lunedì 31 ottobre 2011

Magnificat

Ci sono degli istanti nella mia vita di stuntwoman dell'emozione che sono talmente densi ed intensi da lasciarmi senza fiato e senza parole.

Quella rigogliosa pienezza io vorrei gridarla a tutti. Vorrei cavarmi dalla mente un pensiero, un'immagine, una parafrasi, una metafora, che esprima in modo anche solo vagamente appropriato quello che sento. Ma sono troppo grandi e mistiche le cose che capto, e troppo minimi e basici gli strumenti che ho per trasmetterle. 

In questi casi mi soccorrono antiche figure con cui ho avuto familiarità nell'infanzia, credute dimenticate e invece sempre riaffioranti dall'anima ogni volta ch'ella si scopre nuda davanti alla comprensione prima, e poi alla narrazione, del fantasmagorico giro di giostra che sta compiendo.

Oggi mi viene incontro Luca l'evangelista, che sul palmo della mano mi offre la sua giovane Maria, che "serbava tutte queste cose nel suo cuore."

(E' la seconda volta in una settimana che mi pare affine alla mia disposizione di spirito quest'intreccio di innocenza e carnalità e giovinezza e maternità ed esaltazione e nascondimento. Bello.) 

Ecco, oggi io m'appoggio lì. Sono io quella. E ho detto tutto.

Nessun commento:

Posta un commento