domenica 11 novembre 2012

Io non sono di qui

Torno ora dal centro di Roma, prima da Piazza di Spagna e dalla Babington Tea Room e poi dal Teatro di Vicolo Due Macelli dove ho assistito ad una rappresentazione insolita, sommessa, delicata e profondamente commovente.
Un testo che dà voce alle donne: donne migranti, donne viaggiatrici, donne stanziali, tutte in perenne, incessante movimento, col corpo e con l'anima. Che infilano e sfilano cappotti, aprono e chiudono ombrelli, danzano, cantano, parlano e camminano, col freddo, col caldo, col sole, con la pioggia.
Tutte protese alla ricerca del momento essenziale in cui la loro anima ritroverà il loro corpo smarrito per il mondo, stazione dopo stazione, e si ricongiungerà a lui, permettendo loro di dire "sono a casa. Ora posso ripartire."
Lungo l'itinerario della vita. Portando con loro tutte se stesse, il loro cuore come valigia di ricordi: di suoni, colori, profumi, gioie e dolori. Intersecando le loro esistenze con altre, mischiando i racconti, gli affetti, i punti d'incontro e le differenze, i "non sono di qui" con i "sono di qui", i sorrisi, i volti, i segni della loro presenza, in un unico, tenue, vivacissimo acquerello.





Numa folha qualquer
eu desenho um Sol amarelo
E com 5 ou 6 rectas é fácil fazer um castelo
Com o lápis em torno da mão e me dou uma luva
E se faço chover com 2 riscos tenho um guarda-chuva
Se um pinguinho de tinta cai num pedacinho azul do papel
Num instante imagino uma linda gaivota a voar no céu

Vai voando contornando a imensa curva
Norte e Sul
Vou com ela viajando
Havai, Pequim ou Istambul

Pinto um barco à vela
branco navengando
é tanto o céu e mar num beijo azul

Entre as nuvens vem surgindo um lindo avião
rosa grená
tudo em volta colorindo
com as suas luzes a piscar

Basta imaginar
e ele está partindo sereno e lindo
Se a gente quiser
ele vai pousar

Numa folha qualquer
eu desenho um navio de partida
com alguns bons amigos
bebendo de bem com a vida

De uma América à outra
eu consigo passar num segundo
giro um simples compasso
e num círculo em faço o mundo

Um menino caminha
e caminhando chega no muro
E ali logo em frente
a esperar pela gente
o futuro está

E o futuro é uma astronave
que tentamos pilotar
Não tem tempo nem piedade
nem tem hora de chegar
Sem pedir licença
muda a nossa vida
e depois convida a rir ou chorar

Nessa estrada não nos cabe
conhecer ou ver
o que virá
o fim dela ninguém sabe
bem ao certo onde vai dar
Vamos todos numa linda passarela
de uma aquarela
que um dia em fim...descolorirá

Numa folha qualquer
eu desenho um Sol amarelo (que descolorirá)

E com 5 ou 6 rectas é fácil fazer um castelo (que descolorirá)

Giro um simples compasso
num círculo eu faço o mundo (que descolorirá)




10 commenti:

  1. Le donne sono un mondo diverso, un mondo caldo, sofferente ma anche gioioso, dove nasce la vita, evento felice e doloroso insieme. Un mondo dove la contraddizione è intelligenza, è sensibilità.
    Bellissima questa canzone.
    P.S. - Che peccato! Ti avrei rivisto molto volentieri, ma chissà un giorno Aldo potrebbe rifare qualcosa a Roma esigendo la mia presenza. Facciamo però in un posto dove non ci sono quattro accessi, ma solo uno:-)

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    1. Anch'io vorrei tanto rivederti, Ambra: ho bisogno di autenticità, e tu - insieme a Sandra - sei una delle persone più autentiche che ho incontrato qui dentro.
      Speriamo sia prestissimo. A rimettere in moto il ciclone Aldo ci penso io. E mi preoccuperò personalmente di scegliere un luogo d'incontro adatto alla bisogna :D

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  2. Felice che ti sia piaciuto lo spettacolo delle "donne che si lamentano" come lo chiama il mio fratellaccio! :* :)

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    1. Il tuo fratellone è un saggio di qualità superiore, ma digli che con questa definizione non ci ha pigliato punto ^^
      :*
      <3

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  3. deve essere stato un bello spettacolo, quando sono le voci di donne a narrare spesso ci si incanta, abbiamo tante storie da condividere e da raccontare

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    1. Davvero, sì. Breve, lieve, denso. E incantevole, proprio nel modo che dici tu :)

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  4. Ho letto con piacere il post ed anche i commenti ma, care ragazze, capitemi bene, io che c'azzecco? Scriverei solo stupidate.

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    1. Come che c'azzecchi? Fai il beato tra le donne. Come sempre ;) :D

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  5. Dai , metti in moto il ciclone Aldo!
    :0)
    Intanto abbraccio lui e te.
    Salutatemi Zio Scriba, domani....mannaggia quanto mi sarebbe piaciuto!

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    1. Ah, Sandra! Quanto vorrei abbracciarti di persona! Speriamo davvero di organizzare qualcosa qui a Roma; e se no, anche se liscio l'incontro prossimo venturo a Milano, vedrò di non mancare a quelli che sicuramente progetterete dalla prossima primavera in poi!
      Nicola è una persona carinissima. E molto più bello che in fotografia (dove pure fa la sua ottima figura! :) )

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