martedì 8 maggio 2012

Deserto rosso

Il tempo interiore si dilata all'infinito in un assoluto cristallizzato; la Bella Addormentata si punge il dito e cade immota in un sonno lungo cento anni.
Nella simbologia numerica il significante si fa significato. Che siano i quaranta giorni di Cristo o del profeta Elia o della permanenza sul Sinai di Mosè o i quarant'anni del popolo d'Israele, le traversate del deserto hanno sempre durate bibliche. Costituiscono il lunghissimo momento della prova. Durante il quale non si deve sperare nella manna dal cielo.

8 commenti:

  1. Ah, saperlo, Aldo mio. Forse in una salutare ed opportuna esplosione di incazzatura: Mosè scende dal monte e subito fracassa le tavole della Legge. Gli israeliti al termine dell'esodo arrivano a Gerico e con Giosuè la mettono a ferro e fuoco fino a raderla al suolo. Elia, dopo aver scannato non so quanti sacerdoti di Baal, alla fine ascende al cielo su un carro di fuoco. Forse è questa la soluzione.

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  2. Ma la manna dal cielo esiste veramente?

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  3. Endi, mannaggia, sei sulla linea metro sbagliata :(((

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  4. E Cristo prende a mazzate i mercanti del tempio. Bella esegesi :)

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  5. Quant' è bella giovinezza che si fugge, tuttavia ...
    Non omnis moriar multaque pars mei
    vitabit Libitinam ....
    Magmatica @Cri ... impasto vulcanico di rabbia e tenerezza, figlia non indegna della memoria e del vento, tutto passa, in un sospiro del tempo ... il nostro, il tuo, di quelli che, dopo di noi, verranno a calpestare questa nostra Terra tribolata, esiste la manna ???
    Forse sì, se la si aspetta dal cielo dell' anima, talvolta sconfinato, talvolta angusto .... sempre, tuttavia, splendidamente bello !
    @Bruno ....

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  6. "Impasto vulcanico di rabbia e tenerezza"... O sono proprio trasparente, o tu sei un fine conoscitore dell'animo umano, caro Bruno ;)

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