lunedì 23 luglio 2012

E lucean le stelle

Dopo due anni di web - ho "festeggiato" il 12 luglio il mio sbarco su FaceBook, dal quale è scaturito tutto il resto - tiro le somme.
Se mi guardo indietro vedo una strada costellata di illusioni e delusioni.
Mie ed altrui.

La miracolosa semplicità di contatto che offre la rete lusinga la mente e inganna il cuore. Ti collega ad un'immensa piattaforma virtuale, dove all'annullamento della distanza fisica sembra associarsi anche una velocità di trasmissione delle informazioni a livello temporale che davvero rivoluziona il modo di percepire gli avvenimenti, le esperienze, le ambizioni, individuali e di massa.

Tu, goffo prototipo di vitellonerd, che nutri il tuo fragile ego drammaticamente carente di autostima di sogni di agevoli successi - perché al tuo narcisismo di sfigato non basta trovare la propria strada, no, ci vuole di più, esso brama una luminosa fama; sì, ma le tue palle non sono idonee ad ottenerla mediante gli usuali canali, non avendo tu né la determinazione, né le capacità, per raggiungerla, né financo un'accettabile quantità di faccia di culo per percorrere canali alternativi, opportune scorciatoie - ti lasci abbacinare dalla facilità con cui con un semplice clic le tue creazioni artistiche vengono date in pasto alle folle, potenzialmente fruibili da un pubblico sterminato, laddove in altre epoche sarebbero state conosciute al massimo da una ristretta cerchia di parenti ed amici compiacenti, e ti illudi che ciò ti proietterà verso un futuro prossimo di gloria, denaro e scopate con masnade di groupies ammirate ed infoiate (incoraggiato dal fatto che sul momento qualcuna ne rimedi pure).
Pensi così di aver trovato la magica soluzione ai tuoi monumentali complessi di inferiorità risalenti ai tempi in cui eri il secchione della classe con la leccata di bove in fronte, sbeffeggiato da tutti i compagni e schifato da tutte le compagne, timido e scontroso e aggressivo oppure stolidamente cerimonioso e sorridente per disperazione, credendo, per il solo fatto di saper scrivere in italiano corretto, di aver a portata di mano una folgorante carriera di scrittore satirico, opinionista politico e culturale, filosofo retore idolatrato dalle femmine e rispettato dai maschi, che ti ripaghi e ti riscatti di tutto il fiele che hai dovuto ingoiare in passato.
E lì, invece di guardare in faccia il tuo dolore e superare le tue inadeguatezze passando attraverso le tue pregresse sofferenze per costruirti come persona, ti scolli definitivamente dal tuo vero sé scegliendo di esibire al posto tuo un'immagine che ti sostituirà in tutto e per tutto, rendendoti ogni giorno più fatuo, più disumano, più disconnesso, più distruttivo, per te e per gli altri.


Tu, romantica donna solitaria, alquanto carente di esperienze interpersonali, sociopatica e sociofobica, mancante di riscontri di vita vissuta e per questo vulnerabile, ipersensibile ed enfatica, leggi su una bacheca di FB, in una multichat di skype o su un blog un paio di commenti di un tizio - chissà se tizio o tizia - che vive - dice di vivere, magari - a Kulusuk in Groenlandia e li trovi incredibilmente accattivanti, capaci di toccarti dentro destandoti punti silenti che nemmeno immaginavi di avere fino a lì, e se sei ingenua come in effetti sei credi di aver trovato uno adatto a te, che ti somiglia, che ti capisce, che sente quello che senti tu (incoraggiata in questo dal fatto che quello non solo ti dà corda, ma pure ti viene a scocciare in privato, proponendosi lui come tuo interlocutore privilegiato). E il fatto che stia, o dica di stare, in quel luogo a casa del diavolo in qualche misura legittima le tue commoventi e grandiose pretese: perché, dato il tuo essere unica e speciale, è quantomai verosimile e ragionevole, oltre che estremamente esaltante, che una tua anima gemella, uno con cui ci sia finalmente il feeling tanto a lungo invano cercato, non si trovi dietro l'angolo di casa, ma semmai a migliaia e migliaia di chilometri di distanza; e che ti possa aver pescato senza che tu ti sia dovuta nemmeno scomodare ad alzarti dalla sedia davanti al pc.
Pensi così di aver trovato la magica soluzione alla tua perenne insoddisfazione, alla tua brama di contatto umano, di stimoli affettivi, emotivi, intellettivi, con persone non volgari, non banali, non ordinarie quali quelle di cui tu, per una tua sventurata propensione a lasciarti influenzare nelle tue scelte esistenziali e una mancanza di coraggio nelle medesime, ma soprattutto di reale conoscenza dei tuoi gusti e delle tue inclinazioni effettive, ti sei per troppi anni circondata, consentendo loro di invadere gli spazi del tuo essere, abbrutendolo, abbassandolo, estenuandolo.
E lì, invece di una nuova vita, la nuova vita che giustamente ti spetta di diritto, inizia la tua fuga dalla realtà quotidiana in un mondo che è assai più pericoloso di quello dove ti sei persa sinora, ossia quello, tristemente disabitato ma rassicurante, della tua fantasia. Perché questo è interattivo, ti risponde, in modo non prevedibile e non controllabile da te. E si rivelerà uno scabro muro invisibile su cui sbatterai e ti graffierai la faccia facendoti molto male.

Tutto qua.

Però stasera finalmente, dopo una giornata di nuvole e temporali, l'aria è fresca, mossa, profumata di terra e di pioggia. E il cielo è costellato di stelle, quelle vere (o perlomeno della luce che da distanze siderali è giunta fino a noi).
Speriamo domani perseveri, questo brutto tempo concreto, tangibile, benedetto.

Buonanotte.









22 commenti:

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    1. Eeeeehi! Sei viva! Sei intera! E noi che qui cominciavamo a preoccuparci che tu fossi andata a manifestare con Bardem pigliandoti una manganellata :P
      Buonanotte! :*

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  2. Sì .... lucean le stelle ... e il sogno !
    E c' era di più, tanto di più, mentre dall' asfalto bagnato gocce di pioggia evaporavano e si facevano profumo ... di ricordi, di cose perdute ... di cose sognate, disperati frammenti di vissuto non vissuto ... :-(
    Ma il tempo, @Cri, è ancora tuo : Tu metti la tua vela fragile sulla sua scia e assecondalo come il tuo cuore detta ... e seguilo "se ci riesci, con un po' meno trasporto .... ma solo un poco però" !!! :-)

    Tu guardi triste. E dunque tua forse era
    la voce che parea maledicesse
    nell'alta notte in mezzo alla bufera!

    Noi siamo onde superbe, onde sommesse.
    Onde, e non più. L'acqua del mare è tanta!
    Siamo in un attimo, e non mai le stesse.

    Ora io son quella che già là s'è franta.
    E io già quella ch'ora là si frange.
    L'onda che geme ora è lassù, che canta;

    l'onda che ride, ai piedi tuoi già piange ....
    @G. Pascoli : Il Naufrago

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    1. :) :D <3

      Tornano in alto ad ardere le favole.
      Cadranno colle foglie al primo vento.
      Ma venga un altro soffio,
      ritornerà scintillamento nuovo.

      Ungaretti, Stelle

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  3. Post chiaro, duro e...fulminante! Chi vuole intender intenda.
    Questo scritto è reso più dolce da una delle romanze di Tosca di Puccini, il mio preferito.
    Spero di non aver scassato.

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    1. Solo se sei un vitellonerd.

      Qui non intende nessuno, tranquillo. E sì che so' tanti, eh! Mica ne ho incontrato uno solo così. A questi j'arimbalza, come dimo noi a Roma.
      Aggiungo il tag "post che piacerà ad Aldo".

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  4. Perchè io ho tutti i difetti elencati senza avere Facebook?

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    1. Perché allora Facebook ti è superfluo.

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    2. (Scherzi a parte, Dan, tu non puoi essere un vitellonerd né una romantica donna solitaria. Sei troppo giovane per ambedue i target. Però ti vedo ben avviato a diventare un romantico nerd solitario)

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    3. Il che non è una cosa positivissima...

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  5. gran bel post Cri veramente, e cmq io i capelli con la leccata di bove in fronte non ce l'ho mai avuta forse perchè avevo i voti di bruno sacchi, e nemmeno abito in groenlandia.
    ciao.

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    1. Seeee, e io mo' ce credo.

      (Mi inquieta che tu sappia cos'è la leccata di bove, però)

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  6. Dove ho sbagliato mannaggia? Quando feci la mia comparsa in rete, alle "scopate" non ci avevo proprio pensato! E quello che è brutto... sono al quinto anno e ancora non ci ho pensato! Sarà preoccupante? In quanto al "denaro" ed alla "gloria" trovati in rete, in effetti... collaboro con un mensile online, aggratis! Aggiorno il sito web di un'amica chef, aggratis (che poi non è vero! I manicaretti che ogni tanto mi "passa", per testare le sue proposte, sono un lauto e squisito compenso)! Preparo un piccolo magazine sempre per la suddetta amica, aggratis! Lasciamo perdere!

    Ciao Cri! Sbaglio o non ti sento entusiasta? Eppure, non posso credere che non ci sia qualcosa "di bello" in questa rete che hai vissuto nei trascorsi due anni e che, lo ammetto, hai così ben descritto, vivendola in questi due anni! A meno che.... oso? Dai, lo dico! Al massimo, mi manderai a quel paese! A meno che tu non l'abbia con qualcuno in particolare oppure, e questo l'hai pure detto, non ti sia illusa oltre ogni ragionevole motivo. Però, scusa, le illusioni e le conseguenti fregature si vivono anche nel mondo "reale". E più lo vivi (il mondo reale), più ne accumuli!

    Quando festeggerai il blog, ci racconterai solo le esperienze che ti hanno colpito "in positivo". A proposito: non sò se la tua permanenza in rete è prevalente su Fb... ma sappi che se c'è "un peggio" nel web, secondo me, quel peggio sta proprio in luoghi tipo Fb. Ci sono anche io ma, effettivamente, lo uso molto ma molto raramente! In pratica, per annunciare gli "eventi" della mia amica chef e poco altro ancora (risparmio le decine di telefonate o sms da fare, in pratica!) Per il resto e per quel poco di esperienza fatta, mi sembra come il "buco nel muro" da cui spiare i fatti del vicino. Sostanza, zero. Altri stimoli, zero. Frasi fatte e luoghi comuni che girano.... a milioni.

    Ciao Cri... adesso non piove ma buon pomeriggio lo stesso!

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    1. Ciao Carlo!
      Certo che ce l'ho con qualcuno in particolare. Ce l'ho con tutti quelli che ho conosciuto e frequentato in questi due anni che corrispondono alle tipologie descritte nel post. Ovviamente non ce l'ho con te, e questo mi pareva chiaro :D
      Anzi, già che ci sono, chiarisco, onde evitare equivoci, che quello che segue NON INERISCE IN ALCUN MODO I MIEI FOLLOWER. Né Gap né Luz né Tazza né Eli né Syrys né Martina né Zioscriba, né, ovviamente, Aldo, Bruno, Sandra, Vania, Ambra, Simone, Dan o altri. Quelli che non ho menzionato si considerino comunque accomunati nel NON esser chiamati in causa.

      Da subito io non ho considerato la rete un neutro strumento di comunicazione come altri. No, io, affascinata oltre misura, mi ci sono buttata a capofitto, passandoci molta, molta parte del mio tempo. E' anche un po' per il mio essere vulcanica, per cui ogni interesse, ogni scoperta, io non la assumo a piccole dosi, ma la consumo, divorandola senza criterio, fino a che non mi si appaghi la fame, non mi si spenga la sete. Per dire, mi è successo lo stesso nel quinquennio 2001-2006, con la partecipazione politica. Pur avendo i figli piccoli, non c'è stato girotondo, sit-in, manifestazione, fiaccolata, a cui io sia mancata, personaggio a cui non abbia stretto la mano, con cui non abbia attaccato bottone.

      Per cui poi, diversamente da quanto mi pare abbia fatto tu, sin da subito ho avuto piacere, e anzi vivo desiderio, di stringere, in associazione al legame virtuale, con persone con cui sentivo di stare entrando in confidenza e che avrei voluto considerare perciò autentici amici, presenti nella mia vita - visto che, appunto, tanta parte della mia vita era spesa con loro - quello reale, concreto, fisico (in senso non biblico). C'è stato un gran viavai per me nell'autunno e l'inverno scorso, culminato in un momento, a cavallo tra le due stagioni, in cui mi sono trovata alla Stazione Termini per vari giorni di fila, e anche più volte al giorno, ad accogliere gente, la più disparata, che scendeva da un treno o a salutarne altra che su un treno risaliva.
      Il senso biblico non mi ha sin qui mai riguardato; ma il senso biblico è contemplato e non infrequentemente perseguito in una discreta quantità di rapporti virtuali. La pensata di FaceBook, il "libro delle facce" nasce dalla condivisione di foto e informazioni di contatto degli studenti sul sito web di Harvard allo scopo prevalente di "cuccare"; e svariati blogger - presenti esclusi, ovviamente! :D - con cui ho avuto a che fare, o di cui ho avuto notizie da fonti affidabili, perché magari godono anche di una certa fama, adoperano il loro spazio come palcoscenico da dove offrirsi agli sguardi voraci di fan, o da cui manovrare come burattinai il loro piccolo o grande seguito di aficionados, nonché, all'occorrenza, come terreno di caccia per soddisfacimento erotico sessuale, ovviamente non teso al naturale godimento della pratica, ma sempre quale mezzo per esercitare, o illudersi di esercitare, potere sulle persone.

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    2. (Rispostona lunghissima, ho dovuto dividerla a metà. Peggio per te! :D :D :D)

      Mi potrai obiettare che questi sono meccanismi che si trovano anche nella realtà. Ma nella realtà bisogna mettersi in gioco in maniera più scoperta, meno vigliacca. Se nella realtà un narcisista deve avere un certo talento e una certa dose di fegato per mantenere la sua maschera, qui dentro ci riescono, protetti dallo schermo, anche un sacco di mezze tacche. Stiamo parlando, logicamente, di gente affetta da disturbi psichici di lieve o media entità, che ha sofferto e soffre di frustrazioni nella quotidianità. Per dire, il primo incontro folgorante che ho avuto, dopo meno di un mese dal mio aver messo piede sul web, è stato con uno psicotico paranoide affetto da deliri di onnipotenza, istrionico, aggressivo, che passava per bella mente, uomo ganzo e spiritoso, e aveva (ha tuttora, anche se credo alquanto ridimensionato) un discreto seguito di donne e ragazzette che si sdilinquivano per il parto eccelso delle sue cellule cerebrali, costituito da battute cattive, pezzi similsatirici, poesie ed haiku pretenziosi. Un poveretto, nella realtà di tutti i giorni, come ho avuto modo di appurare.
      Tra gli spostati, per motivi diversi, mi ci metto anch'io, chiaro, non devo stare a sottolinearlo, ogni post che scrivo mi pare trasparente in tal senso. Diciamo però che, proprio a causa della mia patologia, per questo mio eccentrico modo di vivere la rete "da ragazzina", venendo invitata ed infilata in varie multichat di skype, frequentando da iscritta comunità forumistiche, tessendo una rete di conoscenze abbastanza vasta e piuttosto omogenea, fatta perlopiù di amici degli amici, ho avuto modo di farmi, anche mio malgrado, un'esperienza piuttosto precisa e decisa, grazie sia alla qualità che alla quantità di relazioni. Ho conosciuto "dal vivo", se conto anche quelli visti una sola volta, qualche centinaio di persone - prevalentemente venticinque/trentacinquenni, che sono i principali fruitori della rete, con alcune eccezioni in alto e in basso, anche molto in alto e anche molto in basso, rispetto a tale fascia di età - con molte delle quali ho continuato ad avere dal vivo rapporti sporadici ma costanti (con qualcuna di queste rapporti costanti ed intensi ad un punto tale da credere - sbagliando clamorosamente, tranne che in un caso - di aver trovato davvero amicizie ed affetti quali raramente avevo incontrato sin qui nella vita). Perciò il bilancio che faccio oggi è cospicuo, netto e ben supportato.
      Chissà, forse ho incontrato solo, per quella storia della chiave che si adatta esclusivamente a certe serrature, un sottobosco di tipi suonati, sbagliati, miserandi. Può essere. Sono tanto suonata io, che può ben essere. Magari mi son fatta attrarre solo da tizi siffatti, mentre le persone Tutto sta a vedere se ora, cambiando prospettiva ed approccio, cambierà anche il parterre di individui da cui mi sentirò stimolata e incuriosita.
      Per il momento mi attengo a quello che mi hanno detto due persone con cui non mi sono mai pentita di aver intessuto un legame qua dentro. Due delle pochissime (sempre presenti esclusi, ovviamente! :D)
      Lui, il filibustiere, qualche tempo fa mi ha scritto su skype: "il web va bene solo per cazzeggiare, per divertirsi. Non puoi pigliarlo sul serio, né pigliarti sul serio. A quelle condizioni puoi continuare a praticarlo."
      Lei, la luminosa pulzella rinascimentale con un cuore di carne e parecchio sale in zucca, mi ha detto al telefono "sul web si è tutti amici, è piacevole e divertente farsi una chiacchierata con questo e con quello e compagnia bella. Ma è come essere al bar. Sono solo chiacchiere da bar, tutto qui."

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    3. (Nella foga ho pure lasciato una frase a metà. Vabbé, oggi è giornata :D )

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  7. ... in questa rete che hai vissuto nei trascorsi due anni....vivendola in questi due anni.

    Porc...orribile strafalcione! Considerala una licenza poetica!

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    1. Ahahahahah, a me, donna barocca abituata a scrivere ridondante apposta, manco pareva uno strafalcione. Ma se vuoi che lo consideri una licenza poetica, tu allora considera così pure il mio autentico strafalcione odierno sul tuo blog! ^^

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  8. Cri....
    "e svariati blogger - presenti esclusi, ovviamente! :D - con cui ho avuto a che fare, o di cui ho avuto notizie da fonti affidabili, perché magari godono anche di una certa fama, adoperano il loro spazio come palcoscenico da dove offrirsi agli sguardi voraci di fan, o da cui manovrare come burattinai il loro piccolo o grande seguito di aficionados, nonché, all'occorrenza, come terreno di caccia per soddisfacimento erotico sessuale, ovviamente non teso al naturale godimento della pratica, ma sempre quale mezzo per esercitare, o illudersi di esercitare, potere sulle persone."

    Ma me le posso incorniciare cubitali queste parole? Ed ancora, gli ultimi tuoi commenti fiume??

    Perfetti.
    Guarda, non ho molto tempo e forse dalla fretta non ho colto in pieno ma... la tua descrizione non è impietosa, è accurata.

    Sono da anni sul web, non so in che tipologia rientri, ma so che bisogna stare attenti ed attentissimi perché se sei in un momento di vulnerabilità ti accade quello che ho riportato in copia e incolla.... cos'è successo a me te l'ho raccontato per telefono, per cui chiudo semplicemente dicendo che si, magari il web è come la vita, dove ci incontri gli onesti e ci incontri gli stronzi, però la mancanza di identità reale fa cadere tante, troppe barriere e protezioni. E devi essere forte per non cadere nelle reti sbagliate.
    Io ci ho incontrato grandi persone sul web ma anche grandi profittatori. Adesso ho imparato a dare colpi d'accetta immediatamente, con impietosa discriminazione, ma sai tant'è fessa una volta, due, alla terza si diventa imbecilli :D
    Bella mia, ma quanto mi ci ritrovo in tutte le parole che hai scritto... ;)

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    1. Cara, carissima Martina!
      Mi dispiace che tu sappia di cosa io stia parlando. E al contempo ne sono sollevata. Per la mia vulnerabilità, la mia ingenua fiducia nella bontà intrinseca degli esseri umani e la mia sventatezza da Alice nel paese delle meraviglie mi sono cacciata in posti e situazioni virtuali ai limiti dell'assurdo e mi sono fatta un gran male all'anima. Alla quale, già abbondantemente ammaccata da guasti pregressi subiti, avrebbe piuttosto necessitato aprirsi a contesti e persone sani, benevoli, positivi, gratificanti in senso giusto. Ma è triste norma psichica quella per cui chi ha subito il male con facilità attiri altro male piuttosto che bene. Nell'intimità con persone seduttive ma verbalmente violente, prevaricatrici, che hanno tentato di plagiarmi e di umiliarmi (finendo comunque scornate) oppure suadenti e apparentemente dolci ma prepotenti e avide nello sfruttarmi emotivamente e nel richiedermi attenzione somma e al contempo disattente ed egoiste al limite dell'ottusità disumana, evidentemente io ci ho visto un'irresistibile familiarità che mi ha irretito. Tuttora, se ripenso a quello che ho appena finito di vivere, mi rompo la testa perché non riesco a trovare un senso logico, prima ancora che altro, in quello che è successo, nell'ammasso di contraddizioni ed ambivalenze che mi hanno sfinita. Ma tentar di capire è il modo migliore per finire nella nevrosi, e io devo accettare di farmi del bene, invece, e smetterla di pensarci.
      Certo è che, soprattutto dopo questa esperienza, credo proprio di esser vaccinata per l'eternità. Ormai, quando becco un blogger che mi "alliscia il pelo" con meravigliose e fulminanti parole, invece di emozionarmi mi nauseo :D

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  9. Risposte
    1. "Adesso ho imparato a dare colpi d'accetta immediatamente, con impietosa discriminazione"

      la conclusione è questa: Martina l'ha descritta e la pratica, e anch'io ho cominciato a praticarla ieri: ho dato una pedata atomica virtuale ad un esibizionista che scrive molto bene e che per questo si crede molto furbo, del quale avevo appena letto un post inaccettabile, senza pensarci su due volte, proprio per igiene mentale. E da oggi in poi sfrondare, sfrondare, sfrondare è la parola d'ordine. E circondarsi di cose e persone che valgano la pena. Se poi, sfronda sfronda, scoprirò che sotto il vestito resta poco o niente, beh, allora magari finirà che magari i pochi buoni veri amici che mi son fatta cercherò di frequentarli nella realtà, e spegnerò il pc definitivamente :D

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