mercoledì 13 marzo 2013

Grande

(Non so se l'ho mai postata questa. Me la regalò Ics, grande appassionato di rap - la Bionda 17N lo sa -  nel settembre 2010, insieme a "Foto di gruppo" che sicuramente invece ho già postato. Oggi la giornata uggiosa, la cupezza dell'atmosfera politica e un generale rimescolamento interno - ieri ho fatto terapia, stamane ho proseguito per conto mio - e il post di Simone me l'hanno fatta tornare in mente. Mi pare un inno, stamane, per un'adolescente che si ingegna con fatica a crescere, affastellando delusioni su delusioni come scalini, piattaforme su cui poggiarsi per salire più in alto, quale io sono)


Porto la sveglia indietro al punto di partenza
dio com'è difficile spiegarsi quando scrivere è un'urgenza
quando i ricordi sono troppi e il blues
attraversa la mia penna e sul mio foglio si riversa a fiotti caldi
faccio “ffffff” per asciugarli
come fossero candele sulla torta dei miei diciott'anni
sento i pugni che battono alla mia porta e che mi cercano stanotte
e sì, ogni nocca ha i suoi calli
gli amici hanno sorrisi contraffatti e pellicce per coprire i misfatti
e camuffarli al contatto coi miei punti tattili
e artigli, ma retrattili, e mosse con cui possono distrarti
se t'hanno detto che crescere è confrontarsi
gli stessi non sapranno confortarti
quelli per cui crescere è un numero di targa da scambiarsi
coperto da una polizza che risarcisce i danni
banalità che qualcuno ti mette per priorità formali
la verità è che sono strumentali
e che fidarsi troppo è come, bendarsi gli occhi con le tue stesse mani
e pare, che la risposta più banale, sia proprio quella chiave, pare
che nonostante le intenzioni, stringendo e tirando le conclusioni
si cresce con le delusioni

La prima cosa che ho imparato è che va rifatto il quadro
se c'è una teoria va rivista
e più che l'occasione a fare l'uomo ladro
è l'ambizione a farlo opportunista
ed ogni volta che ho gridato fino a finire il fiato
pianto quasi fino a non vedere
ho capito che si cresce con le delusioni
e non c'è tanto in più da sapere

adesso la mia intimità è lo spazio che blindo
la privacy è il valore che scorto
fornace d'umori che scottano
questo reflusso dei miei succhi è il ricordo
di quando ho concesso troppo e ho dovuto pagarne lo scotto
scoppio
questo pezzo è per mio padre ed ogni volta che
ripete gridando che non l'ascolto
per ogni amico che ho perso
e lui l'aveva detto che un uomo non lo fanno dei peli sul petto
è un argomento serio
perché ogni amico se deve muovere un dito
guarda caso alza il medio
e a trovarne qualcuno sincero
e contarli su una mano fai fatica ad arrivare al medio
perché ogni donna è così uguale alle altre
così pronta a darti gli occhi e di contro a mischiare le carte
e io non voglio più rischiare
e prima di avere un bacio e un abbraccio devo prima guardarmi alle spalle
se oggi il sole fa dicembre un po' più tiepido
amo le tue guance e le mie labbra che si cercano
c'è un sogno che si avvera e sto vivendomelo
perché ho così paura di godermelo?
E pare, che la risposta più banale, sia proprio quella chiave, pare
che nonostante le intenzioni, stringendo e tirando le conclusioni
si cresce con le delusioni


La prima cosa che ho imparato è che va rifatto il quadro
se c'è una teoria va rivista
e più che l'occasione a fare l'uomo ladro
è l'ambizione a farlo opportunista
ed ogni volta che ho gridato fino a finire il fiato
pianto quasi fino a non vedere
ho capito che si cresce con le delusioni
e non c'è tanto in più da sapere

8 commenti:

  1. Come sai sono allergica al rap ma il testo è davvero bello.
    Un bacio e buona crescita (mi raccomando attenta a non battere troppe capocciate sul soffitto nel mentre) :D :*

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Sono molto, molto contenta che ti piaccia!
      Tu lo sai che ho soffitti bassi, ma non così tanto bassi, eheheheh ;)
      :*

      Elimina
  2. tu lo chiami "un generale rimescolamento interno" io giramento di... ;-) ...sono d'accordo con la canzone "va rifatto il quadro"

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Io non ce li ho, Anto', mi posso al massimo intorcinare le budella :D
      ("rifare il quadro" credo sia il segreto dell'evoluzione...)

      Elimina
  3. ...perché ogni amico se deve muovere un dito, guarda caso alza il medio e a trovarne qualcuno sincero e contarli su una mano fai fatica ad arrivare al medio....

    Per la miseria quanto è vero!

    Il prossimo rap, però, più allegro!

    Ciao Cristina, buona serata di "rimescolamento"!

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Ah, Carlo, è che non so se esistano rap allegri... Credo siano tutti amari, incazzati, al più riflessivi! Ma vedrò di scovare davvero roba allegra: non solo per te, anche per me...

      Grazie, buona serata a te! Il più serena possibile, ti auguro!

      Elimina
  4. ahò Caroselli' si fai un poste cor rappe succede, armeno pe'mme, che pe tenta' d'annaje appresso me vie' er fiatone...Meno male che, si mme ricordo, fà un par de soste così armeno uno ce mette un po' deppiù a ristacce secco....

    RispondiElimina
    Risposte
    1. AAAAArdo!!! Ma dimme un po': c'hai armeno ballato puro sopra, sì? Ce l'hai fatti quei ghiribizzi rappari co' le braccia e le dita a corna e gli scatti de gambe? Quanno se rivedemo controllo! :D

      Elimina