lunedì 28 maggio 2012

Non è mai troppo tardi

Sarà questo tempo di merda che scompensa il metabolismo, sarà uno squilibrio ormonale, sarà la somatizzazione di una metafora psichica, ma in questo periodo ho una fame da lupo e un sacco di voglie di cibi specifici di cui mi sento proprio il sapore in bocca, manco fossi in dolce attesa. Mi strafogo di schifezze, pizza e pasta variamente mantecata (con panna e salmone, panna e piselli, gratinata con mozzarella e melanzane o mozzarella e carciofi o ripassata in forno con la besciamella) a cui non riesco a resistere più manco a pranzo, mandorle glassate e pop corn quando vado (spesso, di questi tempi) al cinema, dolci, arachidi, patatine. Ho visioni di scamorze affumicate col prosciutto, tramezzini all'uovo e insalata di pollo, calzoni ripieni, fiori di zucca pastellati fritti.
In quest'istante, per dire, mi sento tra i denti la durezza croccante del Cremino, con la lingua lecco golosa le scaglie spezzate di cioccolato e poi pesco nella soffice crema di vaniglia dell'interno. Darei non so cosa per uscire a mangiarmene uno di corsa (senza aumentare l'ampiezza del mio giro vita).

Ah, il Cremino, piccolo conforto a buon mercato della mia infanzia! Quanti Cremini avrò mangiato da bambina? Tanti, presumibilmente, da poter costruire coi legnetti un prefabbricato.
Me che sgranocchio un Cremino assorta nella lettura, ecco l'immagine tipica delle mie estati solitarie. Tra giugno e settembre, alla fine della prima elementare e prima dell'inizio della seconda, divorai più pagine che gelati, riuscendo a far fuori l'intera collana dei Quindici che mio padre mi aveva regalato. Senza amichetti, senza gite, senza vacanze, passai lo stesso un'estate a suo modo indimenticabile, viaggiando con la mente. All'epoca ero capace di stare per molte ore di seguito concentrata sulla lettura, alleata della mia fantasia per avverare la magia capace di farmi uscire dal corpo e portarmi in mondi agli antipodi da casa mia. Quando leggevo, seduta in quella scomoda spartana poltroncina di design svedese degli anni sessanta (il signor Ikea non s'è inventato niente), avrebbe potuto andarmi tutto intorno a fuoco e io non me ne sarei accorta. La mia passione per la parola scritta era tale che a tavola mi incantavo anche sulle informazioni delle analisi chimiche e microbiologiche riportate sull'etichetta dell'acqua minerale. E tutto quello che leggevo mi si fissava istantaneamente in testa. Se passo per donna dotata di una certa qual dose di cultura, in larga parte è perché campo della rendita di allora.
Adesso, da molti anni, non è più così. Anche a causa della stregata interattività del web, mi accorgo di esser diventata insofferente, svagata, incapace di concentrazione. Questo mi irrita e mi spiace anche, tanto, perché davvero pochi piaceri al mondo possono compararsi alla gioia di questa esperienza, al senso di gratificazione che se ne può ricavare. Da un buon libro si riemerge sazi, soddisfatti, o inquieti, pieni di dubbi. Un libro accarezza, un altro punge. Uno fa da pompiere, uno da incendiario dell'anima. Uno ti guarda dentro, uno ti porta fuori. Le analisi di uno rassicurano, offrono la potente arma della logica ordinatrice contro il caos irrazionale, danno pace. Folgoranti sintesi di un altro riacutizzano tormenti e struggimenti. E ogni libro parla di altri libri, in un muto ininterrotto dialogo tra loro, una rete stesa su tempi e spazi che non ha buchi o smagliature.

Voglio riprendere a sentir parlare i libri. Voglio tendere l'orecchio ai loro sussurri. Voglio riprovare l'ebbrezza di aprirli e veder saltar fuori dalle pagine parole viventi, dinamiche latrici di senso, fautrici di segni che si imprimono nella mente e nel cuore del lettore.

E questo non è che uno dei tre-quattro obiettivi che ho concepito con chiarezza in questi ultimi giorni. E che ho deciso di prefiggermi come progetti per l'esistenza.

Un paio sono i più difficili. Ma non irrealizzabili. E li sento comunque irrinunciabili.

Forza, Cri, rimbocchiamoci le maniche. E lavoriamo nella giusta direzione.

9 commenti:

  1. Ciao Cri cara, mi piace ciò che hai scritto sul post a proposito dei libri, condivido. Sono un'accanita lettrice e trovo che la loro magia è farti vivere ogni volta cose nuove, meravigliosa orchestra di emozioni esaltanti. Ogni libro, una vita diversa, in luoghi ed epoche diverse. Per quanto riguarda la pappa.... ci sono periodi in cui non riesco a frenare il mio appetito... e il giro vita urla e si dibatte nei pantaloni, che fare? Tra un pò ci sarà anche la prova costume..... aiutoooooooo!
    Ti invito, se ti fa piacere , a giocare nel mio blog a Meme 11.
    Un bacio fortissimo ed un abbraccio.

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  2. Eheh :D

    (Molto, molto carino il tuo Meme 11. Somiglia molto al Versatile blogger che mi hanno dato in eredità qualche mese fa... Se la Cristina sono io, domattina mi ci applico senz'altro! Ma non lo passo in giro, i miei followers tanto non continuerebbero la catena. Però io lo faccio volentieri!)
    DUE baci fortissimi e DUE abbracci a te!
    :*

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  3. Salto la parte relativa alle tue "abbuffate" ma penso che tu, con il tuo fisico te le possa permettere. Sul Cremino faccio un minuto di raccoglimento nel senso che mi piace tantissimo e quindi me lo farei a colazione, pranzo, merenda, cena e dopocena.
    Per la lettura sono d'accordo con te, la mia cultura, anche se scarsa, nasce proprio dai libri che ho letto. In dieci anni, dal 1999 al 2008 ne ho letti a migliaia poi, a causa del web, basta, stop, nulla più. Mi stancano.
    Sono certo che riuscirai a realizzare i tuoi tre-quattro obiettivi concepiti, sei una capatosta.

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    1. Sono contenta di avere il Cremino in comune! E anche la lettura. Grazie del tuo lusinghiero giudizio, cercherò di meritarmelo ^^

      (Cazzarola, mi sono attaccata ad un vassoio di pizzette, aaaaargh)

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  4. Io ho sempre odiato il cremino perché mi faceva rabbrividire l'inesorabile sfregamento finale della dentatura contro il legnetto. Ma già si sa che siamo opposte in tutto :).
    In compenso anch'io leggevo le etichette dei prodotti alimentari e beverecci più svariati, tra le quali la più intrigante era quella dell'olio di semi di arachide "Oio": "Giacomo Costa fu A. Genova", che io leggevo di seguito lambiccandomi il cervello sul perché ai compratori del dorato prodotto dovessero interessare i soggiorni liguri di questo tal signor Costa. Traumi d'infanzia XD

    http://www.youtube.com/watch?v=l_KOzAMsnOw

    Per quanto riguarda gli obiettivi, se indovino bene i due difficili ma non irrealizzabili in realtà fanno un tutt'uno:

    "La pagina ha il suo bene solo quando la volti e c'è la vita dietro che spinge e scompiglia tutti i fogli del libro. La penna corre spinta dallo stesso piacere che ti fa correre le strade. Il capitolo che attacchi e non sai ancora quale storia racconterà è come l’angolo che svolterai uscendo dal convento e non sai se ti metterà a faccia con un drago, uno stuolo barbaresco, un’isola incantata, un nuovo amore." I. Calvino, Il cavaliere inesistente

    Buon viaggio. <3

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    1. Sulla cosa del legnetto son d'accordo. Non ricordi quanto mi dava (e mi dà) fastidio lo sfregamento del polistirolo? Brrrrrrr.
      Sul resto già sai.
      (Gli obiettivi sono ambedue difficili. Oddio, uno manco tanto. Credo sia proprio un qualcosa che viene da sé)

      Uhu, Calvino <3

      (Contenta? Ora mi hai costretta a fare un altro post!!!)

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  5. Concordo con @Aldo ... @Cri : CI RIUSCIRAI !!! ^-^
    Poichè sei una "capatosta" ... e questo - per chi ti conosce più di me ... - sarà pure vero, ma in quella "capa" ch' è tosta .... dimorano idee, sogni immutabili, ricordi, estati e il loro profumo, e privazioni, e lacrime, e risate perdute, e attese col cuore in gola, e passaggi, e emozioni, determinazioni, progetti ... e tutto quanto serva a mantenerti appassionatamente, inequivocabilmente te stessa !
    Qualcuno, lo chiama l' inguaribile male ... questo struggente amore per la vita ... ed infatti, non se ne guarisce mai ! :-)
    @Bruno

    http://youtu.be/utKvkx0CeEI

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    1. Crimercoledì 30 maggio 2012 18:22:00 CEST
      Uhu, Bruno, non sai quante volte ho ascoltato questa colonna sonora da ragazzina! Devo averla anche suonata più volte... E' meraviglioso poterti confermare che sì, non sono guarita - e mai guarirò, spero! - da questo struggente amore per la vita. Questo dolcissimo turbamento, questa sensazione di dilaniante, incredibile bellezza che mi riga il volto di lacrime, mi fa alzare il viso al sole, mi fa aprire e tendere le braccia verso l'alto, e ripetere ancora il mio "sì", "sì", "sì"!!!

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