mercoledì 5 dicembre 2012

Almeno tu nell'universo

Dopo un felice periodo di forza e positività che mi aveva indotto un fin troppo eccessivo ottimismo, ecco, sull'onda lieve della mia bonaccia, riaffiorare dal fondo del mio oceano interiore i relitti, la punta dell'iceberg della catastrofe sottomarina, del Titanic inabissato nell'imo del mio baratro col suo oscuro, inesplorato carico di morte e distruzione. 
La terapia sta coraggiosamente facendo il suo effetto: supportata da quell'euforica sensazione di fortezza, ho trovato il fegato di scandagliare sotto il pelo dell'acqua, di rimestare nel torbido, forse nemmeno ancora davvero alle giuste profondità. E subito è stato come destare il can che dorme, far esplodere un bubbone pestilenziale.
Oggi sento il cuore che mi fa male. Fisicamente, proprio. E dato che questo è un dolore ancestrale, preverbale, legato a qualcosa di talmente lontano che è probabilmente pregresso persino alla mia capacità di formulare pensieri e avere una cognizione di me stessa, il mio inconscio, forse in un estremo tentativo di proteggermi, lo dirotta  su circostanze e persone incongrue, che fungono da diversivo totem della mia tragedia esistenziale, da transfert difensivo. Così da stamane ho una nostalgia disperante di un terrazzino inondato dal sole, un ricordo assolutamente impertinente e del tutto irrilevante fino a questo momento, e la sofferenza mi lacera, l'ansia, il terrore infantile mi paralizza e mi squarcia a metà. E il lamento straziante si fa canto. Già da qualche giorno, al primo emergere dei lontani e sordi echi di questo mio dolore all'inizio percepiti come un mero senso di smarrimento, mi sono sentita risuonare in testa la canzone eterna di Mia Martini. Però non cantata da lei, che la indirizzava, rabbiosa e lucidamente desolata, ad un uomo, come un'invocazione già disillusa in partenza. Ma nella versione, discreta e sommessa, di Elisa, che in un sussurro gentile la storna da sofferenze contingenti e la eleva triste e serena al di sopra di ogni singola storia o dramma, rendendola corale, davvero universale.


E mentre la canticchiavo mi sono detta che in certi momenti, in questi momenti, davvero avrei tanto, tanto bisogno di abbandonarmi a qualcuno a cui chiedere queste cose. Qualcuno in cui credere, che mi porti e mi supporti. Che sopporti per me, in vece mia, per farmi rinfrancare un poco. Ma per quanto mi sforzi, per quanto aneli al piacere e al sollievo che me ne deriverebbe, io non riesco a crederci, in un Dio. Il mio sconforto è superiore al mio desiderio, alla mia necessità.
E allora, ho concluso, la canterò a me stessa. Al mio cuore.
Al mio cuore, che sia la mia ancora salda e forte. Che mi dia coraggio e speranza. Che mi salvi dall'errore e dalla confusione. Che sia tutto, per me, il centro del mio essere, il fulcro del mio equilibrio, della mia esistenza, del mio bene, del mio amore, attraverso cui possa fluire, libero e benefico, il flusso della vita. Così come dev'essere, dovrebbe essere, per ciascuno di noi.

Tu, tu che sei diverso
almeno tu nell'universo
un punto sei che non ruota mai intorno a me, un sole
che splende per me soltanto
come un diamante in mezzo al cuore, tu
tu che sei diverso
almeno tu nell'universo
non cambierai, dimmi che
per sempre sarai sincero
e che mi amerai davvero
di più, di più, di più

12 commenti:

  1. Cri, tu 'senti' troppo. Come me. Lo sai bene. Può arricchirci quando è in positivo, ci distrugge quando è in negativo. Solo che mentre io in un istante ci rido sopra e mi prendo in giro da sola tornando in una allegrotta superficialità, tu rimani giù e ti torturi da sola.
    Io non sono quell'uno "nell'universo" ma la prossima volta che ci vediamo ti dò un 'colpetto', così che tu abbia una nuova inesplorata esperienza che ti faccia battere il cuore ma di sorpresa e rimbambimento a causa di una persona (sfortunatamente per te donna) che ti vuole un sacco di bene, e non di dolore ;-)
    Ciao dalle tua sorella che tanto ti ama.

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    1. Vero, vero, amata sorellina mia. Non so se è pazzia, non so se è talento naturale, tutto il bene e tutto il male del mondo si riverbera in noi, in ogni minimo dettaglio o sfumatura, ed è impossibile chiudere il canale, spegnere l'amplificatore. E' che nei giorni scorsi sono stata così stanca, Minerva, così tanto stanca che ho pianto tanto, ma proprio come i bambini piangono per stanchezza al termine di una festa dove hanno goduto immensamente, o di una fantastica gita estenuante. Oggi va già meglio :)
      Sfortunatamente, perché? E' da un po' che sto rivedendo le mie posizioni idolatriche sui maschietti da me sempre vagheggiati ed adorati per volgermi verso una sorellanza che non ho mai assaporato, occupata com'ero, per i miei buoni pregressi motivi, a diffidare delle mie consimili di genere... Sorellanza che invece mi sta avviluppando di legami autentici, forti, saldi e davvero significativi, molto più di qualsiasi illusorio palpito per qualche caricatura di principe azzurro :D
      (Adesso non vedo l'ora di avere il tuo colpetto: che spero sia una gran bella salva di calci in culo!)
      <3

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    2. Non pensavo a quello...
      Sì, comincia a spaventarti :-DDD

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  2. Le tue parole risvegliano in me la sorellanza, quel senso di comunione con le altre donne, con i loro dolori e le loro disillusioni. Non c'è in questa solidarietà posto per l'uomo maschio perché la disperata ricerca di sé ha, per il femminile, connotazioni diverse dal maschile. Non ho parole da dirti per placare quell'onda gigantesca che ti batte contro, sono superflue, ti guardo e ho ricordo di dolori passati talmente angosciosi da lasciare storditi, senza respiro. Posso solo lasciarti una carezza.

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    1. Sono giorni che guardo il tuo commento, Ambra, senza riuscire a replicare niente, col groppo in gola che mi si scioglie in commozione; e la tua carezza me la sono presa più e più volte. Grazie, grazie, grazie. Stavolta più delle altre.
      :*

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  3. Lascia passare, come mi ha detto proprio ieri un'amica "Molla" ci vuole tempo e un monte di pazienza ma sei forte e lo sai e anche i ricordi a tradimento lasceranno il posto a cose migliori.
    Un abbraccio forte.

    PS: Possibile che i momenti del cazzo ci capitino in contemporanea? :D

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    1. Angie. Cara, cara, cara Angie :)
      Ne parlavo col terapeuta di queste coincidenze giusto l'ultima volta: gli ho chiesto "ma non sarà che, come capita alle donne che vivono assieme e ad un certo punto si vedono "sincronizzare" i cicli mestruali, anche alle donne che si vogliono bene può capitare di sincronizzare i momenti bui e quelli di gioia?" e mi pare che lui fosse d'accordo :)
      (non so che farei senza di te)

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  4. Deve arrivare la tua tranquillità, per forza, non sei solo tu a volerla ma anche noi che ti vogliamo bene e, credimi, tanto.
    Un abbraccio,
    aldo.

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    1. Bello Aldo mio!
      Non so davvero che altro dirti, se non grazie :)
      e anche che ho un motivo in più di andare avanti in questo supplizio. Farlo anche per te :)
      Ti abbraccio forte :)

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  5. Ciao Cri, permettermi di unirmi alle parole di Aldo.
    Mi spiace di saperti in questa sofferenza. Ti auguro di riuscire presto a vincerla confinandola così lontano da non sentirne più l'influsso.
    Un abbraccio
    Nou

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    1. Grazie, Nou. Sono afasica dallo sfinimento interiore, ma ti ringrazio di cuore.

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