lunedì 10 settembre 2012

Tutta mia la città

E finalmente traversare Roma con un'emozione che è, di nuovo, solo mia.
Senza ricordi che si frappongano ad inficiare la gioia del momento.
Roma solo mia, tutta mia. Com'era prima.
E' mio il rosa che sfila tra i pini ormai in ombra di Villa Borghese in uno dei più magnifici skyline che sia dato ad essere umano di contemplare.
E' mio il kitsch rutilante e rassicurante di Via Veneto.
Miei i marmi solenni di palazzo Barberini.
Mia la mirabile geometria della prospettiva di piazza Esquilino, con la basilica di Santa Maria Maggiore incastonata tra l'obelisco ed il campanile in una perfetta linea di fuga.
Mia la fresca allegria scanzonata delle gambe scoperte delle ragazze che si slanciano sicure e leggere sui marciapiedi.
Mia la tenera euforia della bambina non più che quattrenne col vestitino a righe e i riccioli biondi che, incoraggiata dalla sorridente indulgenza della mamma, si arrampica più e più volte sul palo di un segnale di divieto di accesso elastica come una molla, con abilità di ginnasta e gridolini di gioiosa eccitazione; e che alla fine, aiutata da un'amorevole spintarella, se ne issa alla sommità con l'esaltazione che la fa vibrare in tutta la persona, tremante di quella fierezza e felicità, quella delizia che provano solo i cuori implumi dei bambini quando essi, giocando col loro corpo, ne constatano il funzionamento e le potenzialità oltre le loro aspettative; sentendosi così, loro abituati a continue frustrazioni per la loro inadeguatezza di piccoli, diventare improvvisamente invincibili, signori del loro minimo mondo, per un breve momento che per loro è sempre un'eternità senza limiti.
Mio è tutto questo, e tutto il resto. Tutto mi trapassa l'anima, tutto mi risuona dentro.
Com'era prima.
Più di prima.
Sono viva. E sono libera, finalmente.


10 commenti:

  1. Non c'è nulla da fare. Roma è bellissima, se non ci vivi.

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    1. Roma è bellissima se non devi pigliarci degli autobus; e per far questo devi essere disposta a farti i chilometri a piedi, oppure ad improvvisarti capitana d'industria quando vai a fare il pieno alla Panda e scopri che ti costa euro 59,50.

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    2. Macchina fortunata ad esser guidata dalla Cri e saltuariamente anche dalla Angie! E fortunati i passeggeri! ^^

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  2. penso che quando uno è consapevole di essere vivo, conosce anche la libertà e la apprezza, purtroppo io apprezzo una cosa solo quando non ce l'ho più.
    e oggi roma per te non è un deserto che conosci e speriamo che questa notte un uomo non piangerà. :-)

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    1. Questo commento mi manda in confusione, endi: vorresti dire che apprezzerai di esser stato vivo solo morendo? Perché sull'assunto prodromico invece sarei proprio d'accordo, essendo proprio quello che talvolta - qualche rara, preziosissima volta - capita a me, ed è una sensazione talmente fantastica da indurmi a passare la vita ad arrabbattarmi a ricercarla. Sono contenta tu abbia colto le sfumature di ambivalenza costituite dall'accostamento del post al titolo... Io spero di piangere ancora molto, invece. Di piangere di emozione, squassata dal turbamento della tenerezza che mi sgorga dall'anima. Sono momenti, quelli, in cui potrei morire, tanto sono felice di esistere.

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