domenica 28 ottobre 2012

Falling

Il buio e il freddo di questo primo pomeriggio di ora solare sembrano aver smorzato del tutto l'eccesso di calore dentro di me. Non brucio più, non mi consumo, non patisco più ustioni che mangino la mia carne viva. Invece di deprimermi, mi sento infusa di serenità. Mi godo il calduccio del mio nido domestico, il mio presente, il fugace attimo di tranquillità che mi viene donato dagli eventi a cavallo di giorni sempre frenetici, travagliati e forieri per me di prove di resistenza all'ansia sempre nuove. Ecco, ho digitato la parola "ansia" e mi viene in mente il post sulle venti cose da fare prima di morire che mi sono ripromessa di buttare giù da più di una settimana, ma rimando.Vorrei scrivere a profusione, ma mi sento troppo calma e riflessiva per farlo, adesso. Contemplo il mio groviglio interiore senza capo né coda assolutamente scevra da preoccupazioni o da autocritica. Anzi, più lo guardo e più mi pare di rara bellezza, una delicata, mirabile, irripetibile opera d'arte. Esisto, hic et nunc. Una sensazione assolutamente nuova.

Il momento che vivo e descrivo si inanella nel percorso che sto facendo da un po' di tempo. Spontaneamente, senza forzature, non intenzionalmente. Nello svolgersi del quale ho assorbito e assorbo con attenzione per me inusitata come possibile suggestione ogni avvenimento, ogni dettaglio, anche il più infimo, il meno importante. Per esempio, in questi ultimi giorni ho rivisto insieme a mio figlio, episodio dopo episodio, l'intera serie di Twin Peaks, che mi scosse non poco quando ero ancora quasi una ragazzina, e mi ha - piacevolmente - impressionato parecchio anche adesso. In modo molto diverso: allora mi attraeva contro la mia volontà, turbandomi alquanto, oggi mi affascina apertamente e mi provoca un curioso senso di pace, la pace che si ottiene con la comprensione e l'accettazione delle due facce opposte dell'esistenza contenute l'una nell'altra: il dolore nella gioia e viceversa, il bene nel male, senza possibilità di discernerli, di separarli.

Per cui eccola qua, la canzone che m'è venuta in mente oggi pomeriggio e che sto ascoltando con affetto intriso di dolcezza. Tenera, suadente, fluida, inquietante. Ipnotica, calda, inquietante, consolante. Triste. Placida. Sognante. Sensuale. Segreta, arcana. Odorosa di legna aromatica, di foglie secche, di erba umida. Pulsante di vita e di morte, di effimero e di eternità. Perfetta per questo primo scuro e gelido pomeriggio di autunno incipiente. Da riempirsene le orecchie e l'anima raggomitolate sul divano a meditare, magari con un ciocco in braccio.


Don't let yourself be hurt this time.
Don't let yourself be hurt this time.

Then I saw your face
Then I saw your smile

The sky is still blue
The clouds come and go
Yet something is different
Are we falling in love?

Don't let yourself be hurt this time.
Don't let yourself be hurt this time.

Then your kiss so soft
Then your touch so warm

The stars still shine bright
The mountains still high
Yet something is different
Are we falling in love?

Falling
Falling
Are we falling in love?

4 commenti:

  1. Raggomitolata anch'io, ieri. Ma in silenzio davanti al fuoco del camino; in ascolto dello scoppiettare della corteccia della legna....IMPAGABILE.

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    1. Ah, davvero, che momenti impagabili, perfetti, di eternità.

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  2. Dolce canzone. Ce l'hai il camino? Anche il divano? Sììì? E allora mi piacerebbe essere quel "ciocco in braccio". Occhio però non sono un ciocco di legno quindi non puoi gettarmi tra le fiamme del camino.

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    1. Il camino a Roma non ce l'ho! Posso raggomitolarmi però anche davanti al forno in cucina, le spalle alla veranda la cui vetrata è anche nella "brutta stagione" l'unico diaframma tra me e l'esterno, le ombre grandi degli alberi, la scura volta celeste... E sta' pur certo che se ti immagino ciocco di legno al massimo posso pensarti come Pinocchio, sbarazzino, impertinente, sveglissima "lenza" e cuore d'oro ^^

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