martedì 22 gennaio 2013

La donna della sera


"Mi vedo i segni sul viso e mi commuovo, mi sembra una cosa così vera, come se dicessi "confesso che ho vissuto": io che finora ho sempre pensato di essere trasparente e inesistente. Invece le mie rughe mi dicono "hai vissuto, te ne sei accorta, e se ne sono accorti anche gli altri. Hai vissuto, e come le rughe hanno lasciato tracce sul tuo viso, così tu hai lasciato tracce nel cuore di chi ti vuol bene. E loro le hanno lasciate per sempre nel tuo."
E' una cosa che rende dolcissima l'esistenza."
(Così ho scritto stasera in risposta ad una persona a me infinitamente cara. Poi sono rimasta a contemplarlo pensando: lo voglio dire a tutti! E per onorare tutte le mie tracce, quelle sul viso e quelle nel mio cuore, lasciate da coloro a cui voglio bene e a cui sempre penso, lei in testa, posto con fierezza la canzone - finalmente posso farlo a buon diritto! - che ho sentito come personale manifesto programmatico sin da quando avevo trentacinque anni, ero ancora una "bella" addormentata e davvero di segni ne avevo pochini, a parte quelli che mi avevano inciso addosso nei primordi della mia esistenza. Anche se lei, la persona da me così tanto amata, è una magnifica ragazza, fresca e giovane. Per cui Angie, ma anche Eli e Tazza, perdonatemi per questo mio piccolo atto di pasionaria della mezza età che in qualche modo sembra escludervi. Sembra solo, eh. Oltretutto nell'esaltare la sensualità delle donne mature la canzone non è molto tenera con le giovani. Abbiate pazienza, l'ha scritta un uomo, ehehe. E un altro uomo la canta alla sua donna. Io invece non me la immagino rivoltami da qualcuno: me la canto con soddisfazione da sola, la dedico a tutte le donne belle come me che transitano sul mio blog e nella mia vita e anche a voi, nonostante decisamente non vi riguardi, perché voi siete l'eccezione che conferma la regola: giovani donne formidabili, nonché bellissime, pure senza rughe.)


Una tua ruga
bella di stanchezza
di più m'intriga
della giovinezza.
Il seno che pende di più mi dà
dei seni ritti di ben altra età.
Io mi addormento
sopra il tuo sedere
memoria e vanto
di battaglie vere.
Meglio la tua pelle
arata terra
di quella liscia
di una giovincella.
C'è nell'inverno tuo
quel che l'estate non ha;
caldo l'autunno tuo
più dell'altrui primavera.
Tutto quel gran mare di gioventù
non vale il letto che prepari tu.
Silenzio ed ombra
mettimi nel cuore
con le tue labbra
che ci sanno fare.
Meglio le tue grasse cosce di pane
dei giunchi acerbi delle ragazzine.
C'è nell'inverno tuo
quel che l'estate non ha;
caldo l'autunno tuo
più dell'altrui primavera.
Tutto quel gran mare di gioventù
non vale il letto che riscaldi tu.
Vince il tuo inverno
sulla primavera
ogni tuo segno
è una mia bandiera.
Vince la rosa
che mi mostri intera
su quella chiusa
prima della sera.


22 commenti:

  1. Un post di una dolcezza infinita. Buona giornata Cri!

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    1. E' stato un post venuto in uno slancio d'amore. Ogni tanto mi piglia così... Buona serata, Simo, buona vita!

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  2. pochi giorni fa ricordavi l'aneddoto della Magnani a proposito delle rughe, qui ci sta a pennello.

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    1. In effetti è stata tutta un'associazione di idee: dalla frase di Anna Magnani al ricordo di questa canzone, passando per "E non c'è niente da capire" di De Gregori, che pure è stata per me tanto significativa, ma in un altro contesto, e qui non era adatta. Questa, invece, esprime in modo soddisfacente la gioia e la vitalità che mi sentivo dentro nel momento in cui ho scritto...

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  3. :* E' proprio bella e poi mica c'è di che prendersela, alla fine si invecchia tutti, l'importante è crescere. :)

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    1. Ah, cara Angie, com'è vero: me l'hai detto tante volte, ora comprendo quel che vuol dire :)
      :*

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  4. Ti leggo sempre, anche da lontano. Hrazie per la tua delicatezza. Un bacio.

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    1. E io ti sento, e ti penso sempre. Grazie per la tua forza. Un altro bacio.

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  5. le rughe raccontano di noi e questo mi piace, e anche a me piace sempre ripetermi come neruda: confesso che ho vissuto

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    1. Le rughe sono la carta geografica della nostra vita, fatta di itinerari personalizzati, unici, irripetibili. Per questo sono d'accordo, proprio tanto d'accordo, con te :)

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  6. Branduardi con la sua voce e il suo accento così delicati, mi è sempre piaciuto.
    Devo dire che molto spesso ho notato quanto più interessanti diventano le donne - non tutte - col passare degli anni e con l'accentuarsi delle rughe, quei segni simbolo e traccia di una vita vissuta con gioia e con sofferenza, sempre con intensità.
    Però poi c'è un momento, un'età in cui le rughe non enfatizzano più una sensualità esperta e ricca, ma si scollegano dal concetto di bellezza.
    E questo avviene abbastanza spesso non nell'età di mezzo, ma nella tarda vecchiaia, dove sono altri i criteri e i concetti che possono mantenerti vitale. Percorso difficile.

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  7. Ho dimenticato di dirti che il titolo è fantastico, poetico.

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    1. Non so, Ambra, io credo che la sensualità sia un insieme di sfaccettature che definiscono l'individualità della persona: quei criteri e concetti che possono mantenerti vitale sono comunque, a mio parere, espressione di sensualità. La saggezza, il potere equilibrante della mente, sicuramente si accentua, ma l'esperienza dei sensi resta viva e ricca, anche se mutata, e certi piaceri, certi sapori, soppiantati da altri, nuovi e diversi. Ma finché si è vivi si è carnali e spirituali assieme, e si respira esistenza da ogni poro della pelle. Questa per me è la sensualità, la capacità di aprire i diaframmi del nostro corpo e della nostra psiche per restare connessi a tutto ciò che ci circonda... E questa capacità è gravida di bellezza di per sé. Non so se quando sarò in tarda vecchiaia - se mai ci arriverò - il mio essere donna, identità sessuata e sensuale, lo vivrò in modo diverso. Se guardandomi allo specchio vedrò un essere al di fuori dell'agone della vita, una sorta di extraterrestre fluttuante su altri piani. Probabilmente in certa misura sì; ma non so fino a che punto. La mia essenza carnale spero godrà nello sperimentare altri percorsi percettivi, alla scoperta di mondi nuovi e insoliti che stimoleranno la mia curiosità, mantenendomi viva.
      (Sensualità è anche sentire la poesia del titolo di questa canzone; e questa la condividiamo, io e te :) )

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    2. Hai ragione Cri. Sono stata troppo limitata nel concetto di sensualità. Questa parola ha un senso molto più ampio che riguarda il nostro corpo per intero e non finisce come non finisce il desiderio (anche questo sensuale) di mangiare qualcosa di appetitoso. Senza dimenticare che la sensualità è sì un fatto istintivo ma governato dalla mente.

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  8. lo ammetto.
    branduardi non è che mi piaccia tanto...
    ma questo post invece si

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    1. Ehi, grazie. Però il post non ci sarebbe stato senza Branduardi e la sua canzone ;)

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  9. Similitudine.
    La vita scorre e lascia su di noi di solchi che non nasconderei con il lifting come quando si coprono con l'asfalto le arature delle bellezze della terra agricola.
    Apprezzo molto gli ottimi versi della melodia cantata da Branduardi.

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    1. Ecco, Aldo: dal tuo commento si capisce la quadratura del cerchio. Tu sei un poeta, un saggio, e pure uno parecchio sensuale ;)
      <3

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  10. ma io ero convinta di aver commentato qui... forse perché mi trovi così in sintonia su questo post... perché le rughe di vita vera cono così belle e i visi-botox mostruosità al silicone... già. Ma noi è come se ci commentassimo anche quando non lo facciamo, vero? ;)

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  11. Ma grazieeeee ! , mi appunto questo post tra i preferiti e lo rileggo in quelle mattine (quasi tutte, ahimé) in cui il passaggio allo specchio mi ritrova
    "tòta scartazèda"
    per dirla nel mio dialetto
    ih...ih...ih!

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    1. Vedi come la realtà non è oggettiva, ma soggettivamente percepita? Io, per dire, ti trovo bellissima...
      (E bellissima questa cosa che scrivi! ^^)

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