lunedì 31 dicembre 2012

Gilda

E' stata di certo una grande scienziata. E' stata una perseguitata delle leggi razziali. Ma nel mio ricordo vivo, reale perché frutto di esperienza diretta, lei è questo:


una formidabile, minuscola, fragilissima donna d'acciaio di novantasette anni che passa varie nottate di metà maggio 2006, indomita e disciplinata, assisa sugli scranni del Senato, per votare prima l'elezione a presidente del Senato di Franco Marini, e poi la fiducia al II governo Prodi, mentre i suoi colleghi maschi relativamente più giovani di lei si sfasciano esausti a ronfare sulle panche. E che poi, ad operazione conclusa, esce a piccoli passi, scortata dappresso ma non sorretta dal suo giovane segretario, per tornare a casa, tributando signorili, discreti e franchi sorrisi al diluvio di applausi della folla assiepata fuori da Palazzo Madama. In mezzo alla quale si distingue per esuberanza la detentrice di questo blog.
Ciao, fantastica, atomica Rita.

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