domenica 5 giugno 2011

Abusare

Se nel tuo passato sei stato abusato...

Se si è abusato dei tuoi occhi, del tuo sguardo sul mondo. Se ti hanno costretto a vedere per altri cose che ti si sarebbero dovute risparmiare, che non ti avrebbero dovuto riguardare, che non ti potevano interessare.

Se si è abusato delle tue spalle. Se il peso delle esistenze altrui, noncurante della tua fragilità, ha preteso di gravare sulla tua fino a schiacciarla.

Se si è abusato delle tue gambe. Se altri le hanno obbligate ad un passo che non era il loro proprio; a camminare e correre quando volevano rallentare, o fermarsi; a stare innaturalmente inerti in spazi chiusi e limitati quando avrebbero potuto, e dovuto, muoversi, andare, portarti nel mondo, tra la gente.

Se si è abusato del tuo cuore. Se altri ne hanno sfruttato il bisogno di amore e tenerezza, negandoti il diritto ad averne se non come controparte di qualcosa che non avrebbero avuto il diritto di pretendere, e le emozioni, i sentimenti, gli slanci appassionati e innocenti, distorcendoli, deviandoli e veicolandoli nella loro esclusiva direzione, per imprigionarti in una immaginaria cella trasparente, da dove tu vedevi la vita tutto intorno a te ma non avresti mai osato neanche stendere una mano per toccarla.

Se si è abusato del tuo attaccamento, della tua devozione, della tua fiducia di bambino. Della semplicità. Dell'ingenuità. Della gioia di vivere. Dei tuoi sorrisi. Dell'allegria. Delle tue lacrime. Dei tuoi timori, dei tuoi sogni, dei tuoi incubi.

...Se sei fortunato, un giorno te ne accorgerai, e pretenderai che ti venga restituito ciò che ti è stato estorto ingiustamente.

Ma sarà tardi, comunque. Troppo tardi. I tuoi carnefici saranno ormai in disarmo, e i tuoi aneliti fuori tempo massimo. E non potrai tornare indietro a riprenderti ciò che è tuo.

Ad ogni modo, se sei particolarmente ostinato, qualcosa arrafferai. Con le unghie e coi denti. Affamato di bellezza, di calore, di languori, di dolcezze, surrettiziamente carpirai qualcosa a chiunque capiti sul tuo cammino. Come un ladro, uno sfruttatore, un vampiro.

E vivrai lo squisito struggimento di colui che da abusato è divenuto abusivo.

2 commenti:

  1. Mi toccano queste parole. Non so se per la delicatezza dell'argomento o la delicatezza con cui sono state messe in fila.
    Ma trovare qualcosa che muova dall'indifferenza è bello.

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  2. Grazie.
    Ha ragione l'Idiota.
    Penso che la ricerca della bellezza sia la forma di rivalsa sul dolore più potente ed efficace che sia concessa all'umanità.
    E se in questo tentativo si riesce a toccarsi l'un l'altro si sperimenta la propria umanità.
    E sì, questo è qualcosa di davvero bello.

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