sabato 8 settembre 2012

Le città e la memoria. 2.

All'uomo che cavalca lungamente per terreni selvatici viene desiderio d'una città. Finalmente giunge a Isidora, città dove i palazzi hanno scale a chiocciola incrostate di chiocciole marine, dove si fabbricano a regola d'arte cannocchiali e violini, dove quando il forestiero è incerto tra due donne ne incontra sempre una terza, dove le lotte dei galli degenerano in risse sanguinose tra gli scommettitori. A tutte queste cose egli pensava quando desiderava una città. Isidora è dunque la città dei suoi sogni: con una differenza. La città sognata conteneva lui giovane: a Isidora arriva in tarda età. Nella piazza c'è il muretto dei vecchi che guardano passare la gioventù; lui è seduto in fila con loro. I desideri sono già ricordi.

6 commenti:

  1. Ma il commento che avevo scritto qualche ora fa dove è andato a finire? Mah!
    Ripeto:
    Finalmente sono arrivato a Isidora anche se in tarda età e sono poggiato sul muretto insieme ai miei coetanei a guardar passare la gioventù. Sospirando.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Io non ti ho fatto nessuno scherzetto di compleanno, eh ;)

      Caro Aldo, tu sei arrivato ad Isidora sospirando sulla gioventù che ti passa davanti. Pensa come ci arriverò io, che la gioventù non l'ho mai vissuta :D

      Elimina
  2. Anch'io vorrei raggiungere Isidora. Anch'io, Calvino sognante. E che i miei desideri diventino finalmente ricordi.
    Magari.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Sai che mi hai fatto pensare tanto con questo commento, Martina? E meditare sul fatto che, avendo alle spalle un'infanzia drammatica, una giovinezza non vissuta e una maturità sofferta, posso puntare solo su una vecchiaia serena e finalmente libera dai laccioli dell'ansia e della paura di vivere.

      Elimina