martedì 9 luglio 2013

Charade

Scrivo tutta contorta a gambe incrociate sul letto, china sul pc, mentre marito e figli stanno oltre la porta aperta in salotto a guardare un DVD: il che significa, visto che casa mia è un quadrato di settanta metri o poco più, senza corridoio, che mi stanno lontani cinque passi, e io posso seguirmi il film riflesso negli specchi delle ante dell'armadio.
Stasera è una sera benedetta, la giacobina è di ottimo umore, il ventenne è casalingo e tranquillo, il marito è insolitamente sereno e quasi giulivo, e buone vibrazioni viaggiano nell'aere, incrementate dalla visione del film che hanno scelto (per la precisione, che ha scelto la giacobina, devotissima fan di Audrey Hepburn, e manco male che, sempre in contrasto come stiamo, son riuscita ad attaccarle questa che è una delle mie più intense passioni giovanili) tra i più o meno quattromila titoli che costituiscono la nostra videoteca, un grande, amatissimo classico: il vecchio, caro, magnifico Sciarada.
Un film balsamico, terapeutico, che scivola soffice, elegante, suggestivo e carezzevole dagli occhi all'anima.
Infarcito di battute fulminanti e immortali: "Sto per divorziare." "Se è per me, non lo faccia"; "Che ne dice di nominarmi vicepresidente con l'incarico di tirarle su il morale?"; Sai qual è il tuo difetto? Nessuno"; "Spero che avremo tutti figli maschi, così potremo chiamarli tutti come te".
Animato dalla perfetta sintonia di una mesta ma deliziosa Audrey coll'immenso Cary Grant (Cary, Cary, idolo del mio cuore sin da quando ero piccina piccina!).
Impreziosito e contrappuntato mirabilmente dalla struggente, delicatissima musica di Henry Mancini.
Henry Mancini-Audrey Hepburn, binomio inscindibile di emozioni incancellabili: in Breakfast at Tiffany's, in Charade, ma anche in un meno conosciuto Two for the road, che invece è una perla di assoluta bellezza, un caleidoscopio di tuffi al cuore, di risate e di lacrime, di dolcezza e di amarezza, dal sapore della vita, con un finale inossidabile.
E una colonna sonora che a risentirla, stasera, mi commuove più di Charade.
Che non mi stanco di riascoltare, e perciò la posto qui.
Ché oltretutto, dopo aver passato una bella mezz'ora a sorridere delle sue (dis)avventure insieme ad un marito insolitamente loquace e spensierato, mi sembra ci stia a pennello. Un piccolo modo per celebrare un piccolo miracolo che mi ha fatto un piccolo bene al cuore.

10 commenti:

  1. Letto più volte della tua passione per il cinema
    d'una volta credo di aver compreso chi sei e come sei.
    Forse una sognatrice.

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    1. Ebbé, non è che potesse esser altro, una ragazzina costretta a passare i pomeriggi d'estate e d'inverno chiusa in casa in compagnia di dischi, libri e tivvù. E per fortuna all'epoca in tivvù trasmettevano queste cose qua. Ma perché, a te non piacciono i capisaldi del cinema classico? ;)

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  2. Quando le pellicole, dopo essere entrate nella nostra pelle, diffondono l'aura nella casa.

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    1. Oh, sì. Ed è un conforto constatare come il contagio si propaghi anche alle giovani generazioni ignare dei tempi e dei climi di allora :)

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  3. Un giallo particolare ma con la giusta ironia che gli americani ci mettevano, ahimè, un tempo che fu, nelle loro commedie. Poco noioso, ed un'ambientazione e una colonna sonora meravigliosa. Non amo la Hepburn da personaggio svampito ma è comunque perfetta. Auguri per altre serate felici al cuore. :)
    Tom

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  4. Beh, tanto piccolo il bene non è, perché quelle rare volte nella vita in cui capita, è sempre grande.
    Come grande la descrizione di questa bella "piccola" famiglia forse insolitamente unita in una visione che appaga anime diverse.
    Ciao Cri, mi assento per le vacanze, ma torno, credo, a settembre. Da te sicuramente si.

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    1. Già, cara Ambra: proprio così. Il bene ha la curiosa caratteristica di essere abbastanza incommensurabile :D
      Buone vacanze, colme di ogni bene tu possa immaginare e desiderare; e sappi che dalla mia mente non ti assenti comunque.
      A settembre :)
      :*

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  5. Non ho di queste "passioni" che, comunque, quando descritte mi lasciano incantato! Tuttavia, qualche momento di "concordia" con il mondo lo vado cercando anche io. Ne avrei proprio bisogno.

    Ciao Cri, buon pomeriggio.

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    1. Tu ne hai di altre anche più gratificanti e corroboranti, a quanto mi consta da certi post (e non sto parlando di quelli in cui parli di politica :D )
      Son contenta che tu senta questo bisogno: vuol dire che ci sei già, in concordia col mondo ;)
      Buon pomeriggio, buon week end, amico mio :)

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