sabato 27 ottobre 2012

The choice

Non possiamo scegliere chi siamo liberi di amare.
(sostiene Harold Bloom che l'ha detto Auden: io, che pure sono un'estimatrice abbastanza attenta di Auden, 'sta frase non la trovo. Ma siccome Harold Bloom c'ha una testa tanta gli credo. In ogni caso, la frase è psicologicamente, purtroppo, molto esatta)

13 commenti:

  1. Una contraddizione in termini molto acuta, non c'è che dire...

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    1. Che rispecchia la contraddittorietà dell'umana esistenza :)

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  2. Più che altro non possiamo decidere da chi farci amare. Altrimenti...

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    1. Mi sembrano due facce della stessa medaglia: il fatto di amare chi non possiamo decidere che ci ami (nel mio caso specifico comincio a pensare che la questione abbia il suo peso) è comunque spia del nostro livello di libertà - di condizionamento? - nello scegliere di amare etcetcetc...

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  3. Se fossi sultano del Barein e avessi un harem allora sì.
    Lo dice il Corano.

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  4. Controversa, cara Cri, controversa ;) Nel senso che, siamo liberi di scegliere chi amare, non sempre se ne viene contraccambiati. Puoi amare chi vuoi, se ti accontenti di non essere necessariamente riamato.
    Se ti va bene questa dinamica, puoi amare mezzo mondo, liberamente.
    Ammetto che anche Francesco di Assisi si stuferebbe di non venire riamato dopo anni di sta vita però ;) A me tutte le favolette filosofiche di quant'è belloe giusto amare incondizionatamente senza voler nulla in ritorno cominciano a far ridere.
    Abbiamo tutti bisogno di carezze, anche i cani, i gatti. Tanto meno gli esseri umani.
    Sono diventata molto pragmatica. E' come ti concia la vita. Ho incontrato troppe persone che hanno preso e basta per pensarla diversamente.

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  5. "Tanto più gli esseri umani"
    Se uno crede a Freud...

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  6. Del tuo pragmatismo, cara Martina, io faccio oggi la mia bandiera, il mio trono e la mia corona. E la persona che mi sento di voler amare, appassionatamente, sopra ogni altra, oggi, sono IO, come sarebbe stato giusto e doveroso dall'inizio della vita ;)
    E la favoletta filosofica ha stufato moltissimo anche me. Nel senso, è una figata amare incondizionatamente senza voler nulla in cambio: ma allora sei un risvegliato, uno che ha trovato il Nirvana, uno che si è staccato da questo mondo. Finché ci sei, invece, in questo mondo, devi concederti di viverci in modo sano e naturale, per cui niente San Francesco :D
    A me, comunque, la frase faceva venire in mente, semplicemente, che non siamo liberi di scegliere chi amare. Perché siamo psicologicamente condizionati dai nostri vissuti. E dunque una come me, per esempio, sarà sempre attratta, per coazione a ripetere, da gente che non potrà, a priori, contraccambiarla, in primis per sua (della gente in questione) inettitudine. A meno che non riesca (la me, non la gente) a "guarirsi" almeno in parte dalle sue fragilità, e quindi a spezzare il suo condizionamento interiore smettendo di farsi ammaliare da persone egocentriche narcisiste anaffettive e anche psicopatiche :D

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  7. ecco appunto, ed io buddha non sono ;)
    sì, certo, per il resto della risposta posso anche darti ragione... infatti io mi sono andata ad invischiare sempre con gli uomini sbagliati...ma... c'è un ma ;) Parlando di vari tipi di amore, beh io amo anche moltissimo alcuni miei amici, che ricambiano a palate. E gli uomini scaturiti da "quel tipo di vissuto (sai di che parlo)" non mi attirano più. Che stia cambiando qualcosa? Comincio davvero a riconquistare la libertà di scelta che il buon Sartre mi assegna dalla nascita? ;)
    Sempre interessanti le tue discussioni, eh?

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    1. E' uno dei pochi effetti collaterali per cui devo ringraziare il web :D
      parlare con te, qui e - molto - sul tuo blog (soprattutto nell'autunno scorso: ricordo il giorno in cui, col cuore spezzato e sanguinante, ho incocciato per la prima volta in un tuo post che parlava di "maternarietà", diciamo, e da lì ho notato il titolo del blog, l'Araba Fenice, e poi il sottotitolo, e la sensazione che ogni cosa ulteriore che leggevo, trasudante energia positiva, umanità, capacità affettiva autentica e sincera, fosse un balsamo per quel mio cuore ferito, e mi alleggerisse un pochettino, e poi un altro pochettino, sempre più, sempre più...) e con altre persone, rare ma fantastiche, come te, mi è servito tantissimo. Lo scambio di pensieri e racconti di vita avuto in quest'ultimo anno mi ha arricchita e fatto fare passi avanti in misura superiore di cento a uno di quanto abbiano fatto undici pregressi inutili anni di psicoterapia (per errore mio nella scelta del terapeuta, preciso: ché ora invece sto facendo una nuova esperienza che è assolutamente felice e feconda)!

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  8. L'amore, come tutte le altre idee, arriva - quando vuole lui, con l'oggetto che vuole lui, per i motivi che vuole lui. Non ci illudiamo di controllare l'amore così come ci illudiamo di controllare le idee: perché a volte, dopo, ci pentiamo di aver amato; così come rivediamo le nostre idee.

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    1. Che l'amore (quel "come tutte le altre idee" è un paragone sarcastico? :D) arrivi quando e come vuole lui lo so, ne ho avuto esperienza anche piuttosto recente. Ci ho anche fatto due post, sulle ragioni del cuore, mi ci sono interrogata parecchio... Però oggi sono propensa a credere che un certo tipo di attrazione, di passione sviscerata, non sia amore, ma piuttosto una malìa frutto di un formidabile aggancio di necessità e manchevolezze psichiche. Credo che il vero amore sia quello che non ci fa mai pentire di averlo provato: e che se si arriva a dire, parafrasando la trita e ritrita frase, "mi dispiace", vuol dire che non è di amore che si sta parlando, ma appunto, di un'idea, un pensiero ossessivo che ad un certo punto ci ha colonizzato il cervello fino a che non ce ne siamo, volenti o nolenti, finalmente liberati ;)

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