giovedì 22 dicembre 2011

Qualcuno volò sul nido del cuculo

E come non bastasse il delirio delle feste natalizie con tutti gli annessi e connessi tra cui la genitrice ossessionante con le sue pretese di espletamento attraverso di me di formalità e convenzioni sociali tipiche del periodo le quali io aborro e i figli festaioli che venerdì ci sbattono fuori di casa per un allegro convivio organizzato da loro che nelle intenzioni dovrebbe anticipare e/o costituire prova generale del veglione di Capodanno, il mio caos interiore ed esteriore, la mia macchina rimasta ieri bloccata da una stronza che ha fatto in modo e maniera che non potessi aprire la portiera di sinistra dopo essersi assicurata che non potessi entrare manco da quella di destra e io senza biglietti dell'autobus né ausili di anime buone che mi venissero a raccattare e senza stivali che me ne son tornata a piedi a casa alle otto di sera con le mie scarpette da ballerina e con un principio di congelamento all'estremità posteriore destra ed anteriore sinistra, stamattina entro in ufficio in ritardo e ci trovo, allocato alla scrivania della mignotta, piazzato davanti a Claudio eccezionalmente al lavoro di giovedì, il collega bipolare conclamato che rientra tre giorni ogni sei mesi, tipo agitatissimo e alto e grosso come una montagna - nessuno di noi scorderà mai il giorno in cui alzò a braccia, in preda ad una crisi, una scrivania e la trasportò lungo un corridoio di venti metri per poi rovesciarla urlando davanti ai piedi del capo di allora - che si è messo in testa di aiutarci grazie all'incoraggiamento di quel benpensante ed incosciente Claudio medesimo, il quale, inconsapevole - inconsapevole? - del meccanismo che ha attivato, sta ora sfogliandosi Repubblica rilassato più che mai, mentre quell'altro pastrocchia con una pila di lettere da protocollare informaticamente aspirando a fatica dalle froge del naso come un cinghiale braccato, con il panico che gli monta dentro ogni secondo di più e gli salirà fino alla presumibile esplosione di follia entro e non oltre la prossima mezz'ora.

Auguri, eh.

2 commenti:

  1. Hai fatti provvista di amuleti vari contro la jella e corazza, elmo e scudo per la battaglia?
    Che la mamma ti protegga allora.

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  2. Ahahahahah, Aldo, non la mia :D

    Aggiornamento dell'ultima ora: lo sbrocco emotivo si è avuto, per fortuna solo sotto forma di crisi di pianto. Claudio è una roccia e ha retto botta per tutti comportandosi meglio di uno psichiatra provetto. E' riuscito pure a recuperarlo e a farlo ripigliare a lavorare! Che volontà di ferro. E' il mio mito, oggi, il modello di vita a cui tendere :P

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