martedì 6 agosto 2013

La lunga estate calda

Sarà anche per via dello stigma di infelici ricordi delle mie antiche vacanze marine, fatto sta che un sabato di pipinara a Sperlonga è bastato per farmi rammentare quanto odio andare al mare, e perché: bambini lasciati da genitori sciagurati a rintronarsi di sole urlanti per ore, caldo da boccheggiare peggio che in città, obbligo di mettersi in mutande a sopportare la vista di sconosciuti in mutande, spettacoli di panze a cocomero, immonde cosce gelatinose, cicatrici di laparatomie, adipi d'ogni sorta, costrizione alla promiscuità, acqua trasparente oleosa in controluce, schizzi, schiamazzi, pallonate, sabbia, odori dolciastri di creme solari, e quelle noncuranti movenze da duchessa ripresa da una telecamera, o dal paparazzo di Novella 2000, che hanno tutte le donne, me compresa, nel replicare per la milionesima volta l'inossidabile rituale gestuale di scaricare con degnazione la roba quando arrivano e ricomprimerla nella sacca quando se ne vanno, piegandola svagate, pensierose, indolenti, con gesti di lentezza esasperante. Ma poi, vedendo le foto del blitz di Alemanno ai Fori Imperiali, ho capito che m'è andata di lusso a non trovarmi a Roma nel week end, sia come sia.

Questa estate che non si decideva mai ad arrivare è improvvisamente diventata calda. Più che calda, bollente. Torrida. In molti sensi.

Oggi, che si sudava anche solo a respirare, siccome era il mio giorno libero dal lavoro ho fatto la bella pensata di riordinare la libreria. Per eliminare chili di polvere, perlopiù. E, in subordine, per trovare posto ai (troppi) nuovi libri che ho comperato nel mese di luglio appena concluso. Ed essendo tutta piena, mi è toccato fare una cernita di libri da riporre negli scatoloni per portarli in cantina, o per meglio dire, al box. Ho scelto perciò di liberare il settore di storia e cronaca. Ho tenuto, spolverato e risistemato negli scaffali i testi riguardanti la seconda guerra mondiale, il nazismo, il fascismo e il comunismo, Todorov, la Buber Neumann, Primo Levi, gli scritti del padre dei fratelli Rosselli. Ho salvato quelli sul terrorismo degli anni di piombo, sulle stragi di Stato, sull'affare Pinelli, sulla banda della Magliana, sul rapimento Moro. Ho rimesso al posto d'onore il libriccino di Calamandrei che mi regalò Angie tanto tempo fa, agli albori della nostra amicizia. Ho serbato un paio di libri sull'informazione deviata, sullo sviluppo sostenibile, sugli USA, e quello dei discorsi di Martin Luther King.
Perché quelli sono storia. Storia importante, da non dimenticare, da mantenere viva nella memoria.
Ho invece estratto ed archiviato tutti quelli su Berlusconi e ventennio berlusconiano. Via circostanze, atti, fatti, che li riguardassero. Complessivamente una trentina di titoli, dall'antesignano l'Odore dei soldi fino a quello di Curzio Maltese sui pericolosi postumi della fine del sogno del Caimano, alcuni anche piuttosto corposi.
Si è liberato un sacco di posto.
Ora la libreria ha un aspetto assai migliore. E io non vedo l'ora che arrivi il giorno - ormai non lontano - in cui Berlusconi sarà diventato solo un brutto incubo che svanisce all'alba. Finalmente la notte è finita, è giunta l'aurora. Presto sarà giorno pieno.
Il giorno in cui io non vorrò mai più saper nulla di questo sputacchio d'infima importanza, questa putrida increspatura di cronaca - ora rosa, ora nera - nel mare delle vicende della mia patria e del mondo che ha avuto l'ardire penoso di tentar di influenzare il corso della storia, e finirò di cancellarlo del tutto dalla mia mente, come se non fosse mai esistito, senza lasciar traccia della sua esistenza.
Perché è così che dovrà accadere, e così accadrà.

12 commenti:

  1. In questa lunga estate che è veramente calda tanto che a me, che normalmente sopporto più il caldo che il freddo, dà un fastidio tremendo, è stata anche rovinata da quella cosa al Plescito dove si è esibito il berlufolle. Mi ha rammentato nitidamente il duce che fu. Ma quando si potrà dire anche per questo pregiudicato "ei fu"?

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    1. Stavo per dirti "presto", Aldo mio; poi ho letto le intenzioni del pregiudicato di far candidare la figlia per poter consentire ai rincoglioniti suoi elettori di mettere la croce comunque sul cognome "Berlusconi".
      Staremo a vedere, comunque.

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  2. Damnatio memoriae, eh? Teniamo le dita incrociate... Ai seggi io il mio dovere lo faccio.

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    1. Anch'io. Sempre.
      (Grande AGO! Incrocio anch'io. E nel frattempo faccio pulizia mentale)

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  3. sai cri, vorrei sapere la tua sulla strage di bologna. possibile che la giustizia non sia arrivata a colpire i mandanti dopo anni di processi e indagini?

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    1. Sai, endi: credo che la risposta a questa domanda sia molto simile a quella sul perché la giustizia non sia arrivata ancora a colpire il terzo livello della mafia...

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  4. io anche ho riordinato le librerie ma ahimè non riesco proprio a inscatolare i libri li devo avere comunque sottomano, e ormai non so proprio dove metterli, mi toccherà comprare un'altra libreria di quelle girevoli!!!!

    sono qui con il ventilatore a palla, odio i condizionatori, mi "godo" la calura romana in attesa di tempi migliori

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    1. Come ti capisco, Patty!
      Ventilatore a palla anche a casa mia! E correnti d'aria agevolate il più possibile. Il condizionatore lo odio anch'io: tutte le sere, quando esco dall'ufficio, cerco e benedico il caldo come una lucertola intirizzita :D

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  5. Codesto è un lavoro che devo fare anche io, mi sa... :D
    PS: Visto che ora hai la libreria a posto ti posso portare roba... ;) :p

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    1. Ahahahahah! Potremmo fare a scambio. Con altra roba, non quella del berlusca, prometto!
      (Ci son parecchie cosette di cui da un pezzo a questa parte dico "questa la devo far leggere ad Angie!!!")

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