giovedì 3 novembre 2011

The wonderful wizard of Oz

Giorni convulsi, caotici. Vado in pezzi minutissimi e mi ricompongo in maniere assortite ogni quarto d'ora. Come una girandola impazzita tutto ha preso a scorrermi intorno a velocità incontrollata. Treni stazioni strade marmi lustri di gelaterie schermi volti e voci e giorni di sole e tramonti e notti e musica e gioia e dolore e lacrime e sorrisi, e rabbia e rancore, angoscia, esaltazione, smarrimento, mi vengono incontro da distanze siderali e mi vorticano attorno sfiorandomi senza toccarmi, senza ch'io riesca a posarmi e riposarmi su alcun dettaglio persistente nella mia memoria, eccetto lo sguardo puro e concentrato di un paio di occhi cristallini che ho avuto più volte, negli ultimi due giorni, fissi nei miei.
Sono sfinita, travolta da un coinvolgimento tanto parossistico da sconfinare in noncuranza e atarassia. Il corpo si difende da una tale valanga semplicemente facendo finta di nulla. Mi sento anestetizzata. E' come quando da bambina imploravo invano l'oblio del sonno come baluardo contro la paura dei fantasmi che vedevo nel buio. Come se addormentarmi avesse potuto valermi da corazza contro le brutte cose che popolavano la stanza. Come se scivolando nell'incoscienza io venissi trasportata in un luogo sicuro lontano da lì.
Stanotte, ad ogni modo, il mio sonno è stato profondo ed ininterrotto, non disturbato nemmeno dalle squille di tromba dei due messaggi che mi son giunti sul cellulare, ai quali ho risposto come in trance ma, ho controllato stamani, in modo appropriato.
Mi è rimasta di stanotte un'immagine sola, sospesa tra sogno e realtà. L'immagine di un paio di scarpe rosse. Un'idea iperurania di scarpe rosse, concetto archetipico, figura evocativa delle scarpette rosse di Dorothy che battono nel rituale che la riporterà a casa, completato dalla formula magica pronunciata con ardore: "nessun posto è bello come casa mia, nessun posto è bello come casa mia..."
Scarpe rosse che forse riporteranno a casa più di qualcuno, nei prossimi giorni. Ciascuno nella sua, di casa. La casa che è là dove si trova il cuore.
E dov'è la mia, di casa? Il mio posto bello come nessun altro? Dov'è il mio cuore?
Spero di trovare anch'io scarpette rosse che ci portino, o riportino, pure me.


7 commenti:

  1. Bel post Cri, ma presto, escine fuori da questo vortice.

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  2. Eh, caro Aub. Conosci un buon strizzacervelli, tu?

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  3. Nemmeno io mi sento particolarmente coeso in questo periodo, sia nel pubblico che nel privato. Ho smesso di preoccuparmene, e aspetto di verificare le conseguenze.

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  4. Ma assolutamente no, io faccio tutto in casa e i risultati sono grandiosi. Me lo dice tutti i giorni il mio amico drago giallo.

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  5. Bomba, speriamo allora che le nostre particelle atomiche si incontrino e si trovino simpatiche ;)

    Melanzana, non è che il tuo amico drago c'ha un amico, per caso?

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  6. Ti presto le mie. Io tanto ho messo quelle che mi portano in giro, e le tengo almeno per un po'. Forse ti andranno strette, ma pazienza, no?

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