrare troppo “d’apparato”, come si suol dire.
Queste cose da noi non contano davvero.
In Italia non occorre essere nuovi per davvero, bisogna solo sembrarlo il tempo necessario a darla a bere alla gente.
Il popolo italiano non merita alcun linguaggio di verità perché alla fine della verità non sa che farsene."

(Commento di mor_wen sul blog di Vittorio Zucconi su Repubblica. Lo copio perché esprime alla lettera il mio pensiero, e con molta più lucidità e serenità di come riuscirei a fare io. Io ho votato SeL e non direttamente PD, è l'unica differenza, e per me era una differenza non da poco, significava un preciso orientamento e la volontà di pesare influenzando in modo virtuoso a sinistra la politica del nascente governo - che è morto in culla. Ma la sostanza non cambia.

EDIT: ci aggiungo anche questo di pogoopossum:


pogoopossum 26 febbraio 2013 alle 11:29
"Questo è l’unico Paese al mondo dove si protesta contro chi non ha mai governato (Bersani) e mai avuto la maggioranza (PD).
Che il 30% dell’elettorato attivo (cioè del 75%) potesse votare Berlusconi, era cosa facile da comprendere. Fa ribrezzo e si potrebbe scrivere un saggio infinito sui perché e i percome, ma intanto è un risultato ampiamente intuibile.
Quello che è folle è che molte persone, di sinistra o antiberlusconiane, si sono trasferite dal PD ai populisti del 5S.
Queste persone, o non hanno ancora capito la legge con cui si vota, oppure semplicemente sono autolesioniste.
I miei complimenti ai duri e puri di sinistra che sono talmente stufi della politica attuale che per poco non regalavano la maggioranza per l’ennesima volta al signore delle cene eleganti.

D’altronde qui in Italia, la sinistra tutta a posto non è: ora pare sia colpa di Bersani; ma se Bersani “insegue” Grillo o Berlusconi, cosa lo differenzia dagli originali? Boh.
Qualcuno, infine, rimpiange ancora Renzi. Il giovane sindaco rampante che era d’accordo con la riforma Fornero e con Monti; Renzi, che aveva dietro Pietro Ichino (monetarista convinto) che infatti poi è passato da Monti. Renzi, che a Firenze malignamente sussurravano di votare per la presidenza del consiglio così si dimetteva da sindaco… Quel Renzi lì? Ma fatemi il piacere, diceva Totò!
L’unico motivo di rispetto è che non ha sbattuto la porta e non si è trasferito.
Invece la colpa è di Bersani, un keynesiano convinto, che è contro la rigidità dell’austerità imposta dall’alto e dei tagli lineari, che ha dato prova di essere uno in gamba nei due anni da ministro (le migliori cose sono arrivate dal suo ministero), che è persona per bene, onesta e ha fatto una campagna sobria senza strilli e baggianate.
Infine, mi sembra che siano mancati quasi per ripicca i voti dei renziani di sinistra (che poi è un ossimoro): segno che l’Italia non è un paese maturo. I sostenitori della Clinton, dopo la sconfitta appoggiarono Obama, perché così funziona in un Paese serio politicamente.

Comunque 5 regioni su 6 del centro (Toscana, Umbria, Marche, Lazio e Molise) hanno premiato il PD al senato. Ha tradito l’Abruzzo, una volta più orientato a sx…
Alla camera, invece, solo 4 su 5 hanno confermato il PD, perché nelle Marche ha vinto il 5S. Segno dei tempi che cambiano. I giovani sono più populisti dei loro genitori.

P.S. quello che più mi fa paura, è che due guitti da avanspettacolo hanno raccolto il 55% dell’elettorato attivo. Siamo senza speranza."

Questo il post relativo, anch'esso, nella sua laconicità, per me totalmente condivisibile.)

5 commenti:

  1. siamo completamente coperti di fango...mi auguro, per il bene degli altri paesi europei e forse anche per il nostro, che l'Europa ci metta in un angolo, ci isoli, ci tagli i mercati, solo così possiamo riavere uno scatto di reni.

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  2. Completamente d'accordo con quanto espresso in questo post. E' sconsolante anche pensare che solo un intervento dall'Europa possa *forse* salvarci.

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  3. io sono contenta come scritto altrove di non lavorare più lì ed essere costretta ad accoglierli, perchè ti assicuro che già dal primo momento che mettono piede in parlamento sono in molti a posare la ramazza, arrivano tutti tronfii e qualcuno in assoluta buonafede pronti a far pulizia ma ci mettono pochissimo ad adeguarsi, e poi un'altra cosa che non capisco è questa: io per essere assunta alla camera ho dovuto studiare diritto costituzionale e tutti i regolamenti di camera e senato, i neoeletti o molti degli eletti non sanno nemmeno le regole basilari di come funziona un'assemblea!!!!

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  4. Avrei dovuto commentare ieri, a caldo, perché l'incalzare desolante degli avvenimenti mi costringe a ritarare in continuazione sempre più al ribasso il mio ottimismo nell'evolversi della situazione.
    Ho la faccia di Alberto, la penso come Ambra. Ad Antonio, purtroppo, risponde in modo per me estremamente efficace il post di Wu Ming che è oggetto del mio sopra a questo.
    Mi dilungo su Zefirina perché tocca un tema che mi sta sulla punta della lingua (e condivido pienamente l'obiezione sulla preparazione scandalosamente non richiesta agli eletti dell'assemblea legislativa).
    Io di plotoni di salvatori della patria, di duri e puri, di "fuori dal sistema", al grido di "Roma ladrona" aut similia, ne ho visti, per i corsi e ricorsi della sventurata storia patria, più di uno.
    I famigerati leghisti, sbarcati come vessilli, magari ignoranti e spicci ma onesti, di quel Nordest operoso e sfruttato dalla matrigna Italia per mano dei suoi manovratori a Roma, che sono finiti come s'è visto: travolti dagli scandali, dopo aver rubato a man bassa e aver approfittato delle loro posizioni di potere più di quelli di prima.
    Ma anche i Dio patria e famiglia bravi missini, dei quali girava la fola che erano l'unico partito che non aveva rubato mai manco una spilla. Non per indole, si scoprirà poi, ma per mera mancanza di occasioni: difatti, non appena il berlusca li ha sdoganati e messi in condizione di accedere ai posti di comando, si sono sbafati l'equivalente e anche il sovrappiù degli altri con una rapidità doppia e tripla di quella altrui. Facendo partecipare al festino, con intraprendenza e disinvoltura di molto superiore a quella dei loro predecessori, parenti e amici stretti e lontani. Tipo il bel tomo che mi sono appena scansata da Presidente di Regione, dopo averne avuto una fantastica esperienza quinquennale che ha lasciato la Sanità sul lastrico e gli uffici pieni di 470 perequati passati con delibera regionale da impiegati a dirigenti senza titoli e senza concorso e di centinaia di giovani interinali sfaccendati assunti per chiamata diretta che ancora oggi ci teniamo sul groppone; e il mio attuale sindaco, che spera di essere riconfermato, che tutto il mondo ci invidia, e che passerà alla storia per aver gestito una metropoli come un circolo di bocce dove fregarsi persino i vasi di ortensie davanti alla porta d'entrata.

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