sabato 9 marzo 2013

Singing in the rain

Stamane un sole caldo ha progressivamente diradato le nubi, ma il tempo permane incerto e variabile.
Per cui dovrei sbrigarmi a fare la lavatrice delle lenzuola, se no quando mai s'asciugheranno, dato che è prevista pioggia per tutta la prossima settimana?
Tipo quella che tutto ieri m'ha inzuppato incessantemente.
(Ha piovuto talmente tanto che s'è bagnata persino la tastiera di Aldo!)

Così, per contrasto, ho ripensato all'otto e al nove marzo dell'anno scorso.
Al meraviglioso anticipo di primavera che quel giovedì e venerdì (l'anno scorso cadevano così) ci avevano regalato.
Me ne ricordo con precisione, ero alla stazione nel tardo pomeriggio ad aspettare qualcuno da scarrozzare - era ancora il periodo in cui ero sempre alla stazione per scarrozzare qualcuno - col mio soprabitino nuovo sgargiante, e respiravo l'aria tiepida che pareva presagire cose buone e serene.
Invece sono precipitata in una grottesca rappresentazione tragicomica niente affatto buona e per nulla serena. Molto miserabile, molto penosa, molto ridicola. 
Bruttissimi, squallidi ricordi.
C'era il sole, un sole magnifico: ma per me era un sole nero.
Stavo malissimo. Assurdamente, poi. Ora lo so.

Il calendario ha fatto un giro completo, e dopo un anno, ieri, sono stata lo stesso di umore cupo: esclusivamente per colpa della pioggia.
Evviva!!!

(Buon fine settimana a tutti)

14 commenti:

  1. Ma la musica di Singing in the rain non sembra affatto corrispondere al tuo umore. E a parte questo se la pioggia porta un malessere più o meno forte, più o meno vago, vuol dire che qualcosa è affiorato dal fondo associandosi alla pioggia per meglio mascherarsi.
    Qui, altro che sole, piove e piove.
    A me la pioggia, non so perché, mi rassicura. Ma te la ricordi quant'era bella La pioggia nel pineto "Piove dalle nuvole sparse. Piove su le tamerici salmastre ed arse, piove sui pini scagliosi ed irti ..."
    Buon sabato dai.

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    1. Come sempre tu cogli ogni sfumatura, Ambra :)
      Però la musica è volutamente gioiosa. Perché sì, ieri non sono stata benissimo, esattamente per quello che dici tu, ma ripensando a come stavo lo stesso giorno dell'anno prima ho respirato di sollievo. E l'idea che io potessi attribuire il mio magone in larga parte alla pioggia - non c'era solo quello, ma il rapporto rispetto alla conclusione grottesca e ridicola come può essere solo l'incontro con la banalità del male (perché il male non è grandioso, non è sublime, è sciocco, superficiale e scimmiesco, e tale mi sembra oggi colui che me ne ha fatto fare esperienza) è oggi di uno zero virgola rispetto a quanto mi è gravato sul petto quel pomeriggio dell'otto marzo e quella mattina del nove, fino a quando sono uscita, verso le due del pomeriggio, in uno splendido sole che parlava di rinascita della vita assolutamente incongrua col mio sentirmi morta dentro - davvero mi ha fatto venir voglia di mettermi a ballare come Gene Kelly. Poi ho evitato di postare la canzone originale, tratta da quello che per me è uno dei capolavori assoluti del cinema mondiale di tutti i tempi, perché ogni spezzone che ho trovato su Youtube cominciava con l'antefatto di lui che riporta a casa Debbie Reynolds, e dunque balla perché è innamorato di una ragazza; io invece ballo per me stessa, perché sono libera e innamorata della vita :)
      (Anche io, comunque, mi sento spesso rassicurata dalla pioggia. Il sole caldo mi sembra feroce, e, come ho già detto altre volte, i miei attacchi di panico li ho avuti sempre in pieno giorno, sotto la luce impietosa del mezzodì. E, oh, se ricordo Pioggia nel pineto! L'unica lirica che ricordi di D'Annunzio. Ricordo la mia professoressa che ce la declamava passando per i banchi: (piove) sui freschi pensieri che l'anima schiude novella/sulla favola bella/che ieri/ m'illuse, che oggi t'illude,/o Ermione)

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  2. Mettete a canta' sotto la pioggia vedrai che te passa.
    E' certo che 'sto post me piace perché m'aricorda 'na certa cosa quanno pe' la prima vorta sentii quer motivetto.

    ps. Ma me dichi che c'hai da gode che a quer tempo presi 'na tranvata dar momento che ppoi me so rifatto co' l'interessi?

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    1. Difatti m'è passata, Aldo mio ;)
      ce lo sapevo che te piaceva la musichetta! E poi te piace che la tua tastiera nova funzioni. Perché il guaio che t'è successo ieri sera è molto più serio di quello che m'è capitato nella scemissima, inutile e inesistente vicenda che s'è conclusa bruscamente l'otto marzo dell'anno scorso.
      P.S.: ma nun l'hai capito? Mica godo che tu hai preso la tranvata! Anzi! GODO CHE QUELLI SO' DIVENTATI DU' BAULIIIIIIIII!!! AHAHAHAHAHAHAHAHAHAHHAHAHAHAH!!! QUESTA E' GIUSTIZZZZIAAAAA!!!!

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  3. Se sei di umore cupo esclusivamente per colpa della pioggia è un niente che passerà ai primi segni della primavera. Anche prima.

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    1. Ah, ma difatti, Alberto, io questa primavera, visto che la precedente è da dimenticare, me la voglio godere proprio, ora per ora :)

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  4. Ciao Cri.
    Sospendo il blog fino al mio ritorno a metà aprile. Prima di partire per il Sud America volevo passare a lasciarti un saluto. A rileggerci un po' più in là.
    E che Aldo non stia a dormì (boh, o si dirà a dorme?) e che si dia da fare.

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    1. Ambra! Un mese intero senza di te, come farò???
      Ma le rondini in primavera non tornano dai paesi caldi? E tu invece migri fino al Sud America di nuovo?
      Buon viaggio, carissima. Ti posso chiedere, quando vedrai una cosa bella, di fare un pensiero per me?
      :*
      (Ad Aldo provvedo io!!!)

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  5. mica è un delitto attribuire al tempo i propri stati d'animo, ogni tanto dare la colpa a qualcosaltro fa bene, la pioggia è bella in compagnia altrimenti ti immalinconisce, perlomeno a me

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    1. Saggissima ragazza sei, Pat ^_^
      (quanto mi avrebbe fatto bene gustarmi la pioggia in tua compagnia al Circolo degli Artisti!!!)

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  6. ciao cri, ma un altro soprabito nuovo sgarciante? accendiamo il colore in questa settimana grigia, io ti vedo primaverile sempre, non ti ci vedo proprio in quello che scrivi, ti immagino come un bel mazzo di tulipani colorati che scoppietta ed espande profumo tutt'intorno. e comunque anche i fiori hanno bisogno dell'acqua, ma non troppa mi raccomando. ciao cri.

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    1. endi, tu lo sai che ci pensavo proprio ieri? Non ho un vestito che non sia colorato. Vado in giro con calze di preferenza arancioni, in subordine viola, talvolta rosso pompeiano, non di rado a motivi compositi. Ho un piumone lungo con cappuccio color oro, un impermeabile con cappuccio color rosso tra il ruggine e il natalizio, un cappotto stretto in vita stile anni '50 color verde bosco squillante e il soprabitino di cui parlavo, optical, nero e rosso (se avessi il mio contatto FB l'avresti visto: per mesi, l'anno scorso, è stato addosso a me nella mia foto profilo...). Ieri portavo una scamiciata a minigonna di Desigual con sopra disegnato un appariscente arcobaleno, un giacchettino bianco sfumato di azurro e gli stivali neri (perché pioveva, e tu lo sai) sopra le calze color panna ricamate dal ginocchio alla mutanda come quelle delle sciantose. Il mio casumano, di questi tempi, l'anno scorso, mi mandò una mail in cui, per giustificare una sua certa coda di paglia che peraltro manco mi ero sognata di stuzzicare in alcun modo (excusatio non petita, accusatio manifesta), mi scriveva testualmente, per esortarmi a non giudicare una certa persona dalle apparenze, secondo lui, ossia dalle sue parole e dalle immagini che mostrava di se stessa "anche nei tuoi riguardi, considera che per il tuo modo affettuoso ed esuberante di porti, e per la tua maniera di vestire, tanti presupporranno in te una natura sciocca". Ci rimasi tanto male all'epoca, ne feci anche un post, quando invece avrei dovuto valutare una tale meschinità da parte di uno che all'epoca ritenevo legato a me da tenero e sincero affetto, nonché da opportuna e giusta gratitudine, come segno evidente della pochezza di costui, farci su una bella risata e accettare che avevo sbagliato a giudicarlo come persona degna di stima e di tanto sollecite ed amorevoli cure delle sue wertheriane sofferenze :D
      Sono consapevole di essere una persona eccentrica ed esuberante, e mi piacerebbe tanto percepirmi come mi dipingi tu. Non sempre riesco a vedermici, ma le tue parole "belle" e "buone" mi aiutano. Grazie. E grazie anche per la raccomandazione sulla troppa acqua ;)

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  7. Cara Cri il tempo e la pioggia spesso portano via i ricordi e altrettanto spesso li raccolgono in un rivolo e li fanno passare davanti ai nostri occhi, ma dopotutto anche i nostri occhi sono tempo, tempo rappreso.

    Perdona se ho pensato e temuto che tu volessi aprire una polemica con Laura, l'ho scritto nel mio blog ma ho voglio chiederti anche nel tuo blog.

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    1. Antonio, sei tu che devi perdonare me: le tue antenne sensibilissime hanno captato la mia irritazione, e benissimo hai fatto ad intervenire. Io non avrei comunque trasceso solo perché, se dal vivo non ci riesco mai, sul web ho imparato presto come si fa a non prestare il fianco in certe discussioni, e certe volte mi sento fin ipocrita per come riesco a rigirare le frittate... Il fatto è che avrei magari tollerato di accendere flame qui da me, ma mai da te, ne avrei avuto dolore e vergogna imperitura :)
      Il fatto è che dietro la mia svagatezza, le mie pippe mentali, io non sono una persona innocua, anzi. Ho delle brutte ferite interiori che possono arrivare a rendermi fuori controllo, se mi si tocca nei punti giusti. Anch'io sarei capace di essere aggressiva e spinosa, quanto e più di altri, forse non con la stessa fluidità di espressione, ma insomma anch'io in modo molto evidente e comprensibile. E qui sicuramente batto sul mio tasto dolente, ma non sopporto chi si erge dal suo "trono di dolore" ritenendo che siccome ha un problema, sia pure enorme, ha più diritto di altri a sputare su tutto. So che sto generalizzando, e per questo ho evitato di farmi coinvolgere in discussioni a due, perché sono conscia di metterci del mio in queste situazioni, che magari con l'altra persona coinvolta non ha nemmeno nulla a che vedere. E' che io ci ho vissuto l'intera esistenza con una persona così, una piena di rancore verso la vita, il Padreterno, la sua disgrazia e tutti i "sani", una che da quando sono nata, oltre a massacrarmi in svariate e raffinate maniere come suo punching ball personale, nonché ad usarmi ed abusarmi (io bambina, lei adulta, si consideri) come utile ausilio per provvedere ad ogni necessità sua e della famiglia e a farmi percepire la ragione della mia venuta e permanenza sulla terra esclusivamente a tale scopo, ogni volta che avevo un problema grande o piccolo, fossi pure stata stesa sul pavimento boccheggiante e sanguinante, era solo capace di oppormi il suo "e allora io, che non ci vedo?" (ora non lo fa più perché la piglio ad insulti subitanei, non per altro...)
      Capisco dunque di non essere serena, è il motivo principale per cui sono in terapia (il principale, non l'unico; nella mia famiglia d'origine le patologie psichiche sono state bizzarre, estrose, combinate e provenienti da più fronti), per questo nove volte su dieci mi mordo le mani ed evito di scrivere. Presumo che ci sarei riuscita anche ieri: però, ribadisco, apprezzo il tuo intervento, e lo leggo come espressione della tua profonda intelligenza e sensibilità. Sei una persona di rare qualità, Antonio. Sono fiera ed onorata di averti conosciuta :)

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