martedì 10 luglio 2012

Le affinità elettive

In un post di gennaio, quando, cercando all'epoca di vivermi l'illusione di esser chiusa in una magnifica bolla di sapone multicolore, purtuttavia non riuscivo a tacitarmi del tutto certe tormentose perplessità interiori, mi domandavo se si amasse per elezione, oppure se il sentimento d'amore potesse configurarsi come un'attrazione di patologie, "un mero intrecciarsi di disfunzionalità funzionali l'una all'altra".

Oggi, alla luce di una straziante esperienza ormai conclusa con tanto travaglio, propenderei decisamente per la seconda ipotesi; per me (nell'avvenimento in questione), ma anche per una larga fetta del parterre di relazioni che osservo intorno a me.

L'amore di elezione esiste, eccome. Però presuppone una libertà e una maturità spirituale e psichica (che non riconosco ancora in me stessa, e non ravviso in parecchie mie conoscenze) in assenza delle quali ogni simpatia incontenibile e irresistibile sprigionata tra due esseri umani come campo magnetico tra due poli è dovuta a null'altro che ad una dinamica di attrazione che si instaura tra due portatori di patologie psichiche affini che si incastrano alla perfezione come una serratura e la sua chiave. In questi casi l'attrazione - fisica e/o mentale - che si prova vicendevolmente è condizionata dal reciproco impulso inconscio di "fare i conti" ciascuno con la propria individuale ferita interiore, con i suoi insopprimibili bisogni infantili rimasti drammaticamente insoddisfatti. Ognuno dei due attori della situazione si innamora dell'altro, o all'altro si affeziona, per la sua "aria di famiglia": ossia, perché per le sue caratteristiche caratteriali lo riconosce partner idoneo a ripristinare la situazione dolorosa pregressa, così da consentirgli di riavvolgere il nastro e rigirare il film del momento clou della propria esistenza nella speranza, adesso, di un esito diverso - la realizzazione del fatidico happy end la cui mancanza è stata cagione di tanta sofferenza, quando non addirittura un perverso (ancorché inconscio) desiderio di rivalsa e di vendetta.
Purtroppo un rapporto di questo genere non è mai positivo. E' una beffa su una beffa crederlo. Può solo aggiungere male al male. Risultati felici non si daranno né col primo proposito, fallimentare in partenza - un copione dove permangono immutate la natura delle scene e quella dei protagonisti non può aspirare al riscatto di un finale diverso - né col secondo, che invece andrà facilmente ad effetto, ottenendo perciò soltanto di cagionare altri danni di entità non indifferente a persone già segnate dalla vita.
Perché, oltretutto, di norma il binomio chiave-serratura si estrinseca tra un agente del primo proposito e uno del secondo. Vittima e carnefice, tragicamente vittime ambedue.

Nel mio caso, conoscevo da tempo le motivazioni e il significato del primo proposito. Perché ne ero latrice io. Ieri sera ho finalmente capito il secondo, quello dell'altra parte in causa.

E ora è tutto chiaro.

E vabbé, niente, postando stamane la canzone di Rascel ad Aldo mi è venuta in mente quella sua bella, quella dei palloncini, che chissà dove andranno a finire quando sfuggono di mano ai bambini, e del palloncino che è felice di volare perché sa che il cielo è il suo destino, e del bimbo col nasino in su che piange "mentre già non lo vede più"...



10 commenti:

  1. Bella Cri, ti leggevo nei tuoi nuovi pensieri e come spesso accade, perfettamente incastrati con i miei del momento... ti dico che proprio per quello che hai scritto e che pienamente condivido, oggi mi ritrovo di fronte ad un UOMO finalmente diverso da tutto e da tutti che nella sua diversità ha saputo catturare di nuovo la mia mente ed i miei pensieri delusi e nauseati da cio' che da 5 mesi avevo visto!
    Quest'UOMO è un "libro"...tutto da sfogliare...osservare...vivere...assorbire e spero anche d'amare! ;)

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    1. Eh, Linda, nove volte su dieci, davvero, basta riuscire a cambiare e a volersi bene davvero, e il mondo si capovolge, offrendoti qualcosa e qualcuno di tutto nuovo, finalmente. Ti auguro di vero cuore che le tue speranze divengano quanto prima realtà! :)

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  2. forse quando ero più giovane questo incastro che tu descrivi così bene l'ho sperimentato anche io, ma dopo un lungo lavoro di analisi credo di non cadere più in questi meccanismi, certo le variabili sono molte e non sempre controllabili, e anche se riconosci certi "giochi", certi "copioni" non è detto che si riesca ad istaurare relazioni sane, un po' perchè a volte abbassi la guardia e magari l'altro arriva e ti dice quello che vuoi sentirti dire e tu pur sentendo vari campanelli d'allarme, decidi che vuoi credergli, un po' perchè ci sono degli attori formidabili in giro e persino la più smaliziata ci casca.
    Io so di avere una bella testa e di essere più "libera" di quanto io stessa creda, ho imparato a volermi bene e so anche che la mia identità di donna non deve passare per forza attraverso un uomo, ho imparato ad apprezzare certe compagnie, ma posso anche farne a meno, nonostante tutto sono fiduciosa .... tutto può ancora succedere

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    1. Grande Pat! Hai ragione in tutto e per tutto, anche nelle sempre possibili "ricadute"... Siamo umani/e, sempre suscettibili di "invasioni" quando "magari l'altro arriva e ti dice quello che vuoi sentirti dire (come l'hai descritto bene) per i motivi da te perfettamente espletati - purtroppo anche nel "ci sono degli attori formidabili in giro", talmente formidabili che recitano anche a se stessi.
      E mi piace tanto, mi aiuta tanto, la tua chiusa finale: la tua fiducia, il tuo "tutto può ancora succedere". Certo che sarà così!
      Grazie :)

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  3. Un modestissimo consiglio.
    Se veramente ora è tutto chiaro non piangere se, come l'esempio del palloncino sfuggito di mano al bambino, "già non lo vedi più".

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    1. Aldo caro, i bambini piangono perché non hanno il sentimento del tempo che passa: per loro ogni avvenimento è un irrimediabile e incancellabile e spaventoso assoluto. Tutto cambia quando riescono a comprendere che sono solo loro ad essere sono unici e irripetibili, mentre invece di palloncini gonfiati ne possono trovare altri, quanti ne vogliono, a poco prezzo, ogni volta che vogliono ;)

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  4. Quel palloncino, @Cri .... ti sfuggi di mano, ma non si dileguò !
    Giunto all' altezza delle nuvole, si fermò nascondendosi dietro la prima che incontrò ... Poi, rallentatisi i battiti del suo cuore di gomma e d' aria, guardò giù .
    Vide il tuo nasino in su, i tuoi lacrimoni ... i tuoi begli occhi tristi e le tue manine vuote ancora protese al vento, e si impietosì !
    Gli altri, tutti quegli altri palloncini colorati con lo spago danzante .... lo chiamarono a gran voce .... "Vieni, a che ristai lì dietro mezzo floscio .... non vedi le stelle ??? Altro che i bambini a cui sfuggimmo di mano .... loro, le stelle che ammiriamo, risplenderanno sempre e ci trasformeranno in piccoli frammenti di luce del firmamento perenne, ognuno specchio infinitesimo dello stesso colore che indossiamo"!!!
    Ma il tuo palloncino, @Cri, non diede loro il benchè minimo ascolto ... il tuo pianto lo inchiodò dietro una logora nuvola .... ed è rimasto là, tutti questi lunghissimi anni, ad aspettarti !
    Certo ora, non è più teso e sgargiante ... le stagioni ed il gelo l' hanno pure leggermente sgonfiato ... ma è cosa da nulla !
    Lui, ti aspetta sempre, e sa che lo riafferrerai, che tornerai a fantasticarci insieme come allora, e come allora correndo felice nel vento sotto il suo sguardo dolcissimo !
    Si amica mia, dentro, non è mutato affatto, poichè quel palloncino che volle farsi stella ... è il tuo stesso cuore !
    @Cavaliereerrante ...

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    1. Bruno! :* :* :*
      Non so come commentare parole del genere. Posso solo dirti, goffamente, la mia gratitudine per tanta delicatezza, tanta poesia, tanto affetto.
      E ora esco di qui, per andare a cercare il mio cuore.
      Ti voglio, vi voglio bene.
      <3

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  5. Cara Cri, questa tua profonda analisi delle affinità elettive è perfetta. Purtroppo credo per esperienza che queste "disfunzionalità funzionali" continueranno a cercarsi con i soliti effetti devastanti e solo il caso potrà rompere questo gioco perverso creando un incontro d'armonia

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    1. Io speravo anche, oltre che nel caso, in una presa di coscienza, ed una conseguente aumentata capacità di sentirsi attratte da chi ci fa del bene a scapito di quelli che ci fanno del male...

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