domenica 26 agosto 2012

Summertime

Una folla multicolore, incessante, entrava lentamente nello stabilimento, con borse, palloni di gomma e altri oggetti inerenti al bagno. Si sarebbero detti i fedeli d'una misteriosa deità, che entravano nel tempio. I bagnini scalzi correvano ad aprir le cabine e a spinger nell'acqua le barche e i "mosconi" presi in affitto. Presso l'entrata, un pescatore sbatacchiava sul parapetto di pietra, con straordinaria violenza, un polpo testé pescato e ancora vivo. Si sa che con questo sistema vengono uccisi i polpi.
- Che barbara usanza! - esclamò Suares, che, con i compagni, entrava in quel momento.
- Le parrebbe anche più barbara - disse un assiduo dello stabilimento - se sapesse che quel polpo è sempre lo stesso, che viene ogni giorno pescato vivo e sbatacchiato per un certo tempo sotto gli occhi dei villeggianti.
- Come sarebbe a dire? - chiese il nostro amico.
- Ella sa - spiegò l'altro - che nessuno si fida di mangiare il pesce in uno stabilimento dove non si veda almeno un polpo ucciso sotto gli occhi dei clienti. Qui, poiché non si può ogni giorno pescare un polpo diverso, la direzione ha pensato di usar sempre lo stesso polpo, che dopo essere stato sbatacchiato per un certo tempo e prima che esali l'ultimo respiro, viene di nuovo gettato nel mare, in un recinto chiuso, dove è facile pescarlo a ogni occorrenza.
Era vero. Il povero animale, come se non bastassero gli sbatacchiamenti quotidiani della mattina, doveva spesso sottoporsi a penosi extra nel corso della giornata. Appena si presentava qualcuno e chiedeva di mangiare pesce fresco, pescato sotto i suoi occhi, il polpo veniva tratto fuori e tosto sbatacchiato per alcuni minuti sul muricciuolo. Poi, dopo essere stato sostituito con polpi venuti da Milano, era di nuovo gettato in acqua per servire in altra occasione. Ormai, il poverino sentiva dalle voci quando era giunto il momento d'esser tirato fuori e sbatacchiato. I primi tempi, appena udiva gridare "Ehi, c'è da mangiare pesce fresco?", mormorava "Ci siamo!" E si faceva piccino piccino, rimpiattandosi sui bassifondi. Ma tutto era vano. Ben presto veniva scovato, tratto alla luce e violentemente sbatacchiato sul muricciuolo, con soddisfazione della clientela. Poi, l'infelice mollusco, per abbreviare quei momenti terribili, appena sentiva chiedere pesce fresco veniva a galla spontaneamente e si metteva vicino al parapetto, con maravigliosa abnegazione. Ormai il disgraziato animale era diventato durissimo e non desiderava che di farla finita con la sua misera esistenza. Vero è che non gli mancava nulla. Anzi, per conservarlo in vita, la direzione non gli lesinava i buoni bocconi e le comodità d'ogni sorta. Ma quella storia d'esser sbatacchiato in così barbaro modo faceva passar tutto il resto in seconda linea. Ogni mattina egli diceva: "Speriamo che sia per oggi". Ma quando, dopo essere stato duramente provato, si sentiva gettar di nuovo in mare, invece che in padella, rabbrividiva pensando: "Ancora domani saremo daccapo". Qualche volta, dopo essere stato sbatacchiato, faceva il distratto e s'avviava zitto zitto verso la cucina. Ma il pescatore l'afferrava in tempo per restituirlo agli abissi marini.

13 commenti:

  1. Achille campanile ha allietato molte delle mie estati con i suoi nonsense

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    1. Ma lo sai che abbiamo proprio un sacco di cose in comune?

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  2. E non è così ... la vita nostra, @Cri ?!? :-(
    Sbatacchiati ogni giorno sul muretto dell' esistenza quotidiana ... per poi essere, un giorno dopo l' altro, reingabbiati, dopo la sbattitura, in quella serie di scatole cinesi ch' è la vita d' ognuno/ognuna di noi ... Non quindi 'nonsense', a mio perere "errante", da parte del mitico @Achille Campanile ( ahi .... amica mia, quanto mi/ci mancano quelle sue metafore amare, sincere ... quella sua ineguagliabile ironia ), ma microscopico esame dell' umana esistenza, coi suoi inesprimibili, ma rari, momenti di felicità appagante ed i suoi tantissimi carichi di sofferenze, di fallimenti, di amori infranti .... di angosce, di non cercate solitudini .
    Eppure, a differenza del @Polpo penso, noi possiamo sognare ... ed attraverso il sogno lottare affinchè esso si avveri come sia, bello e struggente come ci nacque nel cuore, o fragile ombra di sè stesso come non di rado ci accade ! :-(
    Ma un sogno, @Cri ... è sempre un "Sogno", e non è poco !

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    1. Ma difatti, Bruno, il nonsense di Campanile è sempre temperato di profondissima tenerezza ed umanità. Egli è un umorista e un saggio, perché sa ridere della morte, e consolarsi e consolarci. Umberto Eco, in una delle sue molte prefazioni ai libri di Campanile, dice che un cane vede morire altri cani, ma, a differenza dell'uomo, non conosce il sillogismo che ne consegue. Quel sillogismo che ci fa disperare, ma ci rende anche capaci di sognare. Ecco, Campanile di quel sillogismo, che è sotteso a tutta la sua opera, ne ha fatto delicatissima ironia, splendidi esercizi d'intelligenza, ardite e perfette decostruzioni logico filosofiche, e tanta poesia. :)

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    2. E' assai vero @Cri ... e con lui, indimenticabile amico di riflessioni umanissime e tenere, lascia che io ricordi ( ed anche per il nostro @Aldo ... che lo ricorderà con nostalgia 'in bianco e nero' ) l' altro grandissimo umorista e maestro di pensieri apparentemente sconnessi, @Marcello Marchesi ! :-)))
      E poichè hai parlato di "poesia", @Cri, ti esorto a ri-ri-rivedere/ascoltare quest' altro grande romano, il sempreverde @Proietti "Gigi", degno erede di quei due maestri, qui negli abiti dell' accorato, struggente @Numa ... che prega "aspetta sole non spuntare ancora ... la Luna è bella non mandarla via ... !", per non interrompere il sogno !
      Un abbraccio 'alla romana ed alla @Cri' per te, cara amica di sempre !

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  3. Non potevi scegliere di meglio nel fare questo tuo post.
    Achille Campanile veramente amabile umorista surreale,
    Finché c'è stato lui in TV questa si poteva vedere, dopo invece più nulla.
    Ricordo quando canticchiava "...la mezza età..."
    Ma sai per un vecchio come me queste persone vanno bene.

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    1. Credo che Campanile sia lo scrittore che amo di più in assoluto. Lo conosco da quando ero bambina, ho letto tutte le sue opere, da lui mi rifugio ogni volta che ho bisogno di consolazione. Il suo sorriso, nelle foto, con quel guizzo malizioso e solare dei suoi occhi, somiglia molto al tuo.
      E siccome ho fatto voto a me stessa di castigarti ogni volta che ripeti il concetto "vecchio come me", adesso ti beccherai altre citazioni campanilesche quanto prima. Tiè :D

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  4. Davvero un grande!
    Mmmm....mi sento un po' polpo ultimamente...ih...ih...ih!

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    1. Cara Sandra! Anch'io, e non solo ultimamente... Credo che Bomba HIV e Bruno cavaliereerrante abbiano pienamente ragione, nei loro commenti ;)
      Però credo pure che io e te (e Pat!) più che polipetti siamo stelle... Stelle marine! ^^

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  5. Era sfuggito proprio il link di cui ti parlavo @Cri ... e che piacerà tantissimo alla @Bambina che sogna dentro di te ...
    " .... aspetta Sole ... non spuntare ancora, la notte è bella ... non mandarla via, rimani là alle porte dell'aurora, la notte è dolce ed è ancora mia !" ....
    :***

    http://youtu.be/OyxJhP6AKjA

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    1. Conosco e apprezzo - molto - anch'io Marcello Marchesi, eh :)

      Grazie, grazie, del link. Verso Gigi Proietti ho avuto un'istintiva diffidenza per tantissimo tempo, forse inoculatami da mia madre, a cui non piaceva, chissà. Dunque non avevo mai sentito questa canzone... Esatto simbolo del mio stato d'animo, laddove la notte, e la luna, siano la giovinezza, l'esistenza, la sensazione panica e ineffabile, la tenerezza di un'esperienza di emozioni condivise, tanto più intensa quanto più effimera... La struggente, straziante, perfetta bellezza dell'istante che chiamiamo vita :)

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