venerdì 28 giugno 2013

There must be an angel

Oooooh! Vedi, quello che ad una bambina quale per metà io ancora sono sembra una montagna invalicabile invece si rivela, all'atto pratico, una manciata di ghiaia che scagliata lontano subito non si vede più! Come mi sento bene, adesso! Grazie ad Aldo ed endi e Ambra e ad Alberto che mi ha dato la spinta finale, a Luz, a Utopia e Roberta su FB e al mio fratellone GAS che si è discretamente affacciato a supportare, ho fatto fuori senza sensi di colpa (per la mia tendenza a dubitare di me stessa e delle mie percezioni) una scorietta che da mesi mi tormentava come un sassetto nella scarpa, insomma, uno di quei piccoli fastidi che ti danno più noia di un dolore plateale. E siccome mi sento sollevata oltre ogni dire, e saltello giuliva come un coniglio di Pasqua, per ricompensarvi dell'aiuto prezioso che mi avete dato voglio raccontarvi quello che m'è successo giovedì scorso, otto giorni fa (quasi nove, in questo momento).
(Qualcuno ne è già stato messo a parte discretamente, in separata sede, per il mio pudore di una cosa tanto bella. Ma stanotte sono su di giri e non me la tengo, proprio)
Dunque, giovedì scorso finisco il post infarcito del guazzabuglio di Lacan Quasimodo ed Eurythmics ed esco nel tardo pomeriggio romano. Digiuno per dimagrire e depurarmi dal venerdì precedente, e i crampi allo stomaco sono diventati un sottofondo pulsante che scandisce le mie ore e mi ricorda che il mio corpo è vivo, e io con lui. Il caldo infernale della giornata adesso, alle sette e mezza, si sta tramutando in un tepore dolce, quasi gradevole.
Percorro Via Conte Verde ripensando alle parole della canzone intrecciate alle mie parole, e alla struggente pace che m'è scesa dentro nel cavarmi fuori quella sincerità di pensieri, e non appena arrivo a Piazza Vittorio all'improvviso qualcosa esplode dentro di me. Tutta la commozione di cui ero già gravida camminando si è andata progressivamente tramutando in tenerezza, quella tenerezza per me stessa e i miei simili che conosco bene per averla spesso provata. Solo che stavolta non finisce così, e il sentimento continua a mutare, ad evolversi, è come se mi si ingigantisse dentro, come un seme che crescendo ad un ritmo esponenziale  diventi subito una sequoia. E io, tirata in alto da quella chioma immensa che mi si erge nell'anima, il cui tronco si ancora al suolo, mi sento sollevare da terra, lieve come una nuvola, eppure traboccante di una felicità così assoluta e purissima che mi rende concreta, forte e salda al centro della scena.
E' una sorta di attacco di panico al contrario, che invece di annientarmi mi esalta, e annienta, invece, ogni mia paura, facendomi sentire bene come mai mi sono sentita, tranne (ma in maniera più approssimativa, persino quella meno netta e fulgida di questa di ora) quando ero innamorata. E allora mi spavento e d'istinto vorrei richiuderlo, questo cuore che mi si è spalancato, perché, mi domando turbata, mica sarò finalmente caduta nel transfert? E allora cerco di resistere, e nel frattempo sondo con cautela il pensiero di Edoardo, e mi rendo conto che sì, cazzarola, ne sono davvero innamorata, dei suoi occhi chiari, del suo sorriso buono, del suo abbraccio caldo, ma non più di quanto non lo sia, in questo istante, di quella donna lì alla bancarella delle borse, di quel ragazzo che fa jogging, di questa mandria di ragazzini caciaroni che mi sta passando accanto. Tutto e tutti sono trasfigurati, per me, in un unico oggetto d'amore grande quanto l'universo, e io sperimento dentro la carne l'espressione della poesia di Quasimodo, perché proprio quello mi sta accadendo, di esser trafitta da un raggio di sole. Sola sul cuore della terra, ma trafitta da un raggio di sole, ed è subito sera. E mi rendo conto che i due estremi della poesia sono essenziali per l'inverarsi della condizione di centro: che solo accettando la propria solitudine e la propria caducità si può provare l'ebbrezza della trafittura di un raggio di sole. E siccome io questo ho appena fatto, questo ora mi accade.
Con questa calma, infinita gioia che mi sospinge, senza fretta, nel frattempo mi ritrovo all'entrata del Colle Oppio, la più degna cornice che si possa concepire per questa estasi. Passo accanto alla Domus Aurea e nello scollinare il viale comincia a venirmi incontro il primo cerchio del Colosseo, immerso nella nebbia d'oro della luce del sole basso all'orizzonte. E' troppo, mi dico, questa è un'esperienza mistica, Domine non sum digna. Esulto come i salmisti dell'Antico Testamento, come nel Cantico dei Cantici c'è miele e latte sotto la mia lingua, i miei occhi sono colombe, nastro di porpora sono le mie labbra che stillano nettare, il mio collo è la torre di Davide, e miei germogli sono un paradiso di frutti squisiti, cipro e nardo e zafferano e cannella e cinnamòmo, fontana che irrora i giardini, pozzo d'acque vive.
Il tutto dura una mezz'ora scarsa, poi pian piano si attenua fino a sparire, e io torno dolcemente, gradatamente, sulla terraferma, rinvigorita. E mi dico che se anche trenta minuti così mi capitassero ogni dieci anni basterebbero e avanzerebbero per dare senso e motivo alla mia esistenza, all'esistenza di tutti.

"Nessuno in terra potrebbe sentirsi così
Sono riempita e invasa dalla gioia
Ci deve essere un angelo
che gioca con il mio cuore."
Si vede che è capitato pure agli Eurythmics...




No-one on earth could feel like this.
I'm thrown and overblown with bliss.
There must be an angel
Playing with my heart.
I walk into an empty room
And suddenly my heart goes "boom"!
It's an orchestra of angels
And they're playing with my heart.

(Must be talking to an angel)

No-one on earth could feel like this.
I'm thrown and overblown with bliss.
There must be an angel
Playing with my heart.
And when I think that I'm alone
It seems there's more of us at home.
It's a multitude of angels
And they're playing with my heart.

(Must be talking to an angel)

I must be hallucinating
Watching angels celebrating.
Could this be reactivating
All my senses dislocating?
This must be a strange deception
By celestial intervention.
Leavin' me the recollection
Of your heavenly connection.

I walk into an empty room
And suddenly my heart goes "boom"!
It's an orchestra of angels
And they're playing with my heart.

18 commenti:

  1. Spesso la felicità altrui, come il dolore, lascia senza parole. Si partecipa soltanto dell'uno e dell'altro così come si può.

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    1. Ed è una delle dolcezze dell'esistenza, per me :)
      Ciao, caro Antonio, grazie di esserci.

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  2. Ti ho seguito in questo strano percorso dentro e fuori dalla realtà, in un magico sentire, che dà il senso dell'appartenenza all'umanità intera, uomini e donne del passato, uomini e donne che abbiamo al fianco, parte di noi, dentro e fuori di noi.

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    1. Io quello volevo, portarti con me :)
      Se ci sono riuscita sono felice. :)

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  3. Infatti...
    Ieri sentivo il bisogno di allegria, di serenità e allora mi sono ricordato di un vecchio film che avrò visto almeno tre o quattro volte dove ci sono alcune scene veramente esilaranti tanto che ho riso da solo fino a farmi uscire le lacrime. Si tratta di A PIEDI NUDI NEL PARCO dove la protagonista principale, Jane Fonda, mi ha fatto ricordare a più riprese la Cri. Da un lato aggressiva, aspra, sempre tanto sicura di sé, con una volontà di ferro da far quasi paura ma, dall'altro lato - INFATTI ECCO L'ANGELO - affettuosa, amabile, dolce, sognante, sorridente, tenera. La Jane Fonda copia perfetta di Cri o viceversa, basta vedere o rivedere il film.

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    1. ALDO!!!
      A piedi nudi nel parco è uno dei miei film preferiti, soprattutto per la presenza della grandissima Mildred Natwick e del meraviglioso Charles Boyer, ambedue grandi presenze cinematografiche di affascinanti antichi classici, qui recitanti due parti che sono compendio e omaggio della loro intera carriera... E anche se so che mi compari alla bellissima e vitalissima Jane solo metaforicamente e non fisicamente, lo trovo lo stesso un complimento davvero emozionante, troppo generoso!!! Tra l'altro le gambe di Jane, felicemente esposte in questo film, sono tra le poche che reputo assolutamente più ben fatte delle mie :D :*

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  4. È stato un esaltante sogno reale. Mezz'ora, un'ora? il tempo non ha importanza. Adesso che è finito tieniti stretta la visione. Forse, dico forse, ti servirà rievocarla in momenti peggiori. Un abbraccio.

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    1. Alberto, credimi se ti dico che sul viale del Colle Oppio, davanti al Colosseo immerso nel taglio di luce declinante ho pensato "oh, se fosse qui Alberto, che foto saprebbe scattare per catturare la magia assoluta di questa immagine, di questo momento"
      (Un abbraccio, forte, anche a te :) )

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    1. Quanto ho pensato a Keats, Lisa. Quanto ci penso, sempre più spesso, in questo tempo :)

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  6. ciao cri passo per farti un saluto, me ne vado in ferie.
    trattati bene :)

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    1. endi, caro endi: vorrei dirti "mi manchi già, speriamo che il tempo voli" ma mi spiace augurarti che il tuo tempo di vacanza fugga via; anzi, al contrario, ti auguro che tu ne possa gustare ogni momento :)
      Buon divertimento, salute e serenità. Io ti aspetto qui :)

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  7. E' un passare rapido, @Cri, tanto breve quanto ammaliante ... e capita a chi ha cuore per vedere/sentire ed anima per contenere .
    Proprio come te, amica carissima !
    E seppure dura pochi istanti, quella sensazione che il tempo si è ricongiunto al tempo e tutto, ma proprio tutto, ci è possibile, se anche quell' unirsi, alla dolce luce della memoria, di passato, presente e futuro, che ci innalza e ci sdimentica, presto scompare e muore, è comunque una certezza bellissima, che squarcia le incertezze e le sofferenze, sapere che quelle sensazioni sono reali, che concretamente abbiamo toccato con mano il sogno, e che non vana è stata, nè lo sarà mai, la nostra vita disperata !
    Come l' aurora ritorna ogni volta, così per te, per noi ... per chiunque, se dimentichiamo un poco noi stessi e ci apriamo alla vita, quel sentire irresistibile e dolce ritornerà, poichè è struggentemente nostro e vive forte in noi, a dispetto delle miserie umane, finchè respiriamo, o 'finche il sole risplenda sulle sventure umane' !
    Ps. : A PIEDI NUDI NEL PARCO, così come FIORE DI CACTUS, sono due gioielli vestiti d' abiti poco appariscenti, ma fra i più preziosi che il Cinema "vero" ci abbia mai regalato . E chi, se non il grandissimo @Aldo, il candido, l' inarrendevole e saggio Monticiano, avrebbe potuto associarlo a te, con una similitudine @Jane-@Cri che mi sembra veramente perfetta ???
    Un abbraccio ad entrambi .... :-)))

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    1. Oh, Bruno, che gioia ritrovarti!
      E ritrovarti proprio qui, proprio sul post della mia ascesa al cielo!
      A conclusione della tua vertiginosa, meravigliosa descrizione di quell'attimo, tu dici "sapere che quelle sensazioni sono reali, che concretamente abbiamo toccato con mano il sogno"... E' un'affermazione che mi commuove per la bellezza della sua esposizione e perché rimarca quello su cui insiste sempre il mio terapeuta quando gli obietto "ma non sarà anche questa un'illusione?" suscitando le sue più appassionate e vive difese di autenticità di quello che anche lui ha vissuto, una sola volta nella vita, ma di cui, asserisce, porterà per sempre il segno incancellabile :)
      (Ps: ah, Fiore di cactus! L'avevo visto da ragazzina, l'avevo considerato simpatico ma non memorabile. L'ho rivisto da poco, insieme ai miei figli, comperato in DVD, e, come potrai immaginare, ho rivisto completamente il giudizio, e adesso lo adoro!)

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  8. strepitosa Cri,tutto dipende da noi, dalla nostra capacità di "vivere bene". un abbraccio

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    1. Assolutamente sì :D
      Grazie dell'abbraccio, cara Alessandra, lo ricambio con forza!

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  9. che bello! :) buon per te! sicuramente avrai contagiato i passanti! :D

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    1. Oh, no, no :D; per una volta, una rarissima volta, sono stata esteriormente zitta e buona ;)

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